Premuda, 10 giugno 1918, la storia della Giornata della Marina

Alle prime luci dell’alba, nei pressi della piccola isola di Premuda, affondava la corazzata austriaca “Szent Istvan”

Corazzata Szent Istvan

7 giugno 2023 Redazione Web

L'impresa di Luigi Rizzo e dei suoi equipaggi, il 10 giugno 1918, rappresenta forse la più brillante ed audace azione navale della Prima guerra mondiale, compiuta da due piccole unità della Marina italiana che ottennero in Adriatico un risultato di guerra navale di grande importanza, sia sotto il profilo tecnico sia sul piano dell'impatto emotivo nei confronti degli avversari.

La sezione composta dai MAS 15 e 21, guidata dal Capitano di Corvetta Luigi Rizzo (capo sezione), e con le imbarcazioni rispettivamente al comando del Capo Timoniere Armando Gori e del Guardiamarina Giuseppe Aonzo, affondò all'alba del 10 giugno 1918 la corazzata Szent Istvan, stroncando sul nascere una pericolosa incursione che il grosso della flotta austriaca si predisponeva a compiere contro lo sbarramento antisommergibili organizzato dagli Alleati nel Canale d'Otranto, per precludere l'accesso dell'Adriatico ai sommergibili tedeschi.

L'azione avvenne nei pressi della piccola isola di Premuda, nel primissimo mattino, quando le due piccole siluranti, al rientro di una delle innumerevoli azioni di ricognizione e di dragaggio delle mine nemiche avvistano, al traverso di dritta, una grande nuvola di fumo nero all'orizzonte. Ritenendo inizialmente che si trattasse di unità leggere nemiche, a caccia proprio delle siluranti italiane, il comandante Rizzo decide senza esitazione di prevenire l'attacco austriaco, dirigendo a sua volta verso l'avversario, per attaccarlo di sorpresa e aprirsi combattendo la via per il ritorno.

Avvicinandosi al nemico gli italiani si trovano inaspettatamente alla presenza di due grandi Navi da battaglia nemiche, scortate da una decina di cacciatorpediniere. I “Precetti operativi" in vigore, al giorno d'oggi verrebbero definiti Regole di ingaggio, emanati dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, prevedevano: “Abbiate qualunque ardimento, ma non vi esponete a rischio se questo … non vi ripromette un conveniente compenso. Non esitate invece a sacrificarvi quando grave danno possa venirne al nemico".

In ottemperanza alle direttive ricevute i MAS attaccano, a distanza ravvicinata. Con una manovra abile e audace, il MAS 15 riesce ad infiltrarsi tra le navi di scorta, lanciando due siluri che colpiscono la Nave da battaglia Szent Istvan. L'altra corazzata, attaccata dal MAS 21, si salva solo a causa del malfunzionamento delle testate esplosive. Mentre la nave nemica affonda, le due piccole unità italiane sfuggono all'inseguimento da parte delle unità avversarie, riuscendo a raggiungere incolumi la base alzando una enorme bandiera tricolore, simbolo convenuto di battaglia vittoriosa.

Le imprese degli eroi della Marina, impegnati in operazioni che stupirono il mondo, sono ben note. Queste vicende sono spesso descritte privilegiando l'operato dei singoli, facendo talvolta passare in secondo piano i fattori di competenza, dedizione ed eccellenza tecnologica che sono espressione di tutta la Marina e, in ultima istanza, patrimonio comune dell'intera comunità nazionale. In realtà i comandanti e gli equipaggi sono il vertice di una struttura che include i progettisti dei mezzi, così come gli operai che quei mezzi li costruiscono, i tecnici addetti alla logistica e alla manutenzione, il personale operativo che perfeziona l'addestramento e le procedure operative.

