Chi sputa ad una soldatessa non è degno di permesso di soggiorno

Un bellissimo articolo di Ebe Pierini, che centra in pieno il momento che stiamo vivendo.

21 gennaio 2016

Chi sputa ad una soldatessa non è degno di permesso di soggiorno!

soldatessa italiana

Le hanno sputato. Perché è una soldatessa. Perché è donna. E per tutte e due le cose insieme. Perché a loro fa ribrezzo la sola idea che un essere di sesso femminile possa indossare un’uniforme, possa intimare loro un ordine, possa rivestire un ruolo nella società . Ai due extracomunitari provenienti dal Senegal e dalla Guinea, con regolare permesso di soggiorno ( il che significa che hanno liberamente scelto di venire a vivere nel nostro Paese e nessuno ce li ha costretti, anzi noi abbiamo concesso loro di starci e di questo dovrebbero ringraziarci) vorrei far notare una serie di ovvietà che a loro sfuggono. Vivono in un Paese nel quale che un soldato sia uomo o donna non conta dal punto di vista del ruolo che riveste e, se loro non sono abbastanza evoluti mentalmente da capirlo, possono sempre tornarsene in Senegal o Guinea. “Tu al mio Paese avresti fatto una brutta fine”, “Nel nostro Paese le donne sono considerate puttane”. Con queste parole si sono rivolti alla soldatessa che faceva solo il suo lavoro. Dato che erano in regola coi documenti il non volerli mostrare, lo sputo, il tentativo di disarmare due soldati, nascondono ben altro. Non un tentativo di celare una irregolarità ma la mancanza di riconoscimento dell’autorità di una donna, il disprezzo per una ragazza che ha loro avanzato una richiesta legittima, ma anche la mancata osservanza delle regole del Paese che li ospita. Mi sono sentita offesa come donna e come cittadina da quello sputo e da quelle parole. Vorrei che vedessero quanto coraggio hanno quelle che loro considerano “puttane” in mimetica quando vanno in guerra a fianco degli uomini, quando saltano sulle bombe assieme agli uomini, quando rispondono al fuoco assieme agli uomini. Io vorrei che vedessero come quelle “puttane” riescono a conciliare professione e famiglia. Vorrei che seguissero quelle “puttane” di notte e di giorno mentre, fucile in spalla, difendono le nostre città da individui come loro che non rispettano le regole del Paese che li ospita. Vorrei che le guardassero negli occhi quelle “puttane” in uniforme mentre salvano i loro connazionali che arrivano sui barconi. Eppure lei, la soldatessa umiliata e offesa, non ha risposto loro con una manganellata. Anche se l’avrebbero meritata. Sui denti, ben assestata, in modo che non potessero più proferire stronzate. Sono stati arrestati. Condannati a 6 mesi. Pena sospesa. Come se non fosse successo niente. Una pacca sulla spalla e via. Mi chiedo che cosa sarebbe successo se quella soldatessa avesse tirato loro una manganellata. Ora subirebbe un linciaggio mediatico e forse anche qualche procedimento disciplinare. E i due extracomunitari ospiti (e ribadisco ospiti) sarebbero stati santificati in quanto vittime sacrificali del militare violento e razzista per definizione. Credo che chi sputa ad una soldatessa perché donna non meriti il permesso di soggiorno. Io quella “puttana” in mimetica la difendo, la comprendo e sono solidale. Non comprendo tutti quelli che si ostinano a pensare che certe culture, certe mentalità, si possano cambiare, che certe persone si possano integrare. Non tollero che il mio Paese ospiti chi considera tutte le donne delle puttane. Lo dico da donna e da italiana. Se questo Paese non è maschilista al punto giusto i due signori possono riprendere un barcone o un aereo e tornarsene in Senegal o Guinea. Da dove sono venuti. Perché di loro possiamo fare francamente a meno.

FONTE: Logo Ebe PieriniPalloncino ebepierini

 

News Marina Militare,, Soldatessa, Permesso di soggiorno

  • Visite: 1596

Ti piace l'articolo? Condividilo

Facebook Twitter

Non arrenderti mai amico mio, impare a cercare sempre il sole, anche quando sembra che venga la  tempesta ... e lotta!

Mi trovate anche nei Social

Disclaimer

Si dichiara, ai sensi della legge del 7 Marzo 2001 n. 62 che questo sito non rientra nella categoria di "Informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari. Le immagini dei collaboratori detentori del Copyright © sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione. Il contenuto del sito, comprensivo di testi e immagini, eccetto dove espressamente specificato, è protetto da Copyright © e non può essere riprodotto e diffuso tramite nessun mezzo elettronico o cartaceo senza esplicita autorizzazione scritta da parte dello staff di ”Il Mare nel cuore”
Copyright © All Right Reserve

Su questo sito usiamo i cookies. Navigandolo accetti.