La mimetizzazione navale Dazzle
Scritto da andrea mucedola
In un articolo su www.stephenpatience.co.uk è stato trattato un argomento curioso, la tattica di colorazione “mimetica” degli scafi delle navi. Questo modo di dipingere, con una certa fantasia, le strutture dell’opera morta, iniziò durante la I guerra mondiale, per ridurre la scoperta ottica da parte dei sommergibili tedeschi, poi perseguita anche nel conflitto seguente.
L’incrociatore pesante statunitense USS Northampton (CA-26) a Brisbane, Australia, il 5 agosto 1941. Notate la falsa onda di prua.
Questo tipo di disegno (dazzle ovvero abbagliante) prese origine da un uso militare più propriamente terrestre, ancora valido, che consiste nel rompere le forme e rendere più complicato identificare un soldato dall’ambiente che lo circonda. Sebbene conosciuto in antichità dai popoli delle foreste, ispirati a loro volta dagli animali predatori, questa tattica militare raggiunse il massimo successo solo nel corso della Prima Guerra Mondiale per ridurre i rischi di fuoco legati all’artiglieria avversaria. Incominciarono così ad essere adottati metodi e tecniche di camuffamento e mimetismo da cui derivano anche le divise mimetiche moderne.
I disegni sul manto dei felini consentono di mimetizzarsi tra gli arbusti.
Il raider utilizza le stesse colorazioni e disegni adattati all’ambiente di operazione
In realtà le navi erano a volte già mimetizzate in epoca classica. Le fonti descrivono che gli scafi dei pirati venivano dipinti di grigio blu per meglio nascondersi nel Mediterraneo. Anche lo storico Vegezio riporta che le navi da ricognizione (speculatoria navigia) di Caio Giulio Cesare venivano dipinte di un verde bluastro nelle loro missioni d intelligence lungo la costa della Bretagna durante le guerre galliche. Questo uso continuò in maniera discontinua nei secoli al fine di rendere meno evidenti gli scafi al nemico ma, come vedremo, non solo per motivi di intelligence..
La nascita del Ship Dazzle design
Nel corso della I guerra mondiale la minaccia subacquea diventò preponderante. Solo nel Mare del Nord, i sommergibili tedeschi (i famosi U- Boot) affondarono o misero fuori servizio oltre 5.700 navi con il loro trasporto di preziose vite umane. Il problema fu aggravato quando, nel gennaio del 1917, il Kaiser tedesco dichiarò, contro ogni regola, una guerra senza restrizioni, autorizzando l’attacco dei sommergibili contro qualsiasi nave in transito.
La prima vittima fu una nave ospedale, HMHS Lanfranc, che fu silurata dal
sommergibile tedesco SM UB-40 il 17 aprile 1917, causando la morte di 34 persone.
Tra marzo e dicembre 1917, navi britanniche di ogni tipo furono affondate, al ritmo di 23 a settimana. Una vera carneficina. L’Ammiragliato pensò di ricorrere ad una tattica che si era rivelata molto efficace a terra, il camuffamento delle navi. In mare, le cose erano però molto diverse e tendevano anche a rilasciare durante la navigazione alte colonne di fumo che favorivano la loro scoperta.
La HMS West Mahomet in dazzle camouflage, circa 1918. Fonte: Unknown/Wikimedia Commons
Furono proposte diverse idee, qualcuna decisamente fantasiosa: dal camuffare le navi da balene al rivestirle di specchi altamente riflettenti o persino di camuffare le navi come delle isole, con tanto di colline e alberi. Quest’ultima bizzarra proposta ebbe origine dal celebre inventore Thomas Edison per le navi da guerra americane dell’epoca, ma certo non fu la sua migliore idea. In questa fucina di possibili soluzioni apparve un tenente di vascello della riserva della Royal Navy, Norman Wilkinson. Di professione era un pittore, grafico e illustratore di giornali che ebbe un’idea innovativa, solo apparentemente controintuitiva: invece di nascondere le navi, confondendole con lo sfondo, farle risaltare dal contorno.
Di fatto, questa strana proposta fu considerata un colpo di genio. Inn pratica, la sua idea era quella di coprire gli scafi delle navi con pitturazioni di vibranti strisce, vortici e altre forme irregolari, che richiamavano le opere d’arte cubiste dell’epoca. L’idea era di confondere (o abbagliare, da cui il nome Dazzle) gli ufficiali degli U-Boot quando osservavano la nave attraverso il periscopio, rendendo più difficile la valutazione degli elementi cinematici delle navi. Questo avrebbe reso più complesso il calcolo della soluzione di lancio dei siluri dell’U-Boot, ed i loro siluri avrebbero potuto mancare più facilmente il bersaglio.
