Taranto: strage amianto Marina Militare, 8 indagati
Il GIP di Taranto: Strage amianto Marina Militare. Così nel provvedimento del GIP Dott. Benedetto Roberto. Disposta l’iscrizione nel registro degli indagati di Alti Ufficiali della Marina Militare Italiana.
Perché strage amianto nella Marina Militare?
In Marina Militare, per lungo tempo, fino all’entrata in vigore della L. 257/92, è stato utilizzato amianto. Solo nei tempi più recenti sono state attivate le bonifiche, mentre in precedenza tutti i dipendenti, compresi gli operai civili, sono stati esposti ad amianto.
Ne sanno qualcosa le vittime e anche le vedove e gli orfani. Tant’è vero che nella più recente sentenza della Corte di Appello di Venezia, III Sez. Pen. n. 2512/2022, si fa riferimento anche a questo carteggio c.d. “riservatissimo“. Infatti, proprio nella rubrica “Amianto News“, fu pubblicato questo carteggio.
Omicidio colposo in Marina Militare
Non solo mesotelioma ma anche tumore del polmone, asbestosi, ed altre neoplasie. Ancora, 570 mesoteliomi già nel 2015. È solo la punta dell’iceberg di una strage amianto nella Marina Militare Italiana. Nel tempo abbiamo ricevuto altre segnalazioni, per cui la strage prosegue.
Procura di Taranto: chiesta l’archiviazione. Rigetto del GIP
Stranamente, e per la seconda volta, la Procura della Repubblica di Taranto aveva chiesto l’archiviazione per gli Alti Ufficiali della M.M.
Ma come è possibile che con centinaia di decessi per amianto si continui a cercare di negare la realtà? Come è possibile che l’Ufficio del Pubblico Ministero presso la Procura di Taranto chieda di gettare un velo su questi fatti?
Eppure, è recente la sentenza di condanna a carico dei vertici della Marina per il reato di omicidio colposo.
Per cui, preannuncio fin da ora, che l’Osservatorio Nazionale Amianto e tutte le vittime ed i loro familiari si opporranno a qualsiasi colpo di spugna. La Giustizia è fondamentale, anche per evitare che questa situazione si perpetui.
Strage amianto Marina Militare: gli indagati
Gli indagati iscritti nel registro sono:
- Capitano di Vascello, Farina Fabio, Capo dello Stato Maggiore presso il Comando Marittimo Sud dal 20.10.2015 fino al 08.09.2019;
- Capitano di Vascello, Berardocco Mario, Capo dello Stato Maggiore presso il Comando Marittimo Sud dal 09.09.2019;
- Ammiraglio di Divisione, Vitiello Salvatore, Comandante Marittimo dal 17.11.2017;
- Capitano Vascello, Licciardiello Carmelo, Capo Ufficio Presidio dal 14.12.2015;
- Capitano di Fregata, Galullo Michele, Capo Sezione Supporti dal 31.05.2014 al 15.10.2017;
- Ammiraglio di Squadra Serra Eduardo, Comandante Marittimo dal 02.11.2015 al 16.11.2017;
- Capitano di Fregata, Salvati Carlo, Capo Sezione Supporti dal 16.10.2017 al 15.06.2020;
- Capitano di Fregata Ungaro Mauro, Capo Sezione Supporti dal 03.08.2020.
Ipotesi di reato: disastro ambientale (434 e 449 c.p.)
Rosa Cavallo e Pasquale Maggi sono coloro che hanno esposto i fatti alla Procura della Repubblica di Taranto. Pasquale Maggi, volontario dell’Osservatorio Nazionale Amianto, assistito proprio da me, Avv. Ezio Bonanni e dal mio team legale, l’Avv. Maria Luisa Grecco e l’Avv. Marika Marcantonio: camminare insieme per la Giustizia. E non solo! Perché speriamo che finalmente la base dei militari di Taranto possa essere definitivamente bonificata.
La Vittorio Veneto con il suo carico di morte è stata una bara per i militari della Marina. Ne sono deceduti a migliaia. Finalmente quella che fu la nave ammiraglia della Marina Militare Italiana è stata radiata.
