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"Petrolio" nel mare di Augusta

Le telecamere di Raiuno nel più grande cimitero siciliano delle navi. Il procuratore di Catania parlerà del traffico di 'oro nero' tra Malta, Libia e Italia

Il mare come gigantesca risorsa. Lavoro, infrastrutture, ricchezza, cultura, quando il mare diventa economia i benefici interessano l’industria, i servizi, il turismo, l’ambiente. Solo il settore delle navi da crociera muove un mercato che vale 100 miliardi di euro.

L'Italia è il primo produttore mondiale di yacht, il terzo per le imbarcazioni da diporto, una flotta di 600 mila barche che solca il nostro mare. Ma come si costruisce una grande nave? E che fine fanno le imbarcazioni a fine carriera? E ancora, come sono controllati i nostri 8.000 chilometri di costa? Chi ci difende in caso di emergenza?

Petrolio, il programma di approfondimento di Rai 1 in onda sabato 21 ottobre in seconda serata, indaga sulla solidità e sulla fragilità del sistema legato a questa straordinaria risorsa. Dai cantieri di Monfalcone dove nascono le navi più grandi del mondo, ai cimiteri del mare, i porti italiani dove giacciono abbandonati 750 relitti; dalle decine di navi di grandi dimensioni che ogni anno vengono inghiottite dal mare nel silenzio generale, all’incredibile smantellamento nel porto di Genova della Costa Concordia, neppure tre anni di lavoro, 200 uomini impegnati, il 90% del materiale recuperato.

Petrolio entra anche nella centrale operativa della Marina Militare Italiana, l’occhio elettronico che sorveglia a distanza tutto ciò che avviene in mare. Poi sale a bordo della “Nave Italia” che viaggia insieme a ragazzi, famiglie, persone disagiate per curare, riabilitare, educare e promuovere la cultura del mare.

FONTE: Logo siciliaweb

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