A Napoli la Base Navale e il Bacino di Raddobbo sono Passeggiata patrimoniale
Ideata per portare all’attenzione di un pubblico sempre più vasto luoghi di grande valore storico e identitario
27 settembre 2021 Giuseppina Maria Greco
L’antico Bacino di Raddobbo Borbonico e il Molo San Vincenzo di Napoli, mete prescelte per la “Passeggiata Patrimoniale”.
Ideata per portare all’attenzione di un pubblico sempre più vasto luoghi di grande valore storico e identitario, l’iniziativa nasce dalla disponibilità del Comando Logistico e del Quartier Generale Marina Militare di Napoli, ed è frutto della collaborazione, tra gli altri, dell’Accademia dell’Alto Mare, del CNR IRISS e dell’Aniai Campania.
Lo scorso 25 settembre numerosi visitatori hanno potuto varcare l’ingresso della Base Navale di Via Acton comandata dal Capitano di Vascello Aniello Cuciniello, e scoprire uno dei luoghi antichi del capoluogo partenopeo, guidati dal referente storico del Comando Logistico Claudio Romano e dall’architetto Andrea Giovannini, membro dell’Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani sezione Campania.
Esclusiva l’opportunità di percorrere il Molo San Vincenzo e di visitare il Bacino di Raddobbo, il primo realizzato in Italia, dichiarato “monumento nazionale” nel 1981.
L’opera risale al regno di Ferdinando II, quando il maggiore del “Genio Idraulico” Domenico Cervati, reduce da una visita presso gli arsenali francesi di Tolone e la Ciotat per apprendere le tecniche più avanzate in merito alla costruzione, manutenzione navale ed organizzazione di un moderno Arsenale navale, nel 1843 propose al re di costruire un Bacino galleggiante. All’epoca era molto sentita la necessità di creare bacini di carenaggio per procedere “all’asciutto” ai lavori di manutenzione. ". I lavori che iniziarono nei primi giorni di aprile del 1850, prevedevano la costruzione di una enorme zattera rettangolare di legno, con pavimentazione in pietra, sul quale perimetro si sarebbero poi edificati dei muri di contenimento. Il Cervati successivamente progettò di costruire un muraglione che, partendo dal fondo marino superasse il pelo dell'acqua di circa un metro e circondasse da tre lati il cassone. In questo modo si sarebbe potuto prosciugare l'interno del cassone e consolidare la struttura. L’operazione ebbe inizio alla metà di maggio del 1851 e, dopo 4 mesi, la diga fu ultimata. Subito dopo iniziarono anche le operazioni di consolidamento e di impermeabilizzazione. Nella primavera dell’anno successivo si procedette alla compressione dell’opera sul fondo marino con versamento di terreno all’interno del Bacino, che venne solennemente inaugurato il 15 agosto 1852 con la più grande e sfarzosa cerimonia pubblica mai organizzate nel regno borbonico. Il costo sostenuto fu di 300.000 ducati, furono impiegate come maestranza 1.600 persone tra civili e militari. Quest’opera fu concepita per essere usata sia da navi militari che mercantili.
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