La nuova nave anfibia Trieste a Taranto per l’addestramento a Maricentadd

La consegna nel 2024. L’annuncio dell’ammiraglio De Carolis e il cambio di comando tra i contrammiragli Montoneri e Esposito

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MARISTELLA MASSARI

TARANTO - Si rinnova la flotta militare di stanza a Taranto e si riorganizzano gli spazi nella Stazione navale di Mar Grande. Dopo la consegna alla Marina, che avverrà nel 2024, arriverà nel porto militare ionico la nuova ammiraglia, il Trieste. Si tratta della più grande unità navale costruita dal dopoguerra ad oggi. Sarà il Centro di addestramento aeronavale di Taranto a addestrare - appunto - la grande e moderna unità da assalto anfibio. «La nave farà parte dello sky-line della città, così com’è stato in questi anni per il Garibaldi prima e il Cavour successivamente».

A confermare la notizia, che circolava già da qualche mese, è stato il comandante in capo della Squadra navale, l’ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis ieri mattina a Taranto in occasione della cerimonia del cambio al comando proprio a Maricentadd. Ad avvicendarsi sono stati il contrammiraglio Marco Montoneri (cedente) e il contrammiraglio Luca Pasquale Esposito (subentrante). Il contrammiraglio Montoneri aveva iniziato il suo periodo di comando a Maricentadd il 29 settembre 2020 e proseguirà il suo percorso professionale presso il comando scuole della Marina Militare, nella sede di Ancona. Il contrammiraglio Esposito proviene dal comando della Quarta divisione navale di Augusta.

La cerimonia di ieri, come ha sottolineato anche lo stesso ammiraglio De Carolis «segna l’approssimarsi della fine della stagione di avvicendamenti al vertice dei comandi complessi e di quelli specialistici della Squadra navale. Questo periodo di parziale rinnovamento della leadership avviene in linea con le tradizionali dinamiche di cambiamento che caratterizzano l’impiego del personale in Marina».

Ma l’occasione è stata utile anche per tracciare un punto di situazione sull’attuale impiego delle forze in mare. Al momento sono impiegate in missione 41 navi e un totale di 2.800 militari. «Un periodo nel quale le nostre forze hanno comunque continuato a operare con crescente intensità in tutti i settori del “Mediterraneo Allargato”, dall’Indo-Pacifico dove è in atto la campagna di nave Morosini, fino alle alte latitudini del Baltico e dei Mari del Nord, dove ora sta operando il Marceglia a protezione delle infrastrutture critiche della Polonia e dove fino a un mese fa erano dislocate le navi Duilio e Alliance, così come in Oceano Atlantico con diverse navi tra cui il Vespucci che sta navigando dai Caraibi alla volta del Sudamerica».

«Per darvi un’idea dello sforzo della Marina mi fa piacere ricordare - ha aggiunto l’ammiraglio De Carolis -, che oggi abbiamo complessivamente 41 navi impegnate in attività operative e addestrative, con 9 elicotteri, 5 aerei, 15 team di abbordaggio della Brigata Marina San Marco e di queste navi, ben 9 sono dislocate fuori dal Mediterraneo. Sempre fuori dal Mediterraneo - ha aggiunto ancora il comandante della Squadra navale -, abbiamo una significativa aliquota di personale della Brigata Marina San Marco che, oltre alle squadre di abbordaggio imbarcati sulle navi, assicura un team di addestramento alle forze armate in Mozambico e un nucleo di protezione della base avanzata nazionale di Gibuti. A questo grande sforzo si aggiungono quelli dell’Aviazione Navale, della componente sommergibili, di tutti i nostri centri di telecomunicazioni, delle sale operative, delle stazioni radar costiere e delle basi navali e aeree dove le forze vengono approntate per le nuove missioni grazie al lavoro del personale militare e civile coinvolto nei settori amministrativo, manutentivo e della logistica».

