Dopo oltre un anno e mezzo di stop forzato a causa della pandemia, la Marina Militare torna ad addestrarsi nella più grande esercitazione aeronavale che si conduce nelle nostre acque: Mare Aperto 2021.
Ventiquattro giorni di manovre in mare che hanno visto partecipare un totale di circa 4mila uomini e donne della forza armata, di marine alleate e partner che si sono concluse mercoledì 27 ottobre e che si sono svolte tra il Mar Adriatico, lo Ionio, il Canale di Sicilia e il Mar Tirreno.
La più grande esercitazione della Marina ha visto la partecipazione di 21 navi, tra cui quattro di marine straniere (Stati Uniti, Francia, Germania e Turchia), di un gruppo navale delle forze in prontezza della Nato (Snmg 2), oltre a 3 nostri sommergibili, 4 velivoli tra AV-8B “Harrier II”, pattugliatori marittimi P-72A, P-180, nonché 17 elicotteri imbarcati (di cui 2 dell’Esercito) e velivoli Eurofitghter Typhoon dell’Aeronautica Militare in supporto alla squadra navale. Erano inoltre presenti quattro osservatori di marine estere (Albania, Marocco, Tunisia e Brasile).
Il lungo addestramento ha previsto scenari a difficoltà crescente che hanno riguardato tutti i settori delle operazioni aeronavali: dalla proiezione di una forza anfibia dal mare, al contrasto alla minaccia convenzionale (aerea, navale, subacquea e di mine) ed asimmetrica, alle attività di gestione delle crisi cosiddette “Nato-non article 5” (ovvero che non prevedono la mobilitazione di tutti i membri dell’Alleanza), al contrasto dei traffici illeciti sul mare, alla gestione degli eventi dannosi a bordo delle unità navali, fino alla gestione delle situazioni di crisi da parte di gruppi aeronavali che si sono confrontati in uno scenario di crisi internazionale, i cui risvolti di carattere politico e legale hanno permesso di addestrare gli equipaggi col brillante supporto degli studenti di importanti università nazionali che si sono cimentati nel delicatissimo ruolo di consulente politico, legale e di pubblica informazione.