Lettera aperta al Capo di Stato Maggiore della M.M. Ammiraglio Giuseppe De Giorgi
Egregio Ammiraglio Giuseppe De Giorgi,
mi sono permesso di scriverle questa lettera aperta con la massima semplicità e chiarezza per sapere da Lei se mai il San Giuseppe Due riuscirà a ritornare in mare o sarà avviato in qualche arsenale della M.M. dove terminerà mestamente i suoi giorni.
Il San Giuseppe Due in Antartide
Non mi voglio dilungare sulla storia di questa unità che per volontà del suo ex Comandante Giovanni Ajmone Cat e con un equipaggio di quattro uomini fornito all’epoca dalla Marina Militare, prese parte alla seconda spedizione con la quale per la prima volta una imbarcazione italiana con equipaggio italiano arrivò in Antartide. Quindi, un evento storico ed anche scientifico di non poco conto.
Qualche anno fa il Comandante Ajmone Cat venne meno e per sua volontà il San Giuseppe Due fu donato alla Marina Militare con l’intento di assicurargli una lunga vita e fare in modo che i giovani potessero navigarci ed imparare tutte le tecniche antiche della navigazione che un tempo si svolgevano senza attrezzature elettroniche e con gli attuali supporti informatici sofisticati...
Il Comandante Giovanni Ajmone Cat ha vissuto per lunghi anni ad Anzio e dopo la Sua dipartita il comune di Anzio, al fine di far rimanere per sempre il San Giuseppe Due nella propria cittadina, aveva manifestato interesse a gestire le sorti di questa unità. A tale scopo e per scelta stessa dei preposti del Comune di Anzio decisero di sottoscrivere un accordo con la Marina Militare in cui il Comune si faceva carico delle spese di riparazione e gestione della stessa, concordando lo spostamento della medesima dalla proprietà dell’ex Comandante ad un cantiere locale di Anzio per eseguire una serie di operazioni di manutenzione necessarie, visto che la barca era rimasta inutilizzata per diversi anni a terra e si rendeva necessario ripristinare tutte le sue condizioni di sicurezza prima di riprendere il mare.
San Giuseppe Due prima di essere spostato in cantiere il 3 giugno 2010
Tale spostamento avvenne il 3 giugno 2010 e quella che sembrava essere una data di buon augurio e speranza affinché questa speciale unità ritornasse in mare fu, invece a mio modo di vedere, una data maledetta perché da quel giorno in poi la barca è stata smontata da chi gestiva questo cantiere, ma a tutt’oggi non si vede la fine dei lavori per problematiche e situazioni di vario genere di cui Lei sarà certamente informato.
Tuttavia, ritornando alla mia umile e semplice richiesta, visto che nulla si muove in merito a questa vicenda, ho pensato che solo Lei avrebbe potuto dare una risposta certa ed attendibile sulle sorti di questa unità che rappresenta una specie di testimonianza storica per l’Italia, in quanto unica unità che ha portato il tricolore italiano in Antartide per ben due volte.
La ringrazio se mi vorrà onorare di una risposta in merito, scusandomi per averla importunata.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
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