Basi blu, gli abitanti della costa si uniscono: “Pronti a mobilitarci per una battaglia che riguarda tutti”

IERI L'INCONTRO A MAROLA

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La costa di Ponente del Golfo dei poeti si prepara alla mobilitazione contro il progetto Basi blu,che prevede investimenti e nuovi moli nella base navale spezzina per oltre 350 milioni di euro da realizzare nel giro di una decina di anni di lavori.  Un progetto mai mostrato alla popolazione, di cui si parla più nelle commissioni parlamentari che in riva al Golfo, come se le comunità di Marola, Cadimare e della stessa Spezia non esistessero. Eppure i cittadini vivono per davvero le preoccupazioni sulla loro pelle, anche a chilometri di distanza, come dimostra la folta platea che ieri pomeriggio ha preso parte all’incontro “No Basi blu” organizzato nei locali della Società mutuo soccorso di Marola: una sala piena, con residenti dei borghi già citati, ma anche di Fezzano, oltre agli esponenti di associazioni e partiti che da tempo chiedono maggiore chiarezza al ministero della Difesa e alla Marina militare e maggiore interessamento da parte del Comune della Spezia.

“Vorremmo far capire l’importanza di parlare di questo argomento, per senso critico e per riuscire a contrastare la deriva che vediamo all’orizzonte e che porterebbe alla morte di un paese come Marola, che già vive una situazione difficile. Le istituzioni devono tener conto anche della felicità persone e della qualità della vita dei cittadini, altrimenti i paesi si svuotano”, ha esordito Alessio Mugnaini, al tavolo dei relatori per i Murati vivi insieme a Lorenzo Pavoni e William Domenichini, mentre Andrea Buticchi era presente in rappresentanza della Borgata marinara di Marola.

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“Noto che ci sono presenze non solo maroline e questo è un premio al nostro impegno nel voler coinvolgere anche gli abitanti di Cadimare. Quando sono stato alla Costa – ha spiegato Pavoni – mi hanno detto che lì c’è pieno di persone malate di tumore, a causa del Campo in ferro che si trova poco distante. Oggi se ne parla nell’ottica di funzioni future e di chi le metterà in pratica, ma non si parla seriamente di bonifica. Il progetto Basi blu prevede il dragaggio di 600mila metri cubi di fanghi, che saranno conferiti in un’area a due passi dal paese. La politica locale, quella attuale e quella precedente, ha tradito le nostre aspettative. Siamo a punto di non ritorno: Basi blu sarà il tombamento di questo paese e della borgata marinara. Ci saranno nove anni di cantiere e questo porterà a cancellare la prepalio e gli allenamenti degli equipaggi. E con ogni probabilità si dovrà rinunciare anche ai 143 posti barca di San Vito. Non esisterà nessuna ricollocazione. Ma quel che è peggio è che i 350 milioni di risorse non verranno utilizzati nemmeno in minima parte per rilanciare l’arsenale, che cade a pezzi. E infatti i sindacati nei giorni scorsi hanno lanciato l’ennesimo grido d’allarme. E infine vorrei sottolineare che il progetto prevede anche l’ampliamento del Molo Lagora sino a 30 metri per 400, che si trova lato Mirabello, e pertanto le ripercussioni ci saranno anche per la città: questo messaggio gli spezzini non l’hanno ancora ricevuto”.

La parola è poi passata a Domenichini: “Il parlamento ha rifinanziato i progetti Basi blu, che non riguardano solamente La Spezia, per la bellezza di 1,76 miliardi. Mentre in Italia ci sono servizi come la sanità e la scuola che sono messi come sappiamo. Basi blu è una grandissima menzogna: blu è il colore della sostenibilità ambientale. Qua invece avremo la riattivazione di 20mila metri cubi di serbatoi con sfiati al Montale, vicino alle case. E per il Campo in ferro non ci sono reali intenzioni di bonifica. Altro che sostenibilità. Anche con i fanghi non si sa cosa accadrà, ma dobbiamo essere chiari: non ci sono leggi che consentono alle forze armate di fare quello che vogliono. Con la realizzazione del progetto – ha sostenuto Domenichini – quella spezzina sarà una base navale diffusa e dispendiosa, mentre del rilancio dell’arsenale non si parla nemmeno. Basi blu non creerà nessun posto di lavoro, ma avrà un impatto sulla sicurezza per l’intero Golfo. Ci saranno 14 unità con standard Nato, come quel sommergibile francese che perse siluri nel Golfo e la nave cargo che caricò materiali radioattivi da trasportare negli Stati uniti. Eppure non c’è nessun confronto. Noi questa sera siamo qua per fare un primo passo. Ringrazio anche la Rete pace e disarmo che farà un evento nelle prossime settimane in città, perché questa non è una battaglia di Marola, ma di tutti. Oggi le aree militari sono uno spreco, una vergogna: dobbiamo gridare il nostro no”.

Anche Buticchi si è detto soddisfatto per la presenza di tante persone provenienti da diverse località della costa. “Sta per arrivare sulle nostre teste una grossa problematica. Per prima cosa vorrei sfatare un mito: i radar non girano a vuoto, quando lo fanno emettono radiazioni sino a 6 km: non girano in bianco. Ricordiamo bene quando in concomitanza dell’arrivo delle navi spariva il segnale Tv. Ecco, con la presenza di 14 navi possiamo solo immaginare la mole di radiazioni che colpiranno le abitazioni. Sotto la Costa di Cadimare verrà collocato l’impianto di depurazione delle acque di sentina (e molti di noi sanno cosa contengono…) e saranno riattivati i serbatoi, che conterranno anche carburante per velivoli, particolarmente esplosivo. I nostri timori sono quanto meno comprensibili e vengono alimentanti dalla segretezza con cui viene portato avanti tutto questo processo. Abbiamo visto una barca di una ditta specializzata nella ricerca di ordigni bellici aggirarsi per la Darsena Duca degli Abruzzi: abbiamo il diritto di sapere cosa viene fatto a poche decine di metri dalle nostre case e le amministrazioni hanno il dovere di dircelo”.

A questo punto sono stati proiettati i risultati della perizia realizzata vent’anni fa dall’ingegnere forense Luigi Boeri su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale spezzino sugli inquinanti di ogni tipo presenti nell’area del Campo in ferro: fusti, vernici, materiali ferrosi, amianto, nafte, Bcp…

Nel finale è stato dato spazio agli interventi del pubblico e oltre a una cittadina di Fezzano, che ha proposto di ispirare la sfilata del Palio delle borgate di Marola, Cadimare e Fezzano al tema del progetto Basi blu, sono intervenuti anche i consiglieri comunali di opposizione Roberto Centi, Massimo Lombardi e Martina Giannetti, manifestando vicinanza e promettendo sostegno alla causa degli abitanti della costa di Ponente.

FONTE:CITTA' DELLA SPEZIA

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