Uno sforzo ben delineato nel rapporto annuale pubblicato dallo Stato Maggiore della Marina che descrive un 2022 in cui la Squadra navale ha operato con un’intensità senza precedenti. A parlare sono i numeri: la componente navale, per esempio, ha infatti effettuato circa 120.000 ore di moto, con un aumento di oltre il 25 per cento rispetto all’anno precedente.

«Se riusciamo a garantire alle nostre unità questi ritmi è anche grazie all’importanza del contributo assicurato dal Centro di addestramento aeronavale di Taranto. Questo sforzo così intenso - ha detto ancora l’ammiraglio De Carolis -, è infatti dovuto ai livelli di capacità che le singole unità e i reparti sono stati in grado di esprimere e che non si possono né improvvisare né dare per scontati poiché nascono dalla combinazione di diversi contributi: efficienza dei mezzi, impegno del personale, capacità direttiva dei comandanti e – ultimo per ordine ma non certo per importanza – l’apporto dell’azione addestrativa e certificativa svolta proprio qui a Taranto da Maricentadd. Questa azione - ha concluso De Carolis -, si estrinseca nei corsi al personale, nei tirocini cui vengono periodicamente sottoposte le unità navali e gli equipaggi degli elicotteri e dei velivoli da pattugliamento». Una sorta di “università” dei marinai di ogni ordine e grado, all’ombra del faro di San Vito, in cui conseguire il “master” necessario per operare a bordo delle navi della Marina. Da 51 anni infatti, Maricentadd - acronimo di Centro di addestramento della Marina - si occupa di certificare la formazione di tutti gli equipaggi delle navi militari.

 

Trieste prove

Immagine Marina Militaqre

FONTE:La Gazzetta del Mezzogiorno

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COMANDANTE: film d’apertura dell’80ª Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia

Il film realizzato con la collaborazione della Marina Militare su Salvatore Todaro e il salvataggio dei naufraghi del mercantile belga Kabalo

Comandante

31 agosto 2023 Alessandro Busonero

​​​​​​COMANDANTE il film realizzato in collaborazione con la Marina Militare ha aperto il 30 agosto l'80ª Mostra Internazionale di Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera, con l'obiettivo di favorire la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, spettacolo e industria, in uno spirito di libertà e di dialogo.

Il film di Edoardo De Angelis, in uscita nelle sale cinematografiche dal primo di novembre, ha come protagonista Pierfrancesco Favino nel ruolo del capitano di corvetta Salvatore Todaro e la sceneggiatura è stata scritta da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis.

La storia: ottobre 1940, Seconda guerra mondiale; il capitano di corvetta Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Mentre naviga nella zona d'operazioni nell'Oceano Atlantico, nel buio della notte si scorge la sagoma di un mercantile che naviga a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà̀ di nazionalità̀ belga e che apre il fuoco contro il sommergibile italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda la nave nemica a colpi di cannone. È a questo punto che il comandante prende una decisione destinata a fare storia: salvare i ventisei naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all'oceano per sbarcarli nel porto sicuro più̀ vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo, considerando gli spazi già assai esigui all'interno del sommergibile, è costretto a navigare in emersione per alcuni giorni, rendendosi visibile alle Forze nemiche. La decisione di Todaro non è di quelle più semplici, in gioco c'è non solo la propria carriera, ma la vita, dei suoi uomini prima e poi anche la sua. “Se al nostro ritorno le mie decisioni non verranno apprezzate, che mi rimuovano dal Comando: ma qui, ora, la mia decisione è presa, ed è irremovibile. Noi affondiamo il ferro nemico senza pietà, ma l'uomo, l'uomo lo salviamo" - così Pierfrancesco Favino nella sua magistrale interpretazione del comandante Todaro.

