Pubblicato in News dalla Marina Militare .

Compendio sicurezza e difesa marittima

Per tutti gli appassionati il supplemento alla Rivista Marittima del mese di Giugno 2022

Compendio cop

Cliccate sull'immagine per scaricare il pdf

Prefazione

Sono molto fiducioso dell’apprezzamento che questo corposo e articolato lavoro editoriale dedicato alla «sicurezza e difesa marittima» saprà riscuotere. Lo sono per molteplici ragioni. Innanzitutto, per la valenza dei suoi contenuti e per la visibilità garantita dalla pubblicazione come Supplemento alla Rivista Marittima, lo storico e longevo mensile strategico della Marina Militare con i cui lettori mi fa piacere condividere queste mie riflessioni. Un piacere alimentato anche dal fatto che nel biennio 2019-2021, quando ero Sottocapo di Stato Maggiore della Marina, ho seguito il percorso di sviluppo e affinamento di questo elaborato la cui pubblicazione avviene mentre assolvo il mio attuale incarico di Comandante in capo della Squadra navale, l’Alto comando nazionale in cui risiede la massima competenza, prontamente disponibile, per ciò che riguarda trasversalmente la gestione operativa delle Forze sul mare e dal mare. Ma prima ancora che da militare e da addetto ai lavori, la mia soddisfazione per la pubblicazione di questo lavoro la provo da cittadino di una nazione come l’Italia, con un destino da sempre legato ineludibilmente al mare e le cui prospettive di sviluppo sostenibile e prosperità inclusiva sono, oggi più che mai, proiettate nella dimensione marittima. Gli analisti definiscono Secolo Blu la fase storica in cui viviamo e che lasceremo in eredità alle nuove generazioni, perché a livello globale gli specchi acquei del pianeta — e in particolare gli spazi marini — vedono accrescere la propria rilevanza strategica. Ciò accade sia per le ricchezze e i flussi ininterrotti di navi, passeggeri, merci, energia, materie prime, risorse ittiche, «terre rare», transazioni digitali che gli spazi marini custodiscono e assicurano, sia per la costante capacità di creare sponde e canali di relazione. Gli «interessi marittimi» assurgono così al rango di «interessi vitali», senza dimenticare ovviamente le indispensabili funzioni di portata globale che gli specchi acquei garantiscono per la sopravvivenza della specie umana relativamente ai cicli climatico-ambientali, di genesi e rigenerazione delle riserve idriche e di ampliamento delle condizioni favorevoli alla vita sulla Terra. A queste funzioni si sta velocemente affiancando un moderno «bisogno virtuale» che l’umanità sta elevando al grado di simil-vitale e a cui i mari sono altrettanto funzionali nell’ospitare quell’intricato sistema di oltre 1,3 milioni di chilometri di cavidotti sottomarini che assicura quasi per intero la continuità del traffico digitale mondiale. Affinché l’intera gamma di fabbisogni quotidiani dei cittadini possano, quindi, essere soddisfatti senza soluzione di continuità, gli «interessi vitali» sempre più coincidenti con quelli marittimi e i «legami» devono oltremodo sinergizzarsi; in primis attraverso la salvaguardia e promozione di una dimensione marittima sicura — ove i prioritari interessi di security devono discendere in forma coordinata e sistemica da quelli di safety — che si traduce in vie di comunicazione marittime protette e sempre aperte, così come in spazi marini stabili e non gravati da contenziosi di territorializzazione. Questa è, a mio avviso, la sintesi del concetto di sicurezza e difesa marittima: un connubio fondamentale, oggi più che in passato, per lo sviluppo economico, la stabilità internazionale, la prosperità e la pacifica convivenza tra i popoli. Da ciò, il compito cruciale in capo alle Marine militari di garantirle, avvalendosi delle proprie innate e strategiche capacità di controllo dei mari e di proiezione — con le fondamentali operazioni di presenza, sorveglianza, deterrenza e prontezza d’intervento — che oggi devono guardare necessariamente alla strategica contiguità e continuità d’azione tra l’alto mare e le fasce costiere e litorali. Questi storici ruoli delle Forze marittime, associati all’esercizio delle intrinseche funzioni di guardia costiera e polizia dell’alto mare, concorrono infatti alla protezione e promozione, a livello regionale e globale, di interessi nazionali che — soprattutto per le società avanzate — sono sempre più aggregati in «sistemi di interessi nazionali» variamente multiformi sul piano tematico e ampiamente distribuiti su quello geografico. L’Italia, con la sua Marina Militare, è storicamente e integralmente calata in questo contesto! Sopra e sotto i mari, dentro e fuori dal Mediterraneo, nelle nostre basi a fianco al personale delle altre Forze armate con cui cooperiamo nei teatri operativi fuori area, ovunque chiamata a operare, la Squadra navale ha dato, dà e darà il massimo per mari, cielo e terra, incluso il contributo alle attività spaziali e di difesa cibernetica. Il tutto, anche nel moderno approccio multidominio, rispetto al quale gli intrinseci connotati dello Strumento Militare Marittimo — in termini di multidimensionalità d’azione e naturale attitudine a cogliere ogni favorevole opportunità d’integrazione interforze, cooperazione interistituzionale, collaborazione interagenzia e interoperabilità multinazionale — costituiscono abilitanti strategici irrinunciabili, da preservare, arricchire e valorizzare nel superiore interesse del paese.

Ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis
Comandante in Capo della Squadra Navale

FONTE:Logo rivistamarittima

 

Info abbonamenti

logo rivista matrittima abb

Logo Notiziario online Abb

 

News Marina Militare,, Compendio sicurezza e difesa marittima

Su questo sito usiamo i cookies. Navigandolo accetti.