Gli uomini di punta hanno potuto operare con successo perché avevano alle spalle l'intera Marina, i cui uomini, senza distinzione di grado, corpo o specialità, supportati da tecnici e operai civili, hanno lavorato per anni con impegno e dedizione, per preparare mezzi sempre più affidabili e per addestrarsi al loro impiego con la massima sicurezza ed efficacia. Allora come oggi, nel solco della tradizionale eccellenza dell'Italia sul mare, una prerogativa unica e millenaria rappresentata, quella mattina a Premuda, da Luigi Rizzo.

Puoi approfondire la storia dell'impresa di Premuda nel Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina.

 

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La Spezia ospita la Giornata della Marina 2023

La cerimonia, vedrà la consegna della Medaglia d’oro al valore di Marina al Centro Ospedaliero Militare di Taranto e della Bandiera di Combattimento a Nave Vulcano

giornata marina 2023

7 giugno 2023 Nucleo PI

Venerdì 9 giugno, alle ore 10:30 a La Spezia, verrà celebrata la Giornata della Marina, alla presenza delle alte cariche istituzionali della Difesa e del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare.

Nelle acque antistanti la passeggiata Morin saranno visibili alcune navi della Marina; la nave scuola Vespucci, la portaelicotteri Garibaldi, il pattugliatore di nuova generazione Thaon di Revel, la fregata Alpino, il sommergibile Scirè e nave Italia. Nave Vulcano riceverà la Bandiera di Combattimento durante la cerimonia, mentre il Centro Ospedaliero Militare di Taranto riceverà la Medaglia d'oro al valore di Marina

Per l'occasione il Museo Tecnico Navale, presso la Base Navale della Marina, sarà aperto al pubblico dal 5 all'11 giugno dalle 08:30 alle 19:30 (ultimo ingresso ore 19:00), in forma gratuita.

La sera dell'8 giugno, alle 21:30 in piazza Europa, la banda centrale della Marina si esibirà in un concerto aperto gratuitamente alla popolazione.

Inoltre lungo il Molo Italia sarà allestito un villaggio Marina con il Centro Mobile Informativo, i simulatori di elicottero, gommone hurricane e sommergibile, gli stand del Comando Subacquei e Incursori, della Brigata Marina San Marco con la presenza di un battello anfibio d'attacco, del Comando Aviazione navale, del Comando Forze di Contromisure mine, del gonfiabile dell'Istituto Idrografico della Marina e di un simulatore d'imbarcazione a vela della Lega Navale Italiana.

APERTURA VILLAGGIO MARINA

    • 8 giugno dalle 18:00 alle 22:00
    • 9-11 giugno dalle 10:00 alle 20:00

NAVI APERTE AL PUBBLICO NELLA BASE NAVALE

    • Nave Vespucci 10 giugno 16:00/18:00 e 11 giugno 10:00/12:00 – 16:00/18:00
    • Nave Marceglia 10 e 11 giugno 10:00/12:00 – 16:00/18:00
    • Nave Chioggia 10 e 11 giugno 10:00/12:00 – 16:00/18:00
    • Nave Thaon di Revel 11 giugno 10:00/12:00 – 16:00/18:00

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Fincantieri realizzerà il terzo sottomarino NFS della Marina Militare

Una notizia dal sito "Difesa on line"

Nuovo sottomarino

(di Fincantieri) 31/05/23 

La costruzione del terzo sottomarino di nuova generazione relativo al programma U212NFS (Near Future Submarine) della Marina Militare e assegnato a Fincantieri, ha ricevuto l’approvazione parlamentare e proseguirà ora il consueto iter amministrativo.

Il programma, che comprende due battelli contrattualizzati nel 2021, prevede anche il relativo in service support e la realizzazione del Training Center, ed è gestito da OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement, l’organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti).

Pierroberto Folgiero, Amministratore delegato di Fincantieri, ha commentato: “Il programma NFS ci vede ricoprire sia il ruolo di design authority che quello di prime contractor e il suo prosieguo rappresenta un'importante conferma delle leadership tecnologiche e gestionali di Fincantieri, in piena continuità con quanto delineato dai capisaldi del nostro piano industriale. Il sottomarino è un asset strategico-industriale unico nel suo genere, che riassume i più alti standard che la cantieristica navale può esprimere e che afferisce la subacquea, un comparto in cui si giocheranno partite fondamentali anche grazie alla nostra visione del futuro”.