La RMS Olimpic, gemella della Titanic con camuffamento Dazzle – Fonte: Unknown/Wikimedia Commons
Dobbiamo pensare che all’epoca il lancio dei siluri non era una scienza esatta. La valutazione del comandante era fondamentale e molto personale. Gli U-Boot avevano bisogno di conoscere le dimensioni del bersaglio, la sua velocità, distanza e direzione in un determinato momento per poter prevedere la sua posizione futura.
Rappresentazione artistica del periscopio di un comandante di un U-boat di
una nave mercantile in mimetica dazzle (a sinistra) e la stessa nave non
mimetizzata (a destra), Encyclopædia Britannica,1922.
I disegni rendevano complesso calcolare l’effettiva rotta della nave.
Tutto questo da una distanza che andava da oltre 6.200 piedi (1.900 m) e non meno di 1000 piedi (300 m). Inoltre il tempo a disposizione era minimo: 30 secondi, per evitare l’individuazione del periscopio da parte delle navi da guerra di scorta nemiche. In pratica, sarebbe stato sufficiente causare un errore di calcolo di soli 8-10 gradi nel rilevamento per far fallire il lancio. A tal fine vennero disegnate le fiancate di alcune navi con motivi mimetici decisamente particolari o, come vennero definiti, Dazzle cioè abbaglianti. In pratica Wilkinson fece disegnare grandi blocchi dai colori contrastanti (come bianco e nero, verde e malva, arancione e blu), in forme geometriche, curve e irregolari per rendere più difficile la determinazione della forma, dimensione e, soprattutto, dell’identità del bersaglio.
Le curve, disegnate in modo esperto, creavano false onde di prua che avrebbero fatto sembrare la nave più corta o che stesse viaggiando in una direzione diversa. Strategie simili possono essere trovate anche in natura dove i predatori e le prede hanno mimetizzazioni naturali che hanno lo scopo di rompere le forme per favorirne la non identificazione.
Rapporto ufficiale di una nave, SS Alban, con colorazione dazzle, 1918
L’idea di Wilkinson prese presto piede e la prima nave a ricevere il trattamento di “mimetizzazione dazzle” fu la HMS Industry.Dopo aver testato il suo camuffamento con unità della guardia costiera, l’Ammiragliato si convinse ad effettuarlo anche su altre navi, Ben 50 navi britanniche furono mimetizzate in modo simile e, in seguito, anche le navi americane ricevettero lo stesso trattamento. Anche un numero limitato di aerei fu dipinto in uno schema simile. Un interessante raccolta dei diversi tipi di dazzle studiati dalla USN (da design 1X a 35X e relative varianti) può essere consultata seguendo questo link .
Questa moda si estese anche ad alcuni aerei Sopwith Camels della Royal Flying Corp (il precursore della RAF) e idrovolanti tipo Felixstowe della Royal Navy. Questo tipo di camouflage fu utilizzato anche su alcuni aerei durante la seconda guerra mondiale. La sua efficacia era difficile da calcolare, ma per lo meno sembrava ridurre l’incidenza del fuoco amico dei cannonieri antiaerei.
Ecco alcuni esempi di mimetizzazione dazzle:
USS Shawmut Fonte: U.S. Navy/Wikimedia Commons
Iniziamo con la nave a vapore passeggeri S.S. Massachusetts, che fu trasformata in posamine durante la prima guerra mondiale. Ribattezzata USS Shawmut,fu dipinta per proteggerla durante le operazioni occulte di minamento. La nave continuò a servire nel dopoguerra nella Marina degli Stati Uniti, prestando servizio anche durante la seconda guerra mondiale quando fu colpita da un siluro a Pearl Harbor.
RMS / HMT Aquitania Fonte: ibiblio / Wikimedia Commons
Ecco la HMT/RMS Aquitania, originariamente costruito negli anni ’10 come transatlantico per la Cunard Line, venne requisito all’inizio della I guerra mondiale per operare come incrociatore ausiliario, poi come nave da guerra ed in seguito come nave ospedale. Tra le due guerre tornò in servizio come nave da crociera prima di entrare nuovamente in servizio militare come nave militare durante la seconda guerra mondiale. Fu demolita alla fine degli anni ’40, ponendo fine a una storia di servizio incredibilmente lunga e onorevole.
