Missili Marte ER per la Marina Militare Italiana

Tra i programmi di previsto avvio nel Documento Programmatico Pluriennale (DPP)2023-2025 ritorna d’attualità l’acquisto dei missili aria-superficie Marte ER per le esigenze della Marina Militare.

marte ares

Infatti, il DPP 23-25 prevede il programma di sviluppo, industrializzazione e qualifica del missile antinave MARTE Extended Range (ER), nonché della relativa acquisizione delle pertinenti dotazioni e del sostegno logistico decennale.

Rispetto alla versione Marte Mk2/S attualmente in servizio presso la Marina Militare, il missile MARTE ER beneficierà di modifiche radicali, riguardanti la gittata, il sistema di guida, il peso e le dimensioni.

Il MARTE ER rappresenta la terza generazione della famiglia di sistemi missilistici MARTE ed è derivato dal MARTE Mk2/S, già in servizio con con gli elicotteri AW101 e NH90 NFH della Marina Militare Italiana. La principale differenza tra i due missili consiste nell’introduzione nella versione Extended Range di un turbogetto al posto del motore a razzo, modifica che ne aumenta sensibilmente la portata rispetto al Mk2/S.

Il progetto di MARTE ER tiene conto del fatto che MARTE Mk2/S è già qualificato e installato su questi due elicotteri il che si si traduce come vantaggio, avendo le stesse interfacce meccaniche, funzionali ed elettriche per l’elicottero, non richiedendo modifiche all’hardware delle due piattaforme per gestire il missile MARTE ER, ma solo modifiche al software dello Store Management System (SMS) per gestire le prestazioni a più lungo raggio.

Inoltre, l’AW101 e l’NH90 NFH dotati della nuova versione del software SMS possono impiegare sia gli attuali missili MARTE Mk2/S sia i nuovi MARTE ER.

Anche l’aspetto del supporto e tecnico ne beneficia perché le due versioni del missile prevedono lo stesso supporto logistico, in termini di banchi, carrelli e la maggior parte degli strumenti per la movimentazione e la manutenzione.

Il Marte ER ha un peso non superiore i 345 kg, una lunghezza di 3,6 metri, un diametro di 316 mm; il missile raggiunge una velocità altamente subsonica ed ha una portata abbondantemente superiore i 100 km.

Il missile è dotato di un sensore di ricerca homing attivo, può essere impiegato con qualsiasi condizione atmosferica e viaggia a quota ridottissima sopra la superficie del mare per renderne complicato l’avvistamento ai radar e ritardare l’attivazione delle difese e contromisure delle navi avversarie.

Oltre in modalità “fire & forget”, il Marte ER può essere impiegato in scenari complessi con rotte di avvicinamento ai bersagli programmate con waypoint e può essere lanciato in salve per aver ragione delle difese delle navi.

Il Marte ER è idoneo ad essere impiegato in mare aperto ed in scenari litoranei nonché contro bersagli terrestri.

Il missile è proposto per impieghi di difesa costiera, a bordo di unità di superficie anche di limitate dimensioni nonché da parte di velivoli tra cui l’Eurofighter Typhoon.

Il sistema di navigazione e guida si basa su navigazione inerziale (INS) completamente autonoma, assistita da segnale GPS e radar altimetro nonché 3D waypoint con tempo selezionabile sul bersaglio. Grazie a questo sistema di navigazione e di guida, il Marte ER è in grado di sorvolare la terraferma ed attaccare sulla base di coordinate terrestri bersagli non navali, aumentando la flessibilità operativa

Nella fase terminale del attacco si attiva il sensore di ricerca RF attivo di ultima generazione dotato di ECCM avanzate in grado di resistere alle contromisure elettroniche avversarie.

Il missile Marte ER è armato con un una testata ad alto esplosivo (HE) semiperforante del peso di circa 70 kg dotata di spoletta che può essere impostata in modalità impatto diretto o prossimità.

Il programma ha un fabbisogno previsionale complessivo di 390,0 M€ di cui al momento risulta finanziata
una quota parte per 104,0 M€ distribuiti in 8 anni. Per il triennio coperto dal DPP 2023-2025 sono stanziati 12,0 M€, mentre per il triennio 2026-2028 sono previsti 25,0 M€ e per il successivo 2029-2031 altri 67 M€.

