Le Autostrade del Mare

Dal n° di Ottobre 2013 della Rivista Marittima

Un articolo molto interessante: "Le Autostrade del Mare"

Le Autostrade del Mare sono a tutti gli effetti una risorsa importantissima per l’Italia, perché costituiscono un sistema che consente di ridurre oltre ai costi anche gli impatti ambientali: i cosiddetti costi esterni.

Il trend dell’offerta delle linee marittime che soddisfano la definizione di «autostrade del mare», non è stato omogeno: stabile nei collegamenti con la Sicilia, in diminuzione in quelli con la Sardegna, in crescita nei collegamenti internazionali offerti dall’Italia verso la maggior parte dei Paesi del Mediterraneo occidentale.

In totale, nei primi mesi del 2013 risultano in totale 47 linee per servizi annuali effettuati da operatori italiani con navi in partenza da e per i porti italiani con 182 viaggi settimanali (andata e ritorno) e un totale di 874.460 metri lineari offerti.

In particolare, nei collegamenti con la Sicilia rispetto al 2012 l’offerta di stiva è rimasta invariata anche se è proseguito il trend che vede l’utilizzo di navi di capacità maggiore in un’ottica di ottimizzazione dei costi dettata dalla crisi economica e dal caro carburante. L’effetto di questa tendenza è stata la riduzione del numero di partenze settimanali (da 74 a 67) e del numero di linee (da 19 a 16). Sono aumentate però le connessioni delle Autostrade del mare nazionali con i servizi rivolti ai porti esteri del Mediterraneo, consentendo una maggiore integrazione del network nazionale con il mercato internazionale.

I collegamenti con la Sardegna hanno risentito fortemente della congiuntura negativa, che ha provocato un forte calo dei flussi turistici e la crisi di molte grandi realtà industriali dell’Isola.

Di conseguenza, le linee delle Autostrade del mare, hanno registrato una consistente diminuzione dei servizi annuali offerti, in termini di direttrici e di partenze settimanali. Grazie all’impiego di navi di capacità maggiore, la diminuzione in termini di metri lineari offerti settimanalmente, passati da 289.340 a 258.400, è stata meno accentuata, anche se sempre rilevante. I collegamenti verso i porti esteri del Mediterraneo, hanno registrato invece una crescita soprattutto in termini di capacità di stiva, passata da 240.000 metri lineari settimanali a circa 280.000, con un leggero incremento anche delle partenze settimanali e una lieve riduzione nel numero delle linee. Si amplia ulteriormente il network dei Paesi mediterranei, che include, tra quelli dell’UE, Italia, Spagna, Francia, Grecia, Malta e, fra quelli extra-UE, Marocco, Libia, Tunisia, Egitto, Montenegro, con un crescente numero di porti serviti.

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