Pubblicato in News varie dal mare.

Trieste alza le vele per la festa del vento pop: la Barcolana

Barcolana1Domenica la Barcolana, la regata che sogna quota 2 mila barche.La città propone in “banchina” 150 eventi tra concerti, libri, mostre

 

La festa del vento a Trieste è già cominciata con Álvaro Soler che ha trascinato in piazza Unità ventimila persone. Ma non vi preoccupate, perché la città si è preparata al suo weekend più cool dell’anno con un cartellone delle grandi occasioni, che culmina nella regata più pop del Mediterraneo. 

E’ la Barcolana, dal nome della frazione che accoglie chi raggiunge il capoluogo giuliano dalla Costiera, dove è nata nel 1969 su idea della Società velica Barcola Grignano, che fa da cerimoniere. La competizione si tiene ogni anno nella seconda domenica d’ottobre e deve il successo alla sua formula democratica: è aperta a tutti e tutti partono dalla stessa linea, tracciata appunto davanti a Barcola. Chi arriva in fondo al percorso per primo, vince. 

Barcolana5

Detta così, potrebbe essere anche niente. Ma se ad aspettare lo start ci sono 1969 barche, come è stato nel 2011; be’, allora. Una distesa di vele incredibile. E trovarsi in mezzo a questo spettacolo, lo è ancora di più. Magari chiedendo acqua a campioni che mai si potrebbero sfidare (Land Rover porta Ben Ainslie, cinque medaglie olimpiche, impegnato nell’America’s Cup con i colori britannici).

 

A proposito, volete provarci? Ci sono società e privati che noleggiano barche, ma anche posti a bordo. E non è necessario essere marinai provetti. In extremis, potete tentare con Bluewago (bluewago.it), tour operator ufficiale dell’evento, che propone diversi pacchetti, dalla prima linea come membro d’equipaggio a spettatore su una delle motonavi ammesse nel campo di regata, abbinando il soggiorno a bordo o in hotel. «Per noi è il terzo anno di Barcolana e i numeri sono in progressivo aumento» dice l’ad Nicola Davanzo, fondatore di questa start-up venduta per un milione di euro a un pool d’imprenditori veneti.

 Barcolana2

La Barcolana (barcolana.it), però, si può vivere benissimo anche a terra. Sulle Rive, la «banchina» della città: la sera di vigilia dello start, ammirando le barche più grandi all’ormeggio, oppure il mattino della domenica prima che prendano il largo o nel pomeriggio, quando il vincitore sfila davanti a piazza Unità. Diversamente, ci si può posizionare a Barcola; o più in quota, lungo Strada del Friuli, (magari sotto il faro della Vittoria), sulla strada Napoleonica che va da Prosecco all’Obelisco di Opicina. 

E poi c’è il vento, il filo conduttore di questa festa. «Abbiamo in cartellone 150 eventi, dal teatro al cinema, dalla musica alla fotografia, dalla letteratura alla pittura, dal sociale alle competizioni sportive» dice Mitja Gialuz, il presidente della Barcola Grignano, l’uomo nuovo che ha il compito di traghettare la Barcolana verso un turismo non più solo nautico. «Vogliamo diffondere la passione e la cultura del mare, della navigazione, del vento», la sua missione (che il prossimo anno Trieste esporterà anche a Riva del Garda, con l’evento Garda Wind Garda). 

Barcolana3

Così vanno lette allora la mostra dedicata proprio al vento, con quaranta fotografi che hanno provato a catturarlo (Salone degli Incanti; gli scatti andranno all’asta sabato, per aiutare l’ospedale materno infantile Burlo Garofalo) e quella che celebra i J-Class, i giganti della Coppa America degli Anni Trenta, fotografati da Franco Pace, che Alinari Image Museum allestisce al Castello San Giusto. E poi le navi, con la rassegna che ripercorre le rotte del Lloyd Triestino (Porto Vecchio). E le carte, quelle raccolte da Imago Adriae, che raffigurano l’Adriatico dal 1500 al 1800 (Sala Carlo Sbisà).

Barcolana4

Infine, la folla e l’allegria della città. Piazza Unità, Cavana, il molo Audace, il Villaggio della Barcolana sulle Rive, che apre oggi, con stand e un’agorà per le presentazioni letterarie, dalle illustrazioni di Davide Besana agli scrittori Erri De Luca, Pietro Grossi, Gabriele Romagnoli e Paolo Rumiz, equipaggio quest’ultimo che Feltrinelli porterà anche in regata. La città con i concerti e i dj-set, con la scuola d’aquiloni, ma anche i caffè (al San Marco una Sacher da record) e i bistrot storici (come Pepi Sciavo e Siora Rosa). Trieste, insomma, dove gli anemofili (ànemos, vento: cosa, se non anima?) si riconoscono nel soffio vitale e celebrano la Barcolana come un rito.

Fonte e diritti: Logo LastampaViaggi

 

News varie dal mare, Trieste, Barcolana

Su questo sito usiamo i cookies. Navigandolo accetti.