
Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?
Le barche galleggiano.
o prendono il volo?
Si è perso l’orizzonte,
nel gioco mimetico
del cielo e dell’acqua.
Si è fuso il movimento,
in un solo colore
azzurro, un azzurro calmo.
Si fondono i colori;
si ferma il movimento.
Un solo colore resta;
non c’è sopravvento.
José María Hinojosa (a Luis Buñuel), Poeta spagnolo
(foto di Luciano Mondello)
E' la prima parola detta da un bambino.
La più bella e la pronunciata da tutti:
"Mamma"

L'isola è madre.
Una culla sul mare.
Le sue braccia un porto sicuro.
Un rifugio dalle tempeste.
Una casa grande con le finestre sempre
aperte sull'infinito.
Albe e tramonti che tranquillizzano
il cuore.
Una solitudine serena.
Un abbraccio che rassicura.
Mia madre è un'isola
Foto e parole di Luciano Mondello

La mia casa ha mare e terra,
la mia donna ha grandi occhi
color nocciola selvatica,
quando si fa notte il mare
si veste di bianco e di verde,
e la luna tra le schiume
sogna come una sposa marina.
Non voglio cambiare pianeta.
Pablo Neruda
Tratto da Bellezze Eoliane
dell'amico Luciano Mondello

È il silenzio l’oro del mattino
il silenzio
e il profumo delle donne
per le strade
sotto le arcate
che si sparge come un’onda
senza risacca
come un’ora
non segnata
come il respiro
di una camminata calma
e senza meta.
Gianmaria Testa
Grazie a Luciano Mondello - Bellezze Eoiliane

Sono come l’isola ignorata
che palpita cullata da alberi succosi
al centro di un mare
che non mi comprende,
circondata dal nulla,
— sola soletta —.
Ci sono uccelli splendenti nella mia isola,
e dipinte da angeli pittori
ci sono fiere che mi guardano dolcemente,
e fiori velenosi.
Ci sono ruscelli poeti
e voci interiori
di vulcani addormentati.
C’è forse anche un tesoro
nella sua parte più interna.
Chissà se ho
diamanti nella mia montagna,
o soltanto un piccolo
pezzo di carbone!
Gli alberi del bosco della mia isola,
siete voi miei versi.
Come suonate bene a volte
quando il vento musicale
vi sfiora quando viene il mare che mi circonda!
Se qualcuno giunge a quest’isola che sono,
che incontri qualcosa è il mio desiderio;
— sorgenti di versi incendiati
e cascate di pace io ho —.
Un nome che mi risale l’anima
e non vuole che pianga i miei segreti;
e sono terra felice — ho l’arte
di essere felice e povera allo stesso tempo —.
Per me è un piacere essere ignorata,
isola ignorata nell’oceano eterno.
Al centro del mondo senza un libro
so tutto, perché venne un messaggero
e mi lasciò una croce per la vita
— per la morte mi lasciò un mistero
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In foto I Faraglioni di Lipari (Foto di Luciano Mondello)

Curarsi con la bocca,
con gli occhi,
curarsi con il cielo,
accordare il cuore
con le foglie
con le formiche.
Curarsi
con la preghiera,
leggendo poesie,
curarsi col sole,
col vento,
prendere la medicina
dell’alba
lo sciroppo della lingua.
Tornare agli occhi,
allo sguardo,
il tuo sguardo salvavita.
Franco Arminio
Tratto da Bellezze Eoliane
dell'amico Luciano Mondello

per Margaret
Nominarle soltanto è la prosa
Dei diaristi, è rendervi famose
Per lettori che come turisti lodano
I letti e le spiagge come uguali;
Ma le isole possono esistere solo
Se lì abbiamo amato. Cerco,
Come il clima cerca il suo stile, di scrivere
Versi asciutti come sabbia, limpidi come il sole,
Freddi come l’onda arricciata, ordinari
Come un bicchiere d’acqua isolana;
Eppure, come un diarista, assaporo
Le loro stanze infestate di sale
(Il tuo corpo che agita il mare increspato
Di lenzuola sgualcite), i cui specchi smarriscono
Le nostre immagini rannicchiate nel sonno,
Come parole che l’amore sperava di usare
Cancellare con le pagine della risacca.
Quindi, come un diarista che scriva nella sabbia,
Annoto la pace che hai donato
A certe isole, scendendo
Scale strette per accendere le lampade
Contro i rumori dell’onda notturna, proteggendo
Una lanterna incerta con la mano,
O soltanto pulendo il pesce per la cena,
Cipolle, carangidi, parghi e pane;
E su ogni bacio il gusto aspro del mare,
E come alla luce della luna eri attenta
A studiare più di tutto l’ostinata pazienza
Dell’onda benché sembri uno spreco.
Derek Walcott, Isole (da Isole. Poesie scelte 1948-2004, Adelphi, 2009)
Per Derek Walcott le isole esistono solo se "lì abbiamo amato".Per me isola è dove ritrovi la parte più vera di te.Tutto sommato un’isola è un frammento, qualcosa che si è staccato e che ha vita propria una vita piccola "a misura".L'isola "contiene " e ha bordi.Approdare è sempre una gioia, salpare un dolore al petto.L'isola è nostalgia!L'isola non è integrata a noi.Ma cosa cerchiamo nelle isole? Bellezza, poesia ,sogno, un po' di possibile. L'isola come un altro livello di vita.Quando ci hanno rubato l'amore per noi stessi le isole sono fondamentali per "confinarci" e ritrovarci.La stanza d'analisi è un'isola, il luogo del "limite" che rende possibile.E noi analisti che razza di isole siamo?Chiudo gli occhi e appare la mia isola: non lontano dalla terra ferma, 45 minuti al massimo di aliscafo , un porto con barche da pesca. Isolani pochi turisti.Pochi negozi alla moda qualche pescheria e fruttarolo e profumo di pane. Vita vera non venduta al turista.Vedo un’alternanza di bello e decadenza. Vedo la diffidenza poi l'apertura. Incrocio sguardi e vedo quello che sono senza paura di esserlo.La solitudine sull'isola diventa uno spazio pieno di emozioni, uno spazio di vita.L'analista è solo sempre.
L'analista sa che è isola sa che è solo, ma sa anche che non deve allontanarsi troppo dalla terra ferma.La giusta distanza produce un canale di navigazione dove far scorrere linfa e tener vivo il discorso.Non morto che ascolta ma vivo che riverbera. Vivo che ama, vivo che pulsa, vivo da paura, vivo da fremito, vivo da occhi bagnati.Vivo da acqua in bocca dottoressa!Vivo da spendere km per l'altro. Il nostro non è un prodotto km 0.Bisogna macinare il tempo e i km dell'inconscio.Approdare e risalpare.Acchiappare i nostri brandelli per isole remote e creare vita da arcipelago.Vicini, accanto l'uno all'altro.Forse il fine non è integrare ma avvicinare ,avvicinarsi e rimanere isole uniche ma vicine.Nell'isola analitica si sta accanto uno all'altra evitando di confondersi ognuno al proprio posto.Qui ? L’ultima spiaggia mi disse la collega.Essere amati da chi ami è la cosa più normale del mondo ma quando il volto dell'amore non lo hai mai visto continui a cercarlo affannosamente nel mondo.Non sai chi, cosa cercare, che occhi che naso che bocca ritrovare.Sulle isole ci si riconosce e ti riconosci non subito pian piano.E dopo qualche anno ,solo dopo qualche anno, ritrovi tracce di te: Maria.

