L’Amerigo Vespucci doppia per la prima volta Capo Horn. Crosetto: «Orgoglio della Difesa e dell’Italia»

Lo storico veliero, uno dei simboli dell’Italia nel mondo, ha cominciato il suo tour mondiale partendo dal porto di Genova il 1° luglio 2023

vespucci capohorn

 

di Manuela Perrone

5 aprile 2024

L’Amerigo Vespucci ha doppiato per la prima volta Capo Horn,crocevia tra Oceano Atlantico e Pacifico, uno dei passaggi più impegnativi al mondo per la navigazione a causa delle continue perturbazioni create dalla vicinanza all’Antartide, che spingono enormi masse d’acqua verso lo stretto di Drake, dove il fondale passa da 4mila a 100 metri. «Orgoglio della Difesa e simbolo dell’eccellenza italiana, a bordo, con l’equipaggio, sta navigando l’intero Sistema Paese per prmuovere l’eccellenza del Made in Italy», ha commentato il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Amerigo Vespucci parte per giro del mondo, Crosetto: "Al suo passaggio il mondo vedrà l'Italia"

Il tour mondiale

Lo storico veliero e nave scuola della Marina militare, uno dei simboli dell’Italia nel mondo, ha cominciato il suo tour mondiale per volontà di Crosetto partendo dal porto di Genova il 1° luglio 2023. «In ogni nazione - aveva detto Crosetto - non arriverà solo la nave più bella del mondo, ma l’Italia». In ogni approdo, l’intento è quello di coniugare la tradizionale attività formativa degli allievi ufficiali e la promozione delle eccellenze italiane. Durante il viaggio, che durerà due anni, viene allestito il “Villaggio Italia” dove confluiscono le attività dei singoli ministeri coinvolti: una vetrin del Made in Italy e della cultura italiana, pensata dal Govetno anche come opportunità per le nostre imprese.

Una nave di 93 anni

Il motto della nave scuola Amerigo Vespucci è “Non chi comincia ma quel che persevera”. Si tratta dell’unità navale più anziana in servizio nella Marina: ha compiuto 93 anni lo scorso 22 febbraio: a vela con motore, ha tre alberi verticali (trinchetto di 52 metri, maestra di 56 e mezzana di 45), dotati di pennoni e 24 vele, con una superficie complessiva di 2.635 metri quadrati. Lo scafo della nave al galleggiamento misura 82 metri, mentre la lunghezza massima fuori tutto è di 101 metri; la sua larghezza è di 15,6 metri e il suo dislocamento a pieno carico è pari a 4.300 tonnellate. Il record di velocità che può raggiungere è di 14,6 nodi (27 Km/h).

L’equipaggio

A bordo dell’Amerigo Vespucci ci sono 264 militari, integrati da circa cento allievi ogni anno e dal personale di supporto dell’Accademia Navale, per un totale di circa 400 marinai imbarcati in campagne di formazione. Quelle per gli allievi della prima classe dell’Accademia navale sono state 87 tra il 1931 e il 2023. La prima circumnavigazione del globo è stata effettuata tra maggio 2002 e settembre 2003. Quello intrapreso nel 2023 è perciò il secondo giro del mondo, che prevede tappe in oltre 30 porti di 28 Paesi, toccando cinque continenti del globo entro febbraio 2025. Il prossimo 28 aprile la Vespucci entrerà nel porto di Valparaiso in Cile.

L’emozione del comandante

Al timone c’è il sardo Giuseppe Lai, il 125° comandante della nave. È sua la voce che si sente nel video girato a Capo Horn e diffuso dalla Difesa: «L’emozione è tantissima. Quasi surreale: 41 ore fa eravamo a Punta Arenas, siam partiti con l’obiettivo di provare a fare il passaggio a Sud del continente sudamericano. Sono orgoglioso di voi, sono orgoglioso di quello che avete fatto, sono orgoglioso del percorso che ci ha portato qua. Grazie».