I primi due battelli saranno consegnati nel 2027 e nel 2029, con il taglio lamiera della seconda unità previsto per il prossimo sei giugno.

I sottomarini U212NFS saranno altamente innovativi, con significative modifiche progettuali tutte sviluppate autonomamente da parte di Fincantieri in accordo ai requisiti della Marina Militare. Il programma risponde alla necessità di garantire adeguate capacità di sorveglianza e di controllo degli spazi subacquei, considerati i complessi scenari operativi che caratterizzeranno il futuro delle operazioni nel settore underwater e l’approssimarsi del termine della vita operativa delle 4 unità della classe “Sauro” attualmente in servizio. Serve inoltre a preservare e incrementare lo strategico e innovativo know-how industriale maturato da Fincantieri e a consolidare il vantaggio tecnologico conseguito dall’azienda e dalla filiera, maggiori realtà industriali e piccole e medie imprese del comparto, perché sarà potenziata la presenza a bordo di componentistica sviluppata dall’industria nazionale.

I compiti che i sottomarini svolgono quotidianamente a favore della collettività sono molteplici, soddisfacendo la tutela degli interessi nazionali e la difesa collettiva nell’ambito delle più importanti alleanze alle quali il Paese partecipa, NATO e UE: alle missioni prettamente militari si vanno ad aggiungere quelle inerenti la libertà di navigazione, l’antipirateria, la sicurezza delle vie di approvvigionamento energetico e flusso dati (in virtù delle risorse dei fondali e delle infrastrutture subacquee presenti), il rispetto del diritto internazionale, la lotta al terrorismo, la tutela delle frontiere esterne, la salvaguardia delle infrastrutture marittime, incluse quelle vitali off-shore e subacquee, e non ultimo  la salvaguardia degli ecosistemi marini.

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Consegna dei gradi di Capo di 3^ Classe al 23° corso Normale Marescialli

Un importante traguardo nel percorso formativo dei futuri professionisti del mare

3consegna gradi2023

5 giugno 2023 Federico Corvaglia

Mercoledì 31 Maggio, nella Piazza d’Armi della Scuola Sottufficiali di Taranto, il contrammiraglio Francesco Milazzo, Comandante dell’Istituto di formazione, ha consegnato i gradi di "capo di 3^ classe" a 126 allievi del 23° Corso Normale Marescialli.

Un agognato traguardo quello raggiunto dai "neo-Marescialli" frequentatori del terzo ed ultimo anno di corso che li condurrà, dopo l’estate, alla loro prima destinazione a bordo delle navi della Squadra Navale e presso le Capitanerie di Porto.

Dopo la consegna dei gradi, alla presenza della Brigata Allievi, l’ammiraglio Milazzo si è congratulato con la 3^classe del corso "Zeus", invitandoli a ragionare sul prossimo futuro "…siete in procinto di concludere, dopo il giuramento individuale e la laurea, l’impegnativo percorso formativo iniziato poco meno di tre anni fa. Dopo l’estate raggiungerete la vostra prima destinazione a bordo delle unità della Squadra Navale e presso i Comandi delle Capitanerie di Porto presenti su tutto il territorio Nazionale. Vi stanno aspettando. Siate professionali ed autorevoli, siate pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo".

"Da oggi si è aperto un nuovo capitolo della nostra carriera di militari e marinai. Non un traguardo, ma un punto di partenza. Continueremo a lavorare con impegno e dedizione per onorare il grado che oggi, emozionati, abbiamo ricevuto dalle mani dell’Ammiraglio Comandante." il commento del capo corso Mattia Zuccarini, dopo il rompere le righe.

