Pubblicato in News dalla Marina Militare .

Grande successo de “Il fante di Marina”

SergioJacIl volume “Il fante di Marina”, dedicato alla storia di un corpo pressocché sconosciuto al grande pubblico, ha riscosso un alto numero di richieste. Abbiamo incontrato l'uomo che ha curato e permesso la realizzazione dell'opera, Sergio Jacuzzi, presidente e direttore tecnico dell'Associazione Edizioni Veterani San Marco.

Quante copie numerate sono state ordinate?

Stiamo per toccare le 500.

Tale successo fa pensare che ci fosse realmente bisogno di un volume simile...

Ho cominciato nel 2012, dopo la triste storia dei nostri due commilitoni catturati in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Mi sono accorto che non esisteva quasi nulla sulla nostra storia, solo un sito (www.btgsanmarco.it) dell’amico Leone Alfredo De Felice, che con molti sacrifici e caparbietà ha messo in atto una ricerca encomiabile sulla nostra storia.

In seguito, coinvolgendo l’Ufficio Storico della Marina Militare, sono venuto in possesso di un libro realizzato nel 1988 dal mitico Leone, ammiraglio Fulvi, che nella Seconda Guerra Mondiale comandò il IV Battaglione San Marco, in Francia, ed in seguito il Battaglione Caorle del San Marco/Raggruppamento Folgore, nella Guerra di Liberazione. Fu coadiuvato da 3 persone di spessore: Giuliano Manzari, Tullio Marcon e Ottorino Ottone Miozzi. Realizzarono un libro molto interessante: “le fanterie di marina italiane”.

Leggendo il testo ed approfondendo l’archivio storico documentale cartaceo del Ufficio Storico della Marina, mi sono accorto di quanti documenti sconosciuti e fotografie erano disponbili e di quante lacune tutti noi appartenenti al San Marco avevamo.

Esisteva una profonda ignoranza della dimensione “fante di marina”.

Cosa ha scoperto?

Che il reparto ha origini tecnico/militari antichissime. Il nostro nome San Marco se lo sono meritati i nostri avi che - con il coraggio dei Leoni e l’attaccamento all’amor patrio - hanno donato tutto il loro orgoglio di marinai combattenti per liberare Venezia e l’Italia dall’invasore austro-ungarico, nella Prima Guerra Mondiale.

VolumeÈ necessario capire che questo volume è frutto di collaborazioni storiche di studiosi e ricercatori della nostra storia di fanti di marina. Personaggi ed Editori che sono lo spessore di questo volume e che meritano un ringraziamento da me e da tutti i lettori che, dopo averlo letto, saranno felici di sapere tutto del mitico San Marco e delle sue origini storiche. Con metodo scientifico gli autori hanno lavorato senza voglia di strafare, ma di argomentare con precisione.

Abbiamo escluso molti dettagli e molte imprecisioni inutili, mettendo in evidenza tutto quello che troverete documentato, per chiarire il rispetto della nostra antica storia di combattenti pacifici.

"Pacifici"?

Sì, lo ripeteremo sempre, noi siamo pacifici, sia per l’addestramento e l’educazione marinara che riceviamo dai nostri superiori, dal primo momento che mettiamo le nostre divise, sia dall’educazione militare di essere guerrieri.

Il nostro modo di essere pacifici, sempre dimostrato sia in pace che in guerra, ha esaltato ed esalterà tutti i Leoni (specifica che ritornerà sempre come definizione militare, unica), per il nostro antico simbolo del Leone Alato di San Marco che glorifica il nostro cuore, perché ricevuto dai cittadini di Venezia che hanno riconosciuto in questo reparto militare marinaro un valore aggiunto per la difesa della loro bellissima e unica città.

Venivamo da una disfatta simbolica chiamata Caporetto, venivamo da una paura che le nostre terre conquistate nei secoli con pazienza italica venivano invase dagli austroungarici, che nulla avevano a che fare con il popolo italiano dalle mille e poliedriche culture secolari.

Non vogliamo confusioni in merito, vogliamo solo dedicare a tutti gli italiani la nostra pertinenza militare del “fante di marina” che appartiene solo alla Marina Militare e a tutti coloro che hanno partecipato nel bene e nel male a fare di questo San Marco un nobile ed unico reparto militare chiamato con il nome di un Santo e che ci rappresenta con il re della savana con le ali, una rarità unica nel mondo militare e che indica esattamente che i Leoni di San Marco sono quelli che sono: onesti, ubbidienti, eroici, familiari ed eccentrici, nel loro modo di vivere una vita che condivide questo suo essere eccellente ed unico.

Dedichiamo insomma a tutti i Leoni, a tutti i marinai, a tutti i reparti militari italiani ed esteri, ai curiosi questa utile conoscenza su chi siamo, cosa facciamo e cosa faranno i nostri futuri fratelli in arme.

 (Per richiedere l'opera numerata con dedica, inviare un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

FONTE: Logo difesaonline

 

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