Marina militare, il plotone «Silent Drill» si esibisce davanti al nuovo comandante
Diciotto fucilieri del San Marco protagonisti del saggio di precisione appreso dai Marines americani. Passaggio di consegne allo Stato maggiore fra gli ammiragli Giuseppe Cavo Dragone ed Enrico Credendino
di Rinaldo Frignani
Movimenti coordinati, silenzio spezzato solo dal rumore di passi e dei fucili che vengono ruotati e fatti volare per poi essere afferrati con precisione millimetrica. Suggestiva esibizione giovedì pomeriggio al ministero della Marina sul lungotevere al Flaminio del plotone Silent Drill della Marina militare nel corso della cerimonia di avvicendamento del capo di Stato maggiore . Si tratta dei militari del 3° Reggimento San Marco, specialisti delle evoluzioni con fucili Garand M1 da cinque chili . Le tecniche di esibizione sono studiate per mesi presso la caserma «Lante della Rovere», sotto l’occhio vigile del cosiddetto «master» che le ha apprese in una base della Us Navy americana, dove il Silent Drill, composto da 18 fucilieri che montano sul fucile anche la baionetta, è una specialità propria dei Marines.
La cerimonia di giovedì pomeriggio ha sancito il passaggio di consegne fra l’ammiraglio l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e l’ammiraglio Enrico Credendino con il simbolico passaggio della bandiera di guerra della Marina. Credendino, torinese, 58 anni, è stato tra il 2015 e il 2020, comandante dell’operazione Eunavformed - Sophia, che aveva lo scopo di contrastare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo centrale. A luglio ha assunto l’incarico di Comandante della Squadra Navale. «Manterrò saldo il timone sulla rotta tracciata dall’ammiraglio Cavo Dragone», ha detto nel suo discorso di insediamento assicurando ogni sforzo per la sicurezza nel Mediterraneo, che «oggi più che mai rappresenta il fianco sud dell’architettura di sicurezza e difesa dell’Ue» e che «è nostro imperativo difendere e tutelare». «Oggi», ha detto Cavo Dragone, che dopo 45 anni in Marina indosserà da venerdì la divisiva interforze come nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa,«lascio il comando della Marina al termine di un periodo fortemente condizionato dalla pandemia. La Marina ha fornito alla Difesa il suo supporto, quanto di meglio poteva dare con 125 medici, 365 infermieri, 57 operatori sanitari che a fianco del personale del sistema sanitario nazionale hanno combattuto in prima linea, sono stati dei veri eroi che hanno dimostrato un coraggio, un’abnegazione al di sopra di ogni possibile aspettativa», che «ci ha difeso dal virus e per il quale io sono profondamente riconoscente dal profondo del cuore».
Secondo il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, presente alla cerimonia, «il dominio marittimo è centrale. La recente decisione di istituire una zona economica esclusiva nazionale ne è la conferma, nella sua attuazione sarà importante valorizzare le capacità delle forze armate per la sua tutela e a garanzia dei nostri diritti e rendere visibile a tutti la presenza italiana attraverso rafforzata attività di sorveglianza e di contrasto delle azioni illegittime». «E evidente in questo contesto il ruolo fondamentale che svolge e dovrà continuare a svolgere la Marina militare - ha continuato - Il Mediterraneo è il nostro mare e sappiamo bene quanto sia importante per gli equilibri geopolitici globali. In questo senso l’aggiornamento della strategia di difesa e sicurezza che abbiamo avviato, in coerenza con l’ammodernamento in atto dello strumento militare ci deve consentire di individuare aree di sviluppo per fare del nostro Paese un agente di stabilità adeguato al rilievo delle sfide di sicurezza». Guerini ha ribadito che «l’azione italiana sugli scenari internazionali, quale portatrice di sicurezza, non può prescindere da un approccio convintamente i compiutamente interforze per il quale è essenziale il contributo di ciascuna forza armata, pur con le proprie specificità. Anche la Marina è chiamata a proseguire questo percorso imprescindibile, per rendere sempre più rilevante il contributo italiano alla sicurezza globale».
Solo pochi giorni fa a Civitavecchia, sulla portaerei «Cavour», è stato presentato il calendario 2022 della Marina Militare nell’ambito del punto sui risultati dell’esercitazione Mare Aperto 2021,alla quale hanno assistito anche giovani universitari provenienti da vari atenei italiani. Il calendario del prossimo anno è stato intitolato «Proiezioni e obiettivi»: il fotografo Massimo Sestini, protagonista della pubblicazione, ha ripreso vari aspetti delle specialità della forza armata come il gruppo portaerei, il gruppo anfibio e il binomio sommergibili e forze speciali. All’esercitazione, durata 24 giorni, hanno preso parte 4mila militari della Marina che hanno collaborato con quelli di Usa, Francia, Germania e Turchia, con il Gruppo navale delle Forze in prontezza della Nato. E sempre qualche giorno fa è stata ricordata la collaborazione quotidiana fra il servizio della Marina e quello della Fondazione Policlinico universitario «Agostino Gemelli».