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Una donna a guida delle operazioni navali Usa? Chi è Lisa Franchetti

Alla guida delle future operazioni navali della Us Navy potrebbe esserci per la prima volta una donna: l’ammiraglio a quattro stelle Lisa Franchetti, già vice-capo delle operazioni navali nonché comandante della sesta flotta a Napoli…

Lisa franchetti

Di Gaia Ravazzolo | 29/05/2023 - Difesa

Sarà forse una donna a guidare lo Stato maggiore della Marina statunitense? Non è ancora dato saperlo con certezza, ma si tratterebbe della prima a ricoprire tale incarico oltreoceano. A dare l’anticipazione sul nome di Lisa Franchetti è stato Breaking defense, definendola “il candidato più probabile” per il ruolo di prossimo capo delle operazioni navali del Paese a stelle e strisce. Ufficiale di carriera della guerra di superficie (surface warfare), Franchetti è attualmente già vice-capo delle operazioni navali e in precedenza ha comandato la Sesta Flotta degli Stati Uniti con sede a Napoli, tra il 2018 e il 2020. È stata, inoltre, la seconda donna (dopo Michelle Howard) a essere promossa ammiraglio a quattro stelle per la Us Navy, rientrando così nell’ancora ristretto alveo delle dieci donne nella storia americana a poter vantare tale grado. Insieme a lei, sembrerebbe esserci l’ammiraglio Samuel Paparo, comandante della Flotta del Pacifico degli Stati Uniti, come altro nome più papabile per guidare le operazioni navali Usa.

In attesa della conferma

Nonostante vi sia la possibilità che le circostanze cambino ancora prima dell’ufficiale nomina di Franchetti e quindi l’annuncio ufficiale da parte della Casa Bianca, sembra essere proprio il suo il nome più papabile secondo gli osservatori e analisti americani. Succederebbe all’ammiraglio Michael Gilday, l’ex comandante della decima Flotta la cui nomina ad ammiraglio maggiore della Marina, quattro anni fa, fu inaspettata e preceduta da uno scandalo che costrinse la prima scelta della Casa Bianca a ritirarsi dal processo.

 Il profilo

Nonostante le chiare origini italiane, l’ammiraglio Franchetti è nata a Rochester, nello Stato di New York. Oltre agli incarichi già citati, ha ricoperto il ruolo di direttore per la strategia, i piani e la politica dello Stato maggiore. In qualità del suo ruolo di comando è stata responsabile delle forze nel Mar Nero e zone limitrofe, in particolare in prossimità della Marina russa. Tale esperienza, acquisita operando nel Mediterraneo e vicino alla flotta di Mosca sarà più che mai rilevante, soprattutto ad oggi che perdura da oltre un anno la guerra russo-ucraina. L’ammiraglio Franchetti, tuttavia, non è famosa per stare sotto i riflettori, soprattutto in confronto a Gilday, se non durante le udienze del Congresso e in poche altre occasioni. Quali una recente intervista rilasciata alla Cbs (in compagnia di tre sue colleghe del Pentagono) e nel corso dell’esposizione annuale Sea air space. Non è quindi facile cercare di capire come potrebbe comportarsi nel nuovo ruolo di capo delle operazioni navali per gli Stati maggiori riuniti, in particolare per quanto riguarda il rapporto con il comparto industriale.

Alla guida della VI flotta statunitense

“Lavoriamo per mantenere la pace per un anno in più, un mese in più, una settimana e un giorno in più”, così nel 2018 Lisa Franchetti aveva assunto il ruolo di comandante della Sesta Flotta degli Stati Uniti, l’armata marittima di pronto intervento su tutti gli scacchieri globali, in particolare in Europa e nel Mediterraneo. Contemporaneamente, con il comando della sesta flotta, Franchetti era diventata anche vice comandante delle Forze navali americane in Europa e delle Forze navali statunitensi in Africa.

(Foto: Us Navy)

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Fincantieri, tutti i piani di Folgiero nella difesa con Leonardo e Marina militare

Cosa ha detto l’amministratore delegato del gruppo Fincantieri, Pierroberto Folgiero, nel corso di un’audizione alla commissione Difesa della Camera

Folgiero

 di  

30 Maggio 2023

“Fincantieri nel suo business è l’azienda più grande del mondo se leviamo cinesi e coreani”.