USS Antietam dipinta in versione dazzle “misura 32” Fonte: US Navy / Wikimedia Commons
La USS Antietam è un’altra nave della seconda guerra mondiale dipinta con uno standard dazzle, chiamato 32, che consisteva in una miscela di poligoni neri su uno sfondo di poligoni grigio chiaro o grigio oceano. Fu utilizzata sulla maggior parte delle navi in servizio nel teatro del Pacifico nel 1944. La USS Antietam (CV-36) fu impiegata come portaerei classe Essex verso la fine della seconda guerra mondiale.
HMS Belfast dazzle con motivo Admiralty Fonte: Dmitry A. Mottl / Wikimedia Commons
HMS Belfast, un incrociatore leggero della Royal Navy, è un altro esempio di camuffamento dazzle. Lo potete osservare ancora oggi ormeggiato sul fiume Tamigi, a Londra. Negli anni ’70 fu assegnato all’Imperial War Museum come pezzo da museo negli anni ’70 e ridipinto con un camuffamento dazzle modello Admiralty come lo vedete oggi,
Ma non furono solo gli Alleati a fare uso del camuffamento abbagliante durante la prima e la seconda guerra mondiale. I giapponesi usarono il camouflage abbagliante durante la seconda guerra mondiale. Ad esempio l’incrociatore pesante giapponese Myōkō in questa foto all’ancora a Singapore, intorno al 1945. Il Myōkō prestò servizio in varie battaglie di flotte importanti durante la seconda guerra mondiale, ma fu gravemente danneggiato dai siluri durante la battaglia del Golfo di Leyte. Riuscì a rientrare a Singapore, ma fu successivamente affondato in Malesia dalla Royal Navy.
l’incrociatore pesante giapponese Myōkō in questa foto all’ancora a Singapore, intorno al 1945
Perché la “mimetizzazione dazzle” dopo la II Guerra mondiale fu interrotta?
Di fatto, dopo una prima entusiastica applicazione, improvvisamente cadde in disgrazia. Uno dei motivi è che era molto difficile valutare quanto fosse efficace o se avesse avuto alcun effetto. Alla fine della prima guerra mondiale guerra, circa 2.300 navi britanniche erano state dipinte con queste “livree”. L’Ammiragliato ammise in maniera ambigua che anche se probabilmente non aveva effettivamente migliorato le probabilità di sopravvivenza di una nave, non la aveva nemmeno peggiorata.
Il camouflage Dazzle è ancora usato oggi, non certo per scopi bellici ma artistici.
Questa è la MV Fingal dipinta dall’artista scozzese Cara Phillips.
Fonte: byronv2 / Flickr
Quanto fu efficace questo tipo bizzarro di mascheramento durante la I guerra mondiale?
Statisticamente, nel primo trimestre di guerra, circa il 72% delle navi dazzle che erano state attaccate erano state affondate. Un valore che superava quello delle navi non ridipinte (circa il 62%). Tuttavia, nel secondo trimestre il valore si rivoltò con il 60% delle navi dazzled rispetto al 68% delle navi normali, nonostante risultò che i sommergibili si fossero accanite sulle prime. Le navi americane se la cavarono meglio. Delle 1.250 navi dazzled. tra marzo e novembre del 1918, solo 18 furono affondate. Questo fu avvantaggiato dal fatto che le rotte delle navi erano in mari diversi rispetto a quelle britanniche. Nel complesso, la strategia sembrò funzionare e le compagnie di assicurazione abbassarono i costi per le navi dazzled. Ciò nonostante, alla fine della prima guerra mondiale, questa colorazione fu nuovamente sostituita con un più sobrio e tradizionale grigio. Il motivo fu la diminuzione della minaccia degli U-Boot e delle ancor più concrete ragioni finanziarie (era decisamente più economico e rapido dipingerli in un unico tono).
SS Osterley in camuffamento dazzle – Fonte: Aussiemobs / Flickr

Andrea Mucedola
Immagine di testa: In anteprima il FS Gloire con un particolare disegno dazzle intorno al 1944. Il Gloire era un incrociatore leggero della classe francese La Galissonnière ed entrò in servizio per la prima volta alla fine degli anni ’30. Durante la seconda guerra mondiale, rimase inizialmente fedele al governo di Vichy, ma si unì agli alleati nel 1942, combattendo a fianco delle forze alleate in varie azioni fino alla fine della guerra.
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