Canneto – Isola di Lipari Foto di Luciano Mondello
Marina
Ti guardo e il sole si innalza
Presto ricoprirà la nostra giornata
Svegliati con in mente cuore e colori
Per dissipare le pene della notte
Io ti guardo tutto è nudo
Fuori le barche hanno poca acqua
Bisogna dire tutto in poche parole
Il mare è freddo senza amore
È l’inizio del mondo
Le onde culleranno il cielo
Tu ti culli tra le lenzuola
Tiri il sonno a te
Svegliati che io segua le tue tracce
Ho un corpo per aspettarti e per seguirti
Dalle porte dell’alba alle porte dell’ombra
Un corpo per passare la mia vita ad amarti
Un cuore per sognare fuori del tuo sonno.
Paul Éluard
FONTE: 
Noi due, quanto a lungo fummo ingannati
Noi due, quanto a lungo fummo ingannati,
ora metamorfosati fuggiamo veloci come fa la Natura,
noi siamo Natura, a lungo siamo mancati, ma ora torniamo,
diventiamo piante, tronchi, fogliame, radici, corteccia,
siamo incassati nel terreno, siamo rocce,
siamo querce, cresciamo fianco a fianco nelle radure,
bruchiamo, due tra la mandria selvaggia, spontanei come chiunque,
siamo due pesci che nuotano insieme nel mare,
siamo ciò che i fiori di robinia sono, spandiamo profumi
nei sentieri intorno i mattini e le sere,
siamo anche sterco di bestie, vegetali, minerali,
siamo due falchi, due predatori, ci libriamo in alto nell’aria e guardiamo sotto,
siamo due soli splendenti, siamo noi che ci bilanciamo
sferici, stellari, siamo come due comete,
vaghiamo con due zanne e quattro zampe nei boschi, ci lanciamo sulla preda,
siamo due nuvole che mattina e pomeriggio avanzano in alto,
siamo mari che si mescolano, siamo due di quelle felici
onde che rotolano una sull’altra e si spruzzano l’un l’altra,
siamo ciò che l’atmosfera è, trasparente, ricettiva, pervia, impervia,
siamo neve, pioggia, freddo, buio, siamo ogni prodotto, ogni influenza del globo,
abbiamo ruotato e ruotato sinchè siamo arrivati di nuovo a casa, noi due
abbiamo abrogato tutto fuorché la libertà, tutto fuorché la gioia.
Walt Whitman
Foto di Luciano Mondello

Piccola rosa,
rosa piccina,
a volte, minuta e nuda,
sembra che tu mi stia in una mano,
che possa rinchiuderti in essa e portarti alla bocca,
ma d'improvviso i miei piedi toccano i tuoi piedi e la mia bocca le tue labbra,
sei cresciuta, le tue spalle salgono come due colline,
i tuoi seni si muovono sul mio petto,
il mio braccio riesce appena a circondare la sottile linea di luna nuova che ha la tua cintura:
nell'amore come acqua di mare ti sei scatenata: misuro appena gli occhi più ampi del cielo e mi chino sulla tua bocca per baciare la terra.
Pablo Neruda
Tratto da Bellezze Eoliane
dell'amico Luciano Mondello
I Faraglioni di Lipari e l’isola di Alicudi al tramonto - Foto di Luciano Mondello
Sei come il mare
Sei come il mare,
tu culli le stelle.
Sei il campo d’amore,
tu unisci e separi
i folli e gli amanti.
Sei la fame e il pane,
la sete e la grande ebbrezza
e l’ultimo connubio
tra sogno e virtù.
Paul Éluard
FONTE: 