Un sottomarino italiano nel cuore di New York

Dalla rivista "Marinai d'Italia" un bellissimo articolo a cura di Gianfranco Fialdini - Socio dei Gruppo di La Spezia

Nel 1943 la Marina pianificò di forzare il porto USA

newyork

Gianfranco Fialdini - Socio dei Gruppo di La Spezia

La Regia Marina nell’estate del 1943 aveva pianificato di far saltare due navi mercantili nel porto di New York, impiegando per compiere l’impresa un minisommergibile lungo dieci metri. L’uomo, che avrebbe dovuto condurla, era il comandante Eugenio Massano di origine spezzine. Una pagina di storia ,mai scritta però, perché il sommergibile. che avrebbe dovuto trasportare la piccola unità d’assalto, attraversando l’oceano, scomparve con tutto l’equipaggio e prima che se ne potesse predisporne un altro intervenne l'armistizio dell’8 settembre. Così, questa ridimensionata “Pearl Harbor italiana", circa due anni dopo quella che i Giapponesi infersero agli Americani, non si realizzò. Il piano studiato e approvato dai Vertici dello Stato Maggiore Marina, era basato sulla manovrabilità e rapidità d’azione del sommergibile “tascabile", come lo avevano ribattezzato gli Ammiragli, che dislocava solo 14 tonnellatee che avrebbe dovuto essere trasportato fino alla foce del fiume Hudson dal sommergibile oceanico Da Vìnci. Una volta risalito il fiume in immersione, dal mezzo, denominato “CA”, sarebbero fuoriusciti  gli operatori “gamma", che avrebbero provveduto a collocare le otto cariche da 100 Kg di tritolo sotto la chiglia di due grosse navi mercantili ormeggiate in banchina.

MassanoIl comandante Massano era nato a La Spezia nel 1917. Di famiglia piemontese, di tradizioni militari e di fedeltà monarchica, da parte paterna, mentre ligure sul lato della madre Maria Luigia Parodi, figlia di Eugenio Parodi. Quest’ultimo era stato il primo Presidente della Camera di Commercio di La Spezia, Presidente dell’Unione Industriali e costruttore di congegni di precisione per la Regia Marina. Appartenevano alla famiglia Parodi la prima automobile e la prima linea telefonica di La Spezia. Dal nonno materno (di cui porta il nome) Eugenio, Massano ereditò la passione per l’ingegneria meccanica e realizzò alcuni brevetti. Ottenuta la maturità classica, nel 1936 entrò in Accademia Navale (Corso Rostro).

MinisommDopo un imbarco sul Real Sommergibile Menotti con il comandante Carlo Fecia di Cossato, Massano venne destinato ai mezzi d'assalto e, dopo il necessario periodo di addestramento, gli venne affidato l'incarico di sviluppare e rendere operativo il sommergibile “tascabile”. Le prime prove vennero svolte, ovviamente nella più assoluta segretezza, all’inizio del 1941, sul lago d’Iseo. Qui conobbe Alba Ghirardi, che sposerà nell’ottobre del 1943. Dopo vari collaudi del mezzo, a cui presero parte anche il comandante Borghese e il Duca d’Aosta, l’eroe dell’Amba Alagi, Eugenio Massano si trasferì con i mezzi e i suoi uomini a “Betasom”, in Francia, per l’addestramento finale e per l’adattamento (una sorta di sella dove ancorare il “CA”) al trasporto del Da Vinci. Questi salpò per una missione, al cui ritorno avrebbe dovuto imbarcare il sommergibile “tascabile” e dirigere quindi su New York, ma il sommergibile scomparve con tutto l’equipaggio e la missione venne rinviata a dicembre per avere il tempo di approntare un altro battello. L’8 settembre 1943 trova Massano a La Spezia, al quartier generale della Decima Flotmas, con i comandanti Arillo e Borghese. L’armistizio pose fine all’idea del forzamento del porto di New York. In quei giorni molto difficili il comandante Massano, che aveva aderito alla XA Mas. si rifiutò di prestare giuramento alla Repubblica di Salò (non previsto dallo Statuto della XA Mas). «Un uomo d’onore giura solo una volta» disse. Dopo avere scontato gli arresti di rigore per aver opposto il suddetto rifiuto, fii congedato dal Comandante Borghese l’8 febbraio del 1944.Durante questo periodo egli diresse il recupero del sommergibile Murena, autoaffondatosi l'8 settembre, come testimonia un filmato, smentendo la tesi del recupero effettuato dai tedeschi. Nel dopoguerra la sua esperienza nel settore delle operazioni e dei mezzi subacquei risultò particolarmente utile nello sminamento del porto di Palermo e, successivamente, nella bonifica di quello di La Spezia. Durante una fase dello sminamento del porto spezzino morì il fratello Felice. Questi era palombaro e si trovava a bordo di una barca-appoggio; si era appena tolto l’elmo da palombaro quando un'esplosione fece capovolgere il piccolo natante e Felice Massano, che aveva ancora indosso gli scarponi zavorrati, fu trascinato sul fondo. Il comandante Massano, avvertito, accorse con alcuni sommozzatori della sua squadra per recuperare il corpo.

Nel 1953 venne richiamato in servizio per partecipare all’opera di ricostituzione dei reparti subacquei (l’odierno COMSUBIN, con sede al Varignano).Ha lavorato a Parigi per la Nato ed è stato a capo dell’Ufficio “E” della Marina, fra i cui compiti annoverava l’organizzazione della rete di controllo delle Unità Oltre Cortina in Mediterraneo. Sua l'organizzazione delle “visite in carena" alle navi sovietiche in rada 0 nei porti italiani. È stato un assertore della necessità per l’Italia di avere una Marina "leggera", compatibile con i nostri mezzi, lasciando le navi maggiori alla VI Flotta Usa già presente nel Mare Nostrum. Affermava che il Garibaldi era un lusso che serviva solo ad appagare la vanità dei Vertici della nostra Marina. È stato fra i promotori della scuola di aerofotografia di Guidonia.

Eugenio Massano mori a Roma l’11 Settembre 1997.

Copia dell'articolo

Articolo massano

FONTE:logo marinaiditalia138

 

Alcune foto a integrazione del racconto fornite dall'amico Mirco Mazzetti che rungrazio.

A titolo informativo

Riporto anche la segnalazione di alcune inesattezze relative all'articolo originale:In particolare si parla del Duca D'Aosta presente alle prove.

Ebbene il Duca D'Aosta era deceduto in prigionia nel 1942 e almeno dal 1940 non metteva piede in Italia.

Le segnalazioni sono sia di Mirco Mazzettiche di Sergio Zoncae i commenti sono su Facebook nel gruppo Regia Marina.

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