Va in pensione l’ammiraglio Treu. Il sottosegretario: grande carriera

Un doveroso omaggio all'Ammiraglio Paolo Treu 
Articolo del 27/07/2021 su Il "Messaggero Veneto"

Treu famigliajpg


Nato a San Vito al Tagliamento da genitori originari di Tarcento, dove risiede ancora la mamma, l’ammiraglio Paolo Treu, 63 anni, in regione ha vissuto poco. Per ragioni di lavoro ha girato l’Italia e il mondo, ma friulano è rimasto nello spirito.

«Sono una persona concreta, franca e leale. Incapace di mentire e nascondere i miei sentimenti», dice di sé raccontando la carriera che l’ha portato a scalare la Marina militare fino ai vertici e che si è chiusa a Taranto sulla portaerei Cavour, dove l’ammiraglio, comandante in Capo della Squadra navale dal 2019, ha ceduto il timone dell’incarico presenti il capo di Stato maggiore della Marina militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, e il sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli. Un passaggio nelle mani dell’ammiraglio Enrico Credendino che segna anche l’inizio della quiescenza per Treu, seguito in prima fila da mamma Lucia, volata a Taranto alla bellezza di 87 anni.

Ottenuta la maturità classica nel 1977 alla Scuola navale militare Francesco Morosini, Treu è entrato all’Accademia navale di Livorno, dove s’è laureato in Scienze marittime e navali nell’81; ha poi conseguito in più trasferte negli Usa i brevetti di volo per aereo, elicottero e jet. È stato il primo italiano a pilotare il jet da combattimento Harrier AV8B plus. Tra i tanti incarichi, quello che gli è valso la medaglia d’oro al merito di Marina: il comando dal 12 novembre 2013 al 9 aprile 2014 del 30° Gruppo navale (con le navi Cavour, Etna, Bergamini e Borsini) istituito per condurre la campagna navale “Il Sistema Paese in Movimento” in Medio Oriente e in Africa, che tra le attività aveva consentito di operare a bordo 114 bimbi affetti da labbro leporino e visitare 2.500 bambini con problemi oculistici. Come capo della squadra navale Treu ha guidato 18 mila persone e tutte le navi, gli aeromobili, elicotteri e aeroplani, oltre alla brigata Marina San Marco in dote alla Marina.
Un impegno di 44 anni che Pucciarelli ha salutato così: «Lascia a tutti noi una luminosa testimonianza di competenza degna delle migliori tradizioni di marittimità militare. Ha percorso con alto senso di responsabilità, grande equilibrio e capacità eccelse una carriera di successo e prestigio. Merita l’abbraccio caloroso delle Marina militare e la mia profonda riconoscenza». 
 

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