La mostra del Cinema siamo abituati di solito a vederla in tv con la curiosità di osservare i nostri attori preferiti in abiti da sera: smoking e abiti lunghi tra lo scintillio delle paillettes e le stravaganze dei gusti più audaci. Quest'anno, sull'internazionale red carpet, gli attori protagonisti e la produzione del film Comandante hanno portato simbolicamente anche gli equipaggi, gli uomini e le donne della Marina Militare, non solo i sommergibilisti come lo era Todaro, ma tutti coloro che hanno scelto il mare come professione e scelta di vita. Una straordinaria pellicola nella quale sono mostrati l'universalità dei valori che ieri con Todaro e il suo equipaggio, come oggi e anche domani devono caratterizzare chi va per mare. Non da meno si rimane colpiti dalle scene che ci restituiscono uno spaccato realistico della vita del marinaio sommergibilista. Un film per in cinema e il grande pubblico in cui la collaborazione con la Marina Militare ha contribuito a restituire la memoria di un grande uomo di mare.

A Venezia per una sosta logistica al termine di attività addestrativa in Adriatico ormeggiato a poche decine di metri dall'Arsenale della Marina, il Romeo Romei, quarto sottomarino della classe dedicata a Salvatore Todaro (tipo U212A). Un'occasione speciale non solo per la concomitanza della presentazione dell'anteprima mondiale di COMANDANTE, ma anche per l'opportunità straordinaria avuta da grandi e piccini di poter salire e visitare uno dei sottomarini più avanzati mai realizzati per la Marina Militare e, al momento, tra i migliori al mondo a propulsione convenzionale.

La Marina Militare ha realizzato uno ​ speciale del Notiziario della Marina dal titolo COMANDANTE, il film su Salvatore Todaro" con interviste e immagini esclusive ai protagonisti che hanno partecipato alla realizzazione del film.

Il film COMANDANTE

Regia: Edoardo De Angelis
Produzione: Indigo Film (Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri), O' Groove (Pierpaolo Verga, Edoardo De Angelis), Rai Cinema (Paolo Del Brocco), Tramp (Attilio De Razza), Vgroove (Mariagiovanna De Angelis), Wise Pictures (Antonio Miyakawa)
Durata: 120'
Lingua: Italiano, Fiammingo, dialetti veneziano e napoletano
Interpreti: Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi, Johan Heldenbergh, Silvia D'Amico, Arturo Muselli, Giuseppe Brunetti, Gianluca Di Gennaro, Johannes Wirix, Pietro Angelini, Mario Russo, Cecilia Bertozzi, Paolo Bonacelli
Sceneggiatura: Sandro Veronesi, Edoardo De Angelis
Fotografia: Ferran Paredes Rubio
Montaggio: Lorenzo Peluso
Scenografia: Carmine Guarino
Costumi: Massimo Cantini Parrini
Musica: Robert Del Naja
Suono: Valentino Gianni
Effetti visivi: Kevin Tod Haug 

Scarica il pdf dell'inserto dedicato

Comandante

FONTE:Notiziario on line della Marina Militare

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Il 1° corso Volontari in Ferma Iniziale giura fedeltà alla Repubblica Italiana

Il 1° corso Volontari in Ferma Iniziale giura fedeltà alla Repubblica Italiana

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16 agosto 2023 Simone Papa

Il 4 agosto nella Piazza d’Armi gremita di amici e parenti ha giurato fedeltà alla Repubblica Italiana il primo corso VFI (Volontari in Ferma Iniziale) tenutosi presso la Scuola Sottufficiali di Taranto.

La nuova figura del VFI, introdotta a seguito dell’entrata in vigore della legge 5 agosto 2022, n. 119, consentirà alla Forza Armata di disporre di figure professionali specializzate e con un orizzonte d’impiego iniziale di tre anni.

Il nuovo iter formativo è stato concepito per permettere a giovani uomini e donne di acquisire sin da subito i fondamentali sulla categoria e qualifica assegnata e di essere in grado, dopo un breve periodo di tirocinio pratico presso la prima destinazione, di integrarsi nei Reparti delle Unità della Squadra Navale.