FONTE:IL SOLE 24 ORE

Vespucci tele

Copia del messaggio inviato dal Vespucci

Video ufficiale Marina Militare

Un evento storico: Nave Amerigo Vespucci ha doppiato per la prima volta Capo Horn

Dal sito OCEAN4FUTURE un bellissimo articolo sull'evento del Vespucci a cura di Andrea Mucedola

Alle ore 04:53 Z del 5 aprile 2024, Nave Vespucci ha doppiato a vela Capo Horn, in rotta per raggiungere il porto di Ushuaia. L’evento è storico essendo la prima volta che la nave più bella del mondo si spinge così a sud per transitare in un’area marina considerata ancora oggi tra le più pericolose per la navigazione.

 

Screenshot 2024 04 05 150546

Estratto del messaggio del transito della nave scuola Amerigo Vespucci da Capo Horn

Screenshot 2024 04 06 071755

Il mitico Cap Horn

La storia di Capo Horn si perde nei secoli quando, nel 1526 la nave spagnola San Lesmes, comandata da Francisco de Hoces, fu spinta a sud da una tempesta all’estremità atlantica dello stretto di Magellano. La nave arrivò oltre la latitudine di 56° S, fino ad allora si pensava fosse il limite estremo delle terre Non a caso, dopo la occasionale scoperta, nelle carte nautiche venne riportato il nome di quel mare come Mar de Hoces. Un mare che destò scarso interesse vista la sua pericolosità. Quelle acque tempestose, battute da venti furiosi portarono alla ricerca di passaggi più sicuri, in quella complicata geografia di canali e isole sperdute. Nel settembre del 1578, nel corso della sua circumnavigazione del mondo, il celebre navigatore e pirata Francis Drake tentò di attraversare lo stretto di Magellano per raggiungere l’Oceano Pacifico ma, un’improvvisa tempesta, spinse però le sue navi ben a sud della Terra del Fuoco. La distesa di mare aperto che incontrarono portò Drake a supporre che la Terra del Fuoco fosse un’isola con un mare aperto a sud e, sulle carte inglesi apparve la dicitura Drake Passage.

CapeHornDetailMapMappa dettagliata
CapeHornDetailMap.png – Wikimedia Commons

All’inizio del XVII secolo la Compagnia olandese delle Indie Orientali ottenne il monopolio su tutto il commercio olandese attraverso lo Stretto di Magellano e il Capo di Buona Speranza, le uniche rotte conosciute all’epoca verso l’Estremo Oriente. La ricerca di nuove rotte alternative verso la sconosciuta Terra Australis, portò Isaac Le Maire, un ricco mercante di Amsterdam e Willem Cornelison Schouten, capitano di una nave della città di Hoorn, a lasciare l’Olanda all’inizio di giugno 1615 con due navi: la Eendracht di 360 tonnellate (con Schouten e Le Maire a bordo), e la Hoorn di sole 110 tonnellate, al comando del fratello di Schouten, Johan. A causa del naufragio della seconda, la Eendracht si trovò ad attraversare il tempestoso e fino allora sconosciuto capo che venne chiamato Kaap Hoorn, in onore della loro città di origine e in seguito descritto dal capitano della Eendracht, alla fine di gennaio del 1616, nel suo resoconto Relazione di Un viaggio Meraviglioso. Da quel momento, nacque il suo mito ed il suo passaggio di Horn divenne un «evento» che molti incominciarono a festeggiare con un orecchino a forma di anello al lobo destro.