È quanto ha evidenziato l’amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, in audizione presso la Commissione Difesa della Camera sulle tematiche relative alla produzione di beni e servizi di interesse per la dotazione di mezzi del settore della difesa.

7,5 miliardi di ricavi, 34 miliardi in portafoglio e una presenza in 18 cantieri in giro per il mondo, 20mila dipendenti, sono i numeri snocciolati dall’ad Folgiero: “Parliamo di un’azienda italiana che ha un ruolo di leader nella cantieristica”.

Oggi Fincantieri è l’unica azienda cantieristica al mondo, sottolinea Folgiero, a fare le navi da crociera (unica attività cantieristica rimasta in Europa), militari e offshore (le attività in Norvegia attraverso la controllata Vard). Il terzo mercato è quello delle navi da lavoro offshore, sta crescendo molto perché le nuove rinnovabili saranno a mare, sia in acque basse sia in acque alte.

“Il mercato militare, nel post-Ucraina, è un mercato che cresce, la spesa navale per la difesa porta con sé concetto di difesa e sicurezza. Stiamo sperimentando un incremento dell’appetibilità dei prodotti Fincantieri anche per l’export” ha osservato il numero uno di Fincantieri. “Si tratta di servire la Marina militare italiana ma anche come il sistema Paese sulla piattaforma geopolitica italiana può andare anche all’export”.

Tutti i dettagli.

IL PIANO INDUSTRIALE DI FINCANTIERI RIASSUNTO DA FOLGIERO

Innanzitutto, ai parlamentari della Commissione Difesa Folgiero ha ricordato le cinque macroazioni previste nel piano: focalizzazione del business cantieristica, (“vogliamo concentrarci nel rafforzamento degli 8 cantieri in Italia, modernizzazione dei cantieri”); non solo essere costruttori di navi, ma come facciamo già nel business militare essere vicini ai clienti fornendo supporto e assistenza; continuare a integrare sempre più sistemi a bordo, essere avanti e leader nell’installazione a bordo di tutti i sistemi (anche digitali); attenzione alla disciplina finanziaria (contenere l’indebitamento); interpretare la domanda di sostenibilità in termini industriali.

“Essere pionieri della nave digitale e della nave a basse emissioni” è l’obiettivo del gruppo di Trieste, afferma in audizione Folgiero. “Contemporaneamente dobbiamo fronteggiare una grande volatilità dei costi, costi dell’energia, materie prime e anche denaro molto costoso” ha evidenziato il numero uno di Fincantieri.

IL RAPPORTO CON LA MARINA MILITARE

È fondamentale il rapporto con la Marina Militare: riguardo i programmi in essere Folgiero cita le Fremm, le Lss, la nave porta-elicotteri, la Ppa, il mondo dei sommergibili e la Niom, una nuova unità Navale Idro-Oceanografica maggiore destinata all’Istituto Idrografico della Marina.

Riguardo i programmi in itinere:” i due nuovi sommergibili Nfs (in via di contrattualizzazione), il mondo delle Ppx (nuovo programma che sta partendo), Clara (la nave spia) i rifornitori e la fregate Fremm 13 e 14, attesa nel prossimo Dpp anche alla luce dei requisiti crescenti esposti in commissione dall’ammiraglio Credendino. L’elenco non considera i programmi che sono a metà, tra quelli già acquisiti e quelli in via di partenza: i due incrociatori Ddx, le due navi anfibie e i programmi mid-life updatecome quello in corsoper i cacciatorpediniere della classe Orizzonte.

MUTATO SCENARIO GEOPOLITICO

Come già evidenziato dal Capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Credendino “il nuovo scenario geopolitico prevede un passo avanti per la Marina militare italiana nel Mediterraneo allargato anche a fronte di un’intensificazione degli attori e di un alleggerimento del presidio americano dal Mediterraneo all’Indo-pacifico. In qualche maniera l’Italia dovrà farsi carico anche di questo” ha puntualizzato Folgiero.