I 139 volontari hanno seguito un percorso formativo di due mesi per acquisire le nozioni di base sulla Forza Armata e le competenze basiche tecnico-professionali della categoria e qualifica di appartenenza. Hanno inoltre svolto le attività di addestramento formale e attività sportive tra cui corsa, nuoto e voga.

Con il giuramento i 77 uomini e 62 donne del 1° incorporamento VFI, hanno concluso il primo periodo formativo a cui seguirà la frequenza del corso di Force Protection ed i corsi di difesa passiva (antincendio e antifalla) presso il Centro Addestramento Aeronavale della Marina Militare.

L’Ammiraglio Milazzo, in un passaggio della sua allocuzione, congratulandosi con i frequentatori per i risultati raggiunti, ha sottolineato l’importanza della nuova figura del VFI: voi avete seguito un percorso formativo professionalizzante specifico per le categorie e qualifiche assegnate ed avrete una prospettiva minima di impiego iniziale di almeno tre anni. Ciò vi permetterà, ne sono sicuro, una volta giunti a destinazione, di inserirvi nella nuova realtà lavorativa in modo più consapevole, più efficace per l’organizzazione e con maggiore gratificazione personale per voi stessi.

Oggi si è aperto un nuovo ed importante capitolo della mia vita – afferma il Comune di 2^ Classe Giancipoli Giovanni “Giurare fedeltà alla Repubblica dinanzi ai miei genitori, fieri ed emozionati, mi ha reso ancor più convinto della scelta fatta”.

A tutti loro l’augurio di mari calmi e venti favorevoli!

 

FONTE: NOTIZIARIO DELLA MARINA ON LINE

 

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Il sottomarino Romeo Romei a Venezia in occasione della prima mondiale del film "Comandante"

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(di Marina Militare)
28/08/23 

Il Romeo Romei, quarto sottomarino della classe dedicata al comandante Salvatore Todaro (tipo U212A), impegnato in attività addestrativa in Adriatico, effettuerà una sosta logistica a Venezia, ormeggiato in Riva dei Sette Martiri, dal 29 agosto al primo settembre, in occasione della presentazione in anteprima mondiale di COMANDANTE.

Il film di Edoardo De Angelis, che ha come protagonista Pierfrancesco Favino nel ruolo di Salvatore Todaro e che è stato realizzato in collaborazione con la Marina Militare, mercoledì 30 agosto aprirà la 80ª Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. La sceneggiatura è scritta da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis. Le musiche del film sono composte da Robert Del Naja.

La Marina Militare ha dedicato uno speciale del Notiziario della Marina dal titolo “COMANDANTE, il film su Salvatore Todaro” con interviste e immagini esclusive in uscita con il prossimo numero di agosto-settembre.

Il sottomarino Romeo Romei sarà aperto alle visite a bordo a favore della popolazione nei seguenti giorni/orari:

Martedì 29 agosto: dalle 1700 alle 1930;

Mercoledì 30 agosto: dalle 0900 alle 1230 e dalle 1700 alle 1930;

Giovedì 31 agosto: dalle 0900 alle 1230.

FONTE:DIFESAONLINE

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La battaglia di mezzo agosto, 11 agosto 1942 – parte II

Dal sito Ocean4future la seconda parte dei dettagli delle famosa "Battaglia di mezzo Agosto"

Battaglia mezzo agosto ms 22

L’attacco dei mezzi veloci
Il peggio per il convoglio arrivò nel prosieguo della notte, quando a mezzanotte entrò nella zona assegnata alle motosiluranti e ai MAS, che attendevano i loro bersagli a motori spenti. Il convoglio apparve all’01:02 in un’ordine sparso, inutilmente scortati dalle navi minori inglesi che cercavano di raggrupparle. Le motosiluranti M16, comandata dal capitano di corvetta Giorgio Manuti (capo Squadriglia), e MS 22 (sottotenente di vascello Franco Mezzadra) scattarono nell’oscurità, lanciando i loro siluri mentre defilavano le navi nemiche a meno di 600 metri. I siluri colpirono la poppa del HMS Manchester mentre le due motosiluranti si allontanavano sotto il fuoco confuso del nemico.