ClipperRoute

La rotta del clipper veniva effettuata tra l’Inghilterra e l’Australia/Nuova Zelanda e viceversa ClipperRoute.png – Wikimedia Commons 

Sebbene questo Capo fu per decenni un’importante via marittima sulla rotta dei clipper per il commercio, collezionando non pochi naufragi, il traffico mercantile attraverso Capo Horn fu notevolmente ridotto dall’apertura del Canale di Panama nell’agosto 1914. In realtà alcune navi cisterna e passeggeri di grandi dimensioni sono troppo larghe per passare attraverso il Canale di Panama, per cui occasionalmente transitano su quelle rotte, in particolare quando devono fare spola a Ushuaia o Punta Arenas verso la Penisola Antartica.

Screenshot 2024 04 05 162408

mappa dell’area
Caphorn1.en.svg – Wikimedia Commons

Fattore determinante sono le condizioni meteorologiche lo consentono per cui la navigazione a sud di Capo Horn è ancora ampiamente considerata particolarmente pericolosa a causa dei forti venti, delle grandi onde che si formano, delle forti correnti e della presenza di iceberg. Tra i venti più insidiosi quelli di Williwaw, che possono colpire una nave con poco o nessun preavviso nel transito si preferiscono le acque aperte del Passaggio di Drake, a sud di Capo Horn, che costituiscono un percorso più ampio, con una larghezza di circa 800 chilometri (500 miglia), offrendo quindi una maggior possibilità di manovra al variare dei venti. Ricordo che i venti dominanti a latitudini inferiori a 40° sud possono soffiare da ovest verso est quasi ininterrottamente, dando origine ai ” “roaring forties” e agli ancor più temibili “furious fifties” e “screaming sixties“. Questi venti, che condizionano la capacità di manovra delle navi, sono esacerbati nei pressi del Capo dall’effetto di incanalamento causato dalle Ande e dalla penisola antartica, prendendo forza nello stretto Passaggio di Drake.

Unidentified tall ship near Cape Horn Nla.pic vn3299637 v

Foto di una nave a vela non identificata durante una tempesta a Capo Horn. Data compresa tra il 1885 e il 1954 – Fonte Biblioteca nazionale dell’Australia

Unidentified tall ship near Cape Horn – Nla.pic-vn3299637-v.jpg – Wikimedia Commons

Come ricorderete da altri articoli, l’effetto del vento causa l’altezza delle onde (non a caso si parla sempre di Forza del vento e non del mare) per cui questi forti venti dell’Oceano Australe (che possono soffiare tra i 160 e i 220 km/h) agendo sulla grande massa d’acqua fanno scontrare le correnti atlantiche con quelle pacifiche, dando origine a onde che possono raggiungere grandi altezze (anche di 20 metri). Inoltre, a sud di Capo Horn, queste onde incontrano una zona di acque poco profonde (il fondale dello Stretto di Drake sale da 4.000 a 100 m di profondità in poche miglia) che ha l’effetto di rendere le onde più corte e più ripide, aumentando notevolmente il pericolo per le navi in transito.

Spero di aver chiarito con questo breve articolo l’importanza della grande impresa della nave scuola Amerigo Vespucci e del suo equipaggio, orgoglio della nostra Marina e dell’Italia. 
Andrea Mucedola

Se non diversamente citate, immagini tratte da wikipedia

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a iQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

Ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).

 

Ti piace l'articolo? Condividilo

Facebook Twitter

Non arrenderti mai amico mio, impare a cercare sempre il sole, anche quando sembra che venga la  tempesta ... e lotta!

Mi trovate anche nei Social

Disclaimer

Si dichiara, ai sensi della legge del 7 Marzo 2001 n. 62 che questo sito non rientra nella categoria di "Informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari. Le immagini dei collaboratori detentori del Copyright © sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione. Il contenuto del sito, comprensivo di testi e immagini, eccetto dove espressamente specificato, è protetto da Copyright © e non può essere riprodotto e diffuso tramite nessun mezzo elettronico o cartaceo senza esplicita autorizzazione scritta da parte dello staff di ”Il Mare nel cuore”
Copyright © All Right Reserve

Su questo sito usiamo i cookies. Navigandolo accetti.