Ora rimane la triste contabilità, macabra, del numero di coloro che si sono ammalati e che si ammaleranno. Non solo, ma anche le mogli. È il caso del Luogotenente Mastrovito Leonardantonio, e della moglie Sig.ra Paola Maria Santospirito.
Strage amianto Marina Militare: si ammalano anche le mogli
La storia del Luogotenente Mastrovito Leonardantonio è emblematica: si è ammalato di asbestosi e di altre malattie gravi.
La Marina ha riconosciuto solo l’asbestosi, con il 50%, però intanto lo ha riformato. Posto nella riserva. Nel frattempo si è ammalato di cancro. La Marina Militare ha negato di essere responsabile di questo cancro e a Lecce il TAR aveva dato ragione alla Forza Armata. Ma come è possibile negare questa responsabilità?
La Sig.ra Paola non si è data per vinta, e ha coadiuvato il marito il quale ha ricorso al Consiglio di Stato, e ha ribaltato la sentenza condannando la Marina Militare. Eppure la Sig.ra Paola Santospirito, purtroppo, si è ammalata.
Infatti, la Sig.ra Paola ha nel sangue le nanoparticelle di traccianti radioattivi e metalli pesanti contenuti negli abiti del marito. Questi tornava a casa, dopo aver lavorato nella Vittorio Veneto ancorata a Taranto.
Le indagini tossicologiche hanno confermato che la Sig.ra Paola Santospirito ha nel sangue questi materiali cancerogeni e tossici utilizzati dalla Marina Militare.
Paola Santospirito: moglie di militare malata di asbestosi
La Sig.ra Paola Santospirito non si dà per vinta e chiede che i fatti siano portati a galla. Infatti, secondo la Sig.ra Paola Santospirito, “tutte le vittime devono essere risarcite in vita e non in morte“. Sono d’accordo con Paola.
La sorte non è stata benevola con lei. Così Paola descrive la sua vita: “che colpa ho se ho sposato un luogotenente della Marina Militare? Perché questi uomini debbono essere uccisi con l’amianto? Mio marito si è ammalato di asbestosi e purtroppo anche a me è stata diagnosticata l’asbestosi“.
“Questo non è giusto“, dichiara Paola. “Ho due figli e rischiano di rimanere orfani”. “E’ una vera vergogna“, così il pensiero di Paola Santospirito.”Uno Stato che ancora persevera nel non riconoscere i diritti delle vittime e nega l’evidenza“.
Nicola Panei e l’amianto anche nell’Aeronautica Militare
La strage amianto sussiste anche per quanto riguarda l’Aeronautica Militare. Ne sa qualcosa Nicola Panei, Maresciallo Aiutante del Servizio Antincedi dell’Aeronautica Militare italiana. Ora pure lui ha l’asbestosi, ed anche lui stigmatizza il comportamento delle Forze Armate, perché non è stata tutelata la sua salute.
Antonio Dal Cin e strage amianto Guardia di Finanza
La strage amianto colpisce tutte le Forze Armate, e anche il Comparto Sicurezza. L’appuntato scelto Antonio Dal Cin ha ricevuto la diagnosi di asbestosi che è stata riconosciuta per causa di servizio.
Ha chiesto anche il riconoscimento dello status di vittima del dovere dell’asbestosi amianto della Guardia di Finanza. Anche in questo caso, la Guardia di Finanza ha negato che ci potesse essere lo status di vittima del dovere. Anzi, la strategia è stata ancora più arguta perché il militare è stato posto a riposo con una inabilità al 100% e allo stesso tempo riconosciuto al 5%.
Ma come è possibile questa discrasia? Questo mi chiedevo quando sono stato incaricato di difendere Antonio Dal Cin. Ho accettato il mandato anche se ne ho intuito gli effetti non certo piacevoli di chi si scontra con i poteri forti. Eppure abbiamo ottenuto giustizia, anche se faticosamente.
Tribunale di Latina condanna il Ministero delle Finanze
Il Tribunale di Latina in funzione della Magistratura del Lavoro ha condannato il Ministero delle Finanze. L’invalidità di Antonio Dal Cin non è il 5% ma il 50%. Per questi motivi, c’è stata una condanna secca. Il Ministero ha tentato di non applicare la sentenza ed è per questo che ho pignorato gli importi al Ministero della Difesa.
“Ma come è possibile“, osserva Antonio Dal Cin, “che il Ministero si ostini a non pagare gli importi nonostante la condanna del Tribunale?“
Per questo giustizia è fatta.
Antonio è ormai il punto di riferimento dei finanzieri dell’ONA che chiedono giustizia per le vittime. Non solo, fondamentale è la bonifica, applicare il principio di precauzione, questo uno dei cardini dell’azione di Antonio. Un eroe civile più che un eroe militare.
Eppure le Istituzioni lo hanno bistrattato ed emerginato, perchè preferiscono all’onesta dei forti, la codardia di quei militari che hanno provocato la morte di centinaia di commilitoni.
“Non ci arrenderemo mai“, così la cifra morale del giovane finanziere che già, poco più che 40enne, fu colpito dalla fibra killer.
Strage amianto Marina Militare: l’azione dell’ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto, che da tempo denuncia la strage nelle Forze Armate, compreso l’Esercito e l’Aeronautica Militare, continua la sua azione.
Il contrasto è anche per quanto riguarda il rischio amianto e altri cancerogeni nella Marina Militare Italiana che continua a navigare nell’amianto. Un mare di amianto, quello della Marina Militare Italiana.
Strage amianto: Marina Bis condanna per i vertici
L’amianto in Marina Militare ha provocato più decessi che in quelli di tutte le guerre di indipendenza.
Si tratta di “vittime della pace”, così definiti da Antonio Dal Cin. La recente sentenza della Corte di Appello di Venezia, contiene un duro atto di accusa nei confronti dei vertici della Marina Militare Italiana.
Continuiamo la nostra azione di giustizia. Infatti, con la costituzione di parte civile, anche il Ministero è stato condannato a risarcire tutti i danni (responsabile civile). Ci sono poi le condanne in sede civile: Tribunale di Roma, II sez. Civ., sentenza 17002/21; Tribunale di Roma, II sezione civile, sentenza 7951/2020 pubblicata il 01/06/2020 a definizione del proc. n. 16970/2016 RG; Tribunale di Roma, II sezione civile, sentenza 11030/2021; Tribunale di Roma, II sezione civile, sentenza 12687/2022; Tribunale di Roma, II sezione civile, sentenza 19194/2022.
ONA e costituzione di parte civile a Taranto
L’ONA si costituirà parte civile nel procedimento penale in caso di rinvio a giudizio. Ma proseguiranno anche le azioni civili.
Innanzitutto il riconoscimento della causa di servizio, e poi di riconoscimento dello status di vittima del dovere. Quello delle vittime del dovere è un riconoscimento fondamentale.
In questo modo si ha diritto, oltre che alla speciale elargizione, anche allo speciale assegno vitalizio e all’assegno vitalizio mensile. Questi riconoscimenti sono fondamentali anche per ottenere il risarcimento del danno. Le sentenze anche in sede civile sono state molto importanti, perché hanno condannato la Marina Militare Italiana.
Risarcimento danni amianto Forze Armate
Il risarcimento danni a carico del Ministero della Difesa è molto importante, perché permette di avere un quadro chiaro delle responsabilità. È importante che le vittime agiscano perché anche in caso di decesso gli importi sono erogati ai familiari. Il risarcimento per i familiari, eredi vittime del dovere, è fondamentale.
L’azione dell’ONA prosegue anche grazie all’impegno di Antonio Dal Cin, Paola Maria Santospirito, Nicola Panei, ed altri. Ricordiamo anche l’esempio eroico del Col. Carlo Calcagni, e ancora di Lorenzo Motta.
Una vera lunga sequenza di lutti e tragedie nella Marina Militare Italiana e nelle Forze Armate. Andiamo avanti.