La Difesa corre sul mare. Come saranno le nuove corvette europee
Lo scorso 6 ottobre si è tenuta la prima riunione operativa sul progetto per le nuove corvette europee (Epc). Il programma intreccia i vari meccanismi della Difesa europea (Pesco e fondi Edf) ed è a guida italiana. Via libera alla progettazione di due versioni di corvetta, una per l’esigenza di Italia e Grecia (nel Mediterraneo allargato) e una per Francia e Spagna, che guardano ai territori d’oltremare
Avanti tutta sulle nuove corvette europee, uno dei più rilevanti programmi della nascente Difesa comune. La Marina militare italiana, che guida le discussioni sul tema, ha comunicato oggi la riunione operativa sul progetto, tenuta lo scorso 6 ottobre con i rappresentanti degli altri Paesi coinvolti (Francia, Spagna, Grecia e Portogallo) e delle industrie che lavoreranno sul tema: Fincantieri, Naval Group, la joint venture Naviris e la spagnola Navantia. Presente anche l’Agenzia europea per la Difesa (Eda), individuata quale framework istituzionale per la fase di definizione ed armonizzazione dei requisiti comuni.
Visto il rilevante interesse dei Paesi in questione, il progetto per le corvette europee (Epc) è già intrecciato agli altri meccanismi in campo. A novembre dello scorso anno, la prima edizione della revisione coordinata annuale (la Card) ha individuato 55 opportunità di sviluppo cooperativo e sei capacità definite “cruciali”. Tra quest’ultime c’è la “European patrol class surface ship”. Più di recente, a fine giugno, sono stati pubblicati i primi bandi del Fondo Edf, dotato di 7,9 miliardi da qui al 2027. Tra le prime “calls for proposals”, pari a 1,2 miliardi di euro tra progetti di ricerca e programmi di sviluppo capacitivo, ci sono 60 milioni per lo sviluppo di “multirole and modular offshore patrol vessel”.
A livello industriale è il programma a cui punta Naviris, la joint venture tra Fincantieri e Naval Group. Lo scorso febbraio ha siglato sul tema un memorandum con il campione spagnolo, Navantia, rendendo così il possibile raggruppamento industriale perfettamente suscettibile dei finanziamenti europei. L’obiettivo è produrre il primo prototipo dal 2027.
Insieme all’Eda, tutti si sono ritrovati lo scorso 6 ottobre. “La riunione ha avuto esito molto positivo e ha rappresentato il primo ingaggio industriale in merito al progetto Epc, da cui sono emersi molti spunti utili”, ha spiegato il comandante Andrea Quondamatteo, responsabile del progetto per la Marina Militare. “Questa condivisione dei requisiti di alto livello al di fuori dell’ambito governativo è infatti fondamentale per il prosieguo del progetto, anche in considerazione che il 9 dicembre scadrà il termine ultimo della gara europea bandita dall’Edf”.