Battaglia mezzo agosto nave

MS 16

 

Battaglia mezzo AGOSTO MAS

Sul retro della foto del MS 16 si legge 

I siluri colpirono la poppa del HMS Manchester mentre le due motosiluranti si allontanavano sotto il fuoco confuso del nemico. Alle 01:50 fu la volta della motosilurante MS 31 (sottotenente di vascello Calvani) che con un siluro lanciato da 700 metri di distanza colpì e affondò il piroscafo Glenorchy.

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Il MS 22, una delle due motosiluranti che attaccarono l’HMS Manchester

Non avendo più siluri, la motosilurante si lanciò contro un altro piroscafo, questa volta impiegando delle bombe antisommergibili. Alle 02:00, la motosilurante MS 26, comandata dal sottotenente di vascello Bencini, si lanciò fra le navi del convoglio, lanciando un un siluro da una distanza di circa 1.000 metri, che le costrinse a manovrare. Poi, adottando la stessa tecnica impiegata da Luigi Rizzo, si disimpegnò, lanciando le sue bombe antisommergibili di prora alle stesse.

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Il MAS 552, a destra, con i gemelli 553 e 554 della XX Squadriglia MAS (foto USMM, via Marcello Risolo e www.naviearmatori.net dal sito Con la pelle appesa a un chiodo)

Le operazioni continuarono fino alle cinque del mattino ed interessarono i seguenti MAS:
MAS 552 (sottotenente di vascello Perasso) affondò un piroscafo. Secondo Peter C. Smith, autore del libro Pedestal: The Malta Convoy of August 1942”, il MAS 552 ed il MAS 554 avrebbero attaccato contemporaneamente la motonave statunitense Almeria Lykes (7.773 tsl) ed uno dei due la avrebbe colpita. La versione più accettata dagli storici, tra cui Francesco Mattesini e Giorgio Giorgerini, è che il MAS 552 abbia anche attaccato il gruppo di testa del convoglio formato dai mercantili Wairangi e Santa Elisa.
MAS 553 (tenente di vascello Carlo Paulizza) colpì con due siluri il piroscafo Wairangi (12.400 tsl), forse già colpito dal MAS 552, affondandolo;

MAS 554 (sottotenente di vascello Marco Calcagno) affondò il piroscafo da 18.000 tonnellate Almeria Lykes;
MAS 557 (guardiamarina Battista Cafiero) colpì gravemente il piroscafo Santa Elisa, carico di benzina, che si trasformò in una torcia, costringendo l’equipaggio ad abbandonarlo sulle imbarcazioni di salvataggio;
MAS 564 (nocchiere 2 classe Safrate) colpì, senza affondarlo, il piroscafo Rochester CastleL’esplosione aprì un largo squarcio in corrispondenza della stiva ma le paratie ressero bene impedendo l’allagamento della sala macchine che continuò a funzionare, e permise alla nave di proseguire.
La nave, nuovamente colpita dalle motosiluranti tedesche S 30 e S 3, affonderà poi nel porto di Malta.

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Schema degli attacchi delle motosiluranti e dei MAS italiani nel canale di Sicilia il 13 agosto 1942, estratto dal saggio di Francesco Mattesini
Operation Pedestal: La battaglia di Mezzo Agosto, 2014

Ormai il convoglio si era ridotto a cinque piroscafi con sei caccia e due incrociatori (il Kenya danneggiato e il Charybdis che era stato inviato in supporto). Se le due Divisioni degli incrociatori italiane fossero restare in zone avrebbero potuto dare il colpo di grazia al convoglio.