Foto @MBDA

FONTE:ARES OSSERVATORIO DIFESA

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30 OTTOBRE 1940 – La missione B.G.2. degli Assaltatori della Regia Marina

Il tenente di vascello Gino Birindelli fu decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare

Birindelli

30 ottobre 2023 Fabrizio Buonaccorsi

Il 21 ottobre 1940, dopo un primo tentativo interrotto a causa dell’assenza di unità nemiche nel porto di Gibilterra, il sommergibile Scirè, al comando del capitano di corvetta Borghese, riprende nuovamente il mare per l’operazione B.G.2 a seguito della segnalazione circa la presenza della nave da battaglia Barham, di un incrociatore e di alcune altre unità. Gli Operatori dei tre Siluri a Lenta Corsa erano il tenente di vascello Birindelli e secondo capo palombaro Paccagnini, il capitano G.N. Tesei e sergente palombaro Pedretti e il sottotenente di vascello Durand de la Penne e secondo capo palombaro Bianchi.

Alle ore 02.19 del 30 ottobre gli Assaltatori partono dallo Scirè a bordo dei propri SLC, mentre il battello si allontana in immersione: Birindelli doveva attaccare la Barham, Tesei l’incrociatore, mentre De la Penne, eseguita una prima ricognizione alla ricerca di altri eventuali bersagli, avrebbe dovuto attaccare anch'egli la nave da battaglia.

La coppia Birindelli-Paccagnini deve subito affrontare molte difficoltà con la governabilità del mezzo e, dopo un'ora di sforzi, arriva alle ostruzioni: Birindelli, solo, a causa dell’esaurimento dell’autorespiratore di Paccagnini, giunge a 70 m dalla Barham prima che il mezzo si immobilizzi definitivamente sul fondo. Innescata la carica esplosiva, l’ufficiale raggiunge quindi il molo cercando di mescolarsi con gli operai spagnoli all’opera nel porto. Catturato, così come Paccagnini, riesce a resistere agli interrogatori conservando il segreto sulla missione compiuta.

La coppia De la Penne-Bianchi esegue la prevista ricognizione ma, causa avaria, il mezzo affonda senza che si riesca, malgrado gli estremi sforzi, ad avvicinarlo ad un bersaglio, ma riescono ad evitare la cattura grazie all’aiuto di alcuni pescatori e raggiungono successivamente il territorio spagnolo.

Anche Tesei e Pedretti accusano una serie di avarie agli autorespiratori ed all'SLC, e per evitare interferenze nelle azioni degli altri due mezzi, decidono di rinunciare riparando in Spagna. Pur nell’apparente insuccesso della missione, a causa del materiale non ancora a punto, l'operazione B.G.2 segnò un notevole progresso rispetto alle precedenti, in quanto i mezzi insidiosi erano arrivati nel punto previsto e uno, superando le difese e gli apprestamenti nemici, era entrato all’interno della munita base. Fu quindi fondamentale per la pianificazione della successiva missione ad Alessandria nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1941, una delle più grandi e ardite imprese della storia del conflitto navale nel Mediterraneo.

Una profezia avveratasi in una lettera del tenente di vascello Gino Birindelli che, dalla lunga prigionia, scriveva in codice: "dite a mio fratello che ripeta gli esami di laurea; provando e riprovando deve riuscire; preparandosi bene, non troverà ostacoli insuperabili».

FONTE: NOTIZIARIO DELLA MARINA ON LINE

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La portaerei Trieste pronta a marzo, manca il molo per ospitarla in arsenale

La nuova LHD rimarrebbe alla Spezia fino al 2029, ma al momento c'è il rischio sia il Muggiano a ospitarla e non la base navale. Nel lungo periodo potrebbe essere assegnata a Brindisi.

la portaerei trieste in bacino ph marina militare 439368

di Andrea Bonatti

Corsa contro il tempo per aggiornare il molo Varicella 1 e farne l’approdo della portaerei Trieste al momento della consegna alla Marina Militare. Momento che avverrà indicativamente verso fine marzo 2024 quando la più moderna, e tecnologicamente audace, nave militare mai costruita in Italia dovrebbe lasciare definitivