Stati Uniti, silurato il comandante del sommergibile Connecticut dopo l’incidente

Nei primi giorni d’ottobre l’unità nucleare, stando alla versione del Pentagono, ha urtato una montagna sottomarina non segnalata sulle mappe: il capitano e gli altri ufficiali hanno compiuto errori, non hanno vigilato, non hanno seguito le procedure.

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desc img diGuido Olimpio

La Marina Usa ha silurato il comandante del sommergibile Connecticut e due dei suoi più stretti collaboratori. Misura grave dopo l’episodio avvenuto nei primi giorni d’ottobre nel Mar Cinese Meridionale quando l’unità nucleare, stando alla versione del Pentagono, ha urtato una montagna sottomarina non segnalata sulle mappe. Il capitano e gli altri ufficiali — è la motivazione — hanno compiuto errori, non hanno vigilato, non hanno seguito le procedure. E tutto questo ha inciso sulla catena di eventi in quanto l’incidente poteva essere evitato. La storia è diventata oggetto di analisi. Non poteva essere diversamente. Intanto per il «vascello» coinvolto: un mezzo sofisticato da 3 miliardi di dollari.

Quindi per il teatro: nel Pacifico c’è il duello continuo con la Cina. Secondo gli esperti il capitano Cameron Aljilani avrebbe potuto usare il sonar per scorgere l’ostacolo, ma forse non lo ha potuto fare perché era impegnato in una missione segreta. La sua attivazione rischiava di marcarne la posizione. La valutazione si è sommata a supposizioni: c’è chi non ha escluso che abbia colpito magari un mezzo durante una manovra in acque ostili. Peraltro sono stati ricordati dei precedenti, a cominciare dall’episodio nel gennaio 2005 quando il San Francisco urtò un «rilievo» subacqueo mentre procedeva a tutta velocità. Anche in quell’occasione l’ostacolo non figurava sulle carte. Pechino, da parte sua, ha attaccato duramente Washington sollecitando chiarezza. Forse i cinesi non sanno cosa sia accaduto oppure evitano di dirlo per non rivelare le eventuali capacità di intelligence. E comunque sono consapevoli delle intrusioni. Insieme alle considerazioni strategiche ci sono i guai della Settima Flotta. La Navy ha sofferto problemi nell’addestramento, ha dimostrato carenze nelle gerarchie, ha lamentato incidenti piuttosto importanti, dalla perdita di una nave per un incendio a collisioni.

FONTE:Logo corrieredellasera esteri

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