La decisione da parte di SUPERMARINA del disimpegno causò indirettamente,  purtroppo il grave danneggiamento di due degli incrociatori della 3a Divisione, il Bolzano e l’Attendolo, silurati da un sommergibile inglese nei pressi delle Eolie. In particolare, il Bolzano, pur gravemente danneggiato ed a rischio di affondamento a causa di un grosso incendio di nafta fu portato in secca sulla spiaggia di Lisca Bianca, a Panarea dove, dopo un mese di duro lavoro, venne rimesso in condizioni di navigare e fu rimorchiato trasferito le riparazioni nella base di Napoli. L’inizio di un odissea per il caccia italiano che, spostato alla Spezia per le definitive riparazioni, dopo l’8 settembre 1943, il 2 giugno 1944 fu affondato da un mezzo d’assalto britannico “chariot” guidato dal Lt Malcolm R. Causer, trasportato, per ironia, dalla motosilurante italiana MS74

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L’istante in cui un siluro del sommergibile Axum colpì con un siluro la petroliera Ohio – estratto dal saggio 
Operation Pedestal: La battaglia di Mezzo Agosto di Francesco Mattesini

Il 17 agosto Churchill dichiarò che l’operazione PEDESTAL era stata un insuccesso (ammettendo quindi un successo dell’operazione di mezzo agosto), che avrebbe influito notevolmente sul futuro della guerra nel Mediterraneo. In realtà, col senno del poi, non fu proprio così: gli Inglesi riuscirono a far pervenire sufficiente carburante a Malta e si resero conto della necessità di rinforzare Malta, divenuta sempre più fondamentale per il controllo del Mediterraneo centrale.

OPERAZIONE PEDESTAL

Estratto dal saggio Operation Pedestal: La battaglia di Mezzo Agosto di Francesco Mattesini

Per ironia, l’operazione “Pedestal” si concluse nelle acque di Malta con l’arrivo della petroliera Ohio, miracolosamente scampata a ripetuti attacchi aerei al convoglio WS.21/S, la cui odissea meriterebbe un’articolo a parte per ricordare quei straordinari marinai. Il mattino del 15 marzo la malconcia nave rimorchiata in porto dai tre caccia di scorta, riuscì a raggiungere il porto della Valletta, e riuscì a scaricare le sue preziosissime 11.000 tonnellate di carburante avio prima di affondare spezzata in due.

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La Ohio entra faticosamente nel Gran Harbour della Valletta, trainata dai rimorchiatori, sfilando onorevolmente nel canale tra le vecchie fortificazione militari … ma il suo destino è ormai segnato. A lì a poco, dopo avere ultimato il suo compito, a causa delle innumerevoli falle si spezzerà in due ed affonderà nel porto – estratto da opera citata
Operation Pedestal: La battaglia di Mezzo Agosto di Francesco Mattesini

In sintesi, la battaglia di Mezzo Agosto, anche se sarebbe forse più corretto parlare di un insieme di scontri aeronavali, da un alto fu una splendida vittoria per le Forze dell’Asse. Da un punto di vista navale, sebbene il contributo dei sommergibili, delle motosiluranti e dei MAS fu importante, il successo sarebbe stato più completo con un migliore impiego degli incrociatori che avrebbero potuto sfruttare a pieno la situazione, togliendo a Malta anche quelle poche risorse che gli permisero in seguito di risollevarsi. Questo errore portò, come prima conseguenza, l’aggravarsi dei trasporti dei rifornimenti tra Italia e Libia che influirono sulla controffensiva di Rommel, ma questa è un’altra storia.

