Gasdotti e cavi. Perché serve un approccio unitario al mare
L’appello a una maggiore centralità del dominio marittimo è uno dei temi del Trans-Regional Seapower Symposium. Le parole del ministro Guerini e degli ammiragli Cavo Dragone e Credendino, l’impegno del centrodestra e l’importanza di Sparkle (operatore del gruppo Tim)
Di | 05/10/2022
L’attenzione delle Forze armate torna sulla dimensione marittima e sottomarina. Dopo il danneggiamento del Nord Stream è stato lanciato un allarme globale sulla vulnerabilità delle reti energetiche subacquee. L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Difesa, la scorsa settimana ha parlato di un piano lanciato in accordo con il ministro Lorenzo Guerini per aumentare le misure di tutela a protezione delle infrastrutture strategiche nel Mediterraneo che garantiscono l’approvvigionamento energetico italiano, a partire dal Canale di Sicilia.
L’EVENTO A VENEZIA
VERSO UN APPROCCIO OLISTICO
Cooperazione integrata, approccio olistico, promozione del dialogo e sostenibilità sono stati i temi chiave sollevati dal Capo di Stato maggiore della Marina. “C’è una mancanza di approccio olistico che deve arrivare. Questo è il motivo per cui questa edizione del simposio si sofferma sul dominio marittimo, che non include solo l’aspetto militare ma di tutti gli aspetti legati al mare. Dobbiamo lavorare tutti insieme per una cooperazione integrata, tenendo in considerazione le peculiarità locali e regionali per trovare le soluzioni più adatte. Dobbiamo promuovere il dialogo a tutti i livelli”, ha infatti spiegato l’ammiraglio Credendino. Con l’idea di promuovere nuove forme di cooperazione che guardino ai mari e ai loro fondali, grazie a un approccio transregionale e inclusivo che garantisca un accesso sempre più “sicuro e regolato ai domini subacquei”. Parlando invece di sostenibilità, per l’ammiraglio essa è legata a doppio filo allo sviluppo tecnologico “così importante per la dimensione sottomarina, ancora per lo più non scoperta” (il 90% dei fondali è infatti ancora inesplorato). D’altronde gli oceani e i mari “sono il futuro dell’umanità e vanno gestiti in maniera sostenibile”. Per questo, sempre secondo il capo di Stato maggiore della Marina, “dobbiamo cominciare a pensare alla dimensione subacquea e in Italia stiamo attivando il Polo nazionale della Subacquea proprio per questo scopo”.
I MARI COME CERNIERE
I CAVI SOTTOMARINI
Attraverso i cavi sottomarini passano il 97% del traffico internet e 10 miliardi di dollari di transazioni finanziarie ogni anno. E l’attacco ai gasdotti nel Mar Baltico “mi fa pensare che la Russia voglia sabotare questi cavi”, ha scritto Billy Kelleher, eurodeputato del partito irlandese Fianna Fáil, membro di Renew Europe, nei giorni scorsi su Twitter. A dimostrazione della loro importanza, a luglio la Marina Militare e Sparkle, operatore globale del gruppo Tim con una rete proprietaria in fibra che si estende per oltre 600.000 chilometri in tutti il mondo, hanno siglato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di migliorare la protezione delle infrastrutture di telecomunicazione sottomarine. “Abbiamo le competenze e le professionalità per operare sott’acqua e oggi, grazie anche a Sparkle, inizia un percorso importante che dona la giusta attenzione al mondo subacqueo di un Paese marittimo come l’Italia, al centro del Mediterraneo e con 8.000 chilometri di coste”, aveva spiegato allora l’ammiraglio Credendino.
L’ATTENZIONE DELLA POLITICA
C’è da aspettarsi che l’attenzione della politica continui anche con il prossimo governo di centrodestra. Adolfo Urso, presidente del Copasir e senatore di Fratelli d’Italia, ha recentemente proposto l’istituzione di un ministero del Mare. Dalla Lega, invece, il neo-senatore Marco Dreosto ha sottolineato via Twitter come con il sabotaggio del Nord Stream torni “prepotentemente di attualità la centralità del Mediterraneo”. “La sicurezza dei gasdotti, cavi sottomarini e rotte commerciali nel Mare Nostrum è strategica per l’Italia e per l’Europa”, ha aggiunto. Intervistata dal Giornale, Stefania Pucciarelli, sottosegretari alla Difesa in quota Lega nel governo dimissionario guidato da Mario Draghi, ha spiegato: “Oggi più che mai è necessario un impegno militare per prevenire e contrastare eventuali attacchi ad infrastrutture strategiche come i gasdotti o i cavidotti per connessioni digitali che corrono sotto i nostri mari. La nostra collocazione geostrategica e il contesto geopolitico impongono un cambio di passo nella difesa della dimensione marittima, anche con maggiori investimenti”.
LA SVOLTA CHE SERVE
Come ha evidenziato in un recente articolo per Ispi, Justin Sherman, esperto dell’Atlantic Council, “i governi occidentali spesso concettualizzano Internet come una cosa astratta – ‘cloud’, ‘cyberspazio’ – dimenticando che dipende da un’infrastruttura fisica per funzionare”. Facendolo, rischiano di sottovalutare le minacce delle autocrazie, come la Cina (con la sua “proiezione di influenza su e attraverso internet”) e la Russia (che tiene conto degli elementi fisici del cyberspazio tanto che avrebbe persino tagliato i cavi terrestri in fibra ottica quando ha annesso unilateralmente la Crimea nel 2014). E questi attacchi altro non sono che “un tentativo di destabilizzazione”, come ha spiegato la sottosegretaria Pucciarelli.
News Marina Militare,, Gasdotti e cavi. Perché serve un approccio unitario al mare
- Visite: 96