IL MOTORE EXPORT

Riguardo all’aumento della spesa militare navale, “lo stiamo sperimentando nel Sud-Est asiatico” ha illustrato Folgiero. “Dopo la missione in Malesia abbiamo registrato un grandissimo interesse, l’Indonesia è un mercato molto importante e poi ci sono il Bangladesh, Filippine e Vietnam. Il teatro del sud-est asiatico e Indo-pacifico è un settore che sta esprimento grandissima domanda. C’è il Mediterraneo allargato, c’è Abu Dhabi (capitalizzando anche quanto stiamo già facendo in Qatar) e c’è l’Arabia Saudita”.

L’IMPORTANZA DI ORIZZONTE SISTEMI NAVALI (JV LEONARDO-FINCANTIERI) SECONDO FOLGIERO

“Fincantieri rispetto ai concorrenti per coprire tutte le componenti della nave deve fare affidamento alla partnership con Leonardo. Per essere prime contractor, Fincantieri ha bisogno di accedere alle competenze di Leonardo su tutta la parte che si mette sopra la piattaforma. Orizzonte Sistemi Navali, che è la jv tra Fincantieri e Leonardo, diventa nel nuovo ciclo industriale molto importante” ha messo in luce Pierroberto Folgiero.

“Con il rafforzamento di Orizzonte Sistemi Navali andremo a concentrare le competenze di integrazione del sistema nave” ha aggiunto Folgiero.

L’ESEMPIO DEL QATAR

Dopodiché, Folgiero ha citato il Qatar “quale esempio di sistema-paese in cui siamo andati come Fincantieri con Leonardo ed Elettronica”.

Nel 2016 il ministero della Difesa del Qatar ha commissionato a Fincantieri il programma di acquisizione navale nazionale che prevede la fornitura di sette navi di superficie, interamente costruite nei cantieri italiani del gruppo, assicurando fino al 2024 la continuità di lavoro. La commessa per il gruppo di Trieste è del valore di più di 3 miliardi e mezzo.

“Se non fossimo andati come sistema-paese e senza la Marina militare italiana che ha fornito training tutto ciò non sarebbe stato possibile” ha evidenziato l’ad di Fincantieri ribadendo che “il Qatar ci indica la strada come Fincantieri può ambire alla crescita”.

LA PRESENZA NEGLI STATI UNITI

“In Italia serviamo la Marina militare, negli Usa Fincantieri è presente nella storicamente serve la Us Navy sia con LCS (con prime contractor Lockheed Martin) sia con le fregate Constellation class in cui Fincantieri è prime contractor” ha ricordato Folgiero. L’esperienza americana “diventa un acceleratore della credibilità di Fincantieri nell’export”.

FOCUS SUL DOMINIO UNDERWATER

Infine, non solo navi di superficie, corvette e fregate per Fincantieri. Il gruppo di Trieste intende cimentarsi infatti nel nuovo dominio underwater, ha puntualizzato Folgiero. Riguardo il subacqueo, i mezzi si suddividono in sommergibili tradizionali e nucleari, “in quelli tradizionali Fincantieri è produttore numero uno al mondo” ha precisato Folgiero.

Quindi il gruppo di Trieste “rappresenta il naturale soggetto aggregatore del dominio underwater per il segmento difesa, tra l’altro Fincantieri è prime contractor del programma U212NFS”.

In partenza c’è il Polo nazionale della dimensione subacquea, in cui “Fincantieri parteciperà attivamente essendo interpreti del ruolo duale della subacquea che parte come sempre dal militare per validazione di soluzioni e tecnologie con l’idea di seguire esigenze operative del civile” ha concluso Folgiero. “È molto importante che questo polo sia supportato finanziariamente, pensando al ruolo della Marina militare come abilitatore, per poi arrivare a prodotti industriali utili [nel civile] come nel presidio di cavi o fondali, attività legate non solo alla difesa, ma sicurezza e sotto il profilo economico”.

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