Come conclude Mattesini sul suo saggio, che invito a leggere per la sua completezza, “… se le forze dell’Asse ottennero un’indubbia e notevole vittoria tattica, in realtà dal punto di vista strategico, l’operazione “Pedestal” fu un indubbio successo britannico, poiché l’arrivo a Malta di 32.000 tonnellate di rifornimenti, tra carico bellico, viveri e combustibile permise all’isola di incrementare le scorte fino all’inverno del 1942. Ma soprattutto, l’isola poté tornare nuovamente a disporre della benzina avio necessaria per riprendere le micidiali azioni aeree offensive contro il traffico dell’Asse diretto in Libia, proprio nel momento in cui si decideva la battaglia di El Alamein. Le perdite inflitte in mare ai rifornimenti dell’Asse, contribuirono non poco al successo dell’offensiva terrestre dell’8a Armata del generale Bernard Law Montgomery, iniziata il 23 ottobre 1942 a El Alamein“.

Concludo con un ricordo ancora a coloro che combatterono in quei caldi giorni, eroi sconosciuti di quelle tragiche pagine della storia del mare.

Andrea Mucedola

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Riferimenti
Walter Ghetti, Storia della Marina Italiana nella Seconda guerra mondiale, vol. II, De Vecchi editore, 1968
Marco Antonio Bragadin, Il dramma della marina italiana, 1940-1945, Mondadori, 1968
Corrado Capone, Siamo Fieri di Voi, Istituto Grafico Editoriale Italiano 
Francesco Mattesini, Operation Pedestal: La battaglia di Mezzo Agosto, 2014

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

PARTE PRIMA

PARTE SECONDA

Ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare.

 

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Arsenale di Taranto, ecco le 14 aziende sanzionate dall’Antitrust per Nave San Marco, Nave Saturno e Nave Tremiti

L'Agcm ha comminato sanzioni a 14 società per un cartello orizzontale messo in atto nelle gare d’appalto bandite dall’Arsenale della Marina Militare di Taranto per l'ammodernamento di Nave San Marco, Nave Saturno e Nave Tremiti. Tutti i dettagli

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22 Agosto 2023 16:32

Sanzionato dall’Antitrust il cartello di 14 aziende nella navalmeccanica coinvolte all’Arsenale di Taranto.

Nel bollettino 31/2023 del 16/08/2023, l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ha reso noto di aver sanzionato le società per intesa restrittiva della concorrenza tra le parti nei bandi di gara per vari tipi di forniture alle navi militari bandite dall’Arsenale della Marina Militare di Taranto.

Il 2 agosto 2021 l’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli aveva avviato infatti un’istruttoria nei confronti delle imprese Comerin Srl; Comes Spa; Electra Srl; Imet; Manutenzione Impianti e Bonifiche Meridionali Srl.; Maren Srl; Officine Jolly Srl; Omega Engineering Marine S.r.l., Ricerca, Innovazione, Tecnologie (Rit) Srl; Technomont Taranto Srl; TPS Taranto Srl, Siples Srl; Consorzio Chio.me; Chiome Srl e Consorzio Navalmeccanico Taranto-C.N.T. per accertare l’esistenza di violazioni dell’art. 101 del TFUE.

Dunque, a due anni di distanza, l’Antitrust ha accertato la violazione della concorrenza da parte delle suddette imprese. In particolare, quest’ultime “hanno posto in essere un’intesa unica e continuata avente ad oggetto le procedure ristrette (dalla 4110/10 alla 4112/18, la 4114/18 e la 4118/18), così come gli affidamenti in economia conseguenti al frazionamento della ex 4118/18 mandata deserta (i.e. le procedure in economia dalla 5658/18 alla 5667/18 e 5671/18)”.

Senza dimenticare che nel settembre 2021, l’Anac e il Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma avevano effettuato un’ispezione presso l’Arsenale Militare di Taranto. Al centro dell’ispezione  — riferiva l’Ansa — il bando, e i relativi contratti, per l’ammodernamento della nave San Marco della Marina Militare. Secondo quanto emerso dall’istruttoria ancora in corso il consorzio di aziende che si è aggiudicato i lavori si configurerebbe come una struttura stabile a supporto dell’Arsenale, e l’Anac ipotizzava la violazione dei principi di concorrenza, par condicio e non discriminazione.

Tutti i dettagli.

IL PROVVEDIMENTO DELL’AGCM

L’Agcm ha accertato che le aziende hanno posto in essere “un’intesa segreta avente a oggetto il coordinamento delle strategie di partecipazione a gare pubbliche finalizzato alla spartizione degli affidamenti pubblici attraverso la manipolazione degli esiti di gara. In quanto tale, l’intesa appartiene a una categoria di accordi espressamente vietati dall’articolo 101, paragrafo 1, TFUE591”.

LE GARE ESAMINATE

Tra le gare sotto il faro dell’Antitrust troviamo quelle a partire dall’anno 2018. Tra queste anche quelle per l’affidamento di servizi vari di ammodernamento delle Nave San Marco (4110/18, 4111/18 e 4118/18, quest’ultimo il bando su cui ha indagato anche Anac e Gdf), Nave Saturno (4112/18) e Nave Tremiti (4114/18) e delle procedure in economia dalla 5658/18 alla 5667/18 e la 5671/18.

LE SOCIETÀ SANZIONATE DALL’ANTITRUST

Il provvedimento dell’Antitrust riguarda le società: Comerin Srl; Comes Spa; Electra Srl; Imet; Manutenzione Impianti e Bonifiche Meridionali Srl.; Maren Srl; Officine Jolly Srl; Omega Engineering Marine S.r.l., Ricerca, Innovazione, Tecnologie (Rit) Srl; Technomont Taranto Srl; TPS Taranto Srl, Siples Srl; Consorzio Chio.me; Chiome Srl e Consorzio Navalmeccanico Taranto-C.N.T..

LE SANZIONI PECUNIARIE

Pertanto l’autorità ha deliberato le seguenti sanzioni pecuniarie: 22.287,50 euro a Co.m.e.r.i.n. SRL; 28.438,45 euro a COMES Spa; 18.149,1 euro a Consorzio Chio.me-Chiome Srl; 45.343,9 euro a Consorzio Navalmeccanico Taranto-C.N.T.; 26.698,37 euro a Electra Srl; 49.881,23 a IMET Srl; 40.216,64 euro a Manutenzione Impianti e Bonifiche Meridionali Srl; 54.375,96 euro a Maren Srl; 47.421,04 euro a Officine Jolly Srl; 33.071,02 euro a Omega Engineering Marine Srl; 4.163,50 euro a Ricerca, Innovazione, Tecnologie (R.I.T.) Srl; 59.869,10 euro a S.I.P.L.E.S. Srl; 14.938,03 euro a Technomont Taranto S.r.l.  e 44.078,53 euro a TPS Taranto Srl.

RECIDIVE TPS TARANTO, MAREN, CHIOME, TECHNOMONT E COMERIN

Alcune di queste imprese tarantine erano già finite nel mirino dell’Antitrust e delle fiamme gialle.

Dalle indagini condotte all’arsenale di Taranto a inizio 2020, risultavano indagati alcuni recidivi: nel 2015 l’Antitrust sanzionò gli stessi soggetti per un cartello sugli appalti della Marina.

“Nel provvedimento che risale al 2013, infatti, l’Antitrust aveva appurato che le aziende Tecnosit, Tps Taranto, Maren, Chio.me, Technomont, Comerin, Work Service, Metalblok, Sait, Siman e Coibesa riuscivano con accordi collusivi a monopolizzare le gare indette dallo stabilimento navale tarantino. Non solo. L’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato aveva emesso sanzioni che andavano da un minimo di 14mila euro fino a un massimo di oltre 1 milione di euro. Una decisione che era stata confermata successivamente dal Tar Lazio che aveva però ridotto notevolmente le sanzioni dopo la pronuncia del Consiglio di Stato” riportava il Fatto quotidiano a febbraio 2020.

FONTE: START MAGAZINE

News Marina Militare,, Arsenale di Taranto, ecco le 14 aziende sanzionate dall’Antitrust per Nave San Marco, Nave Saturno e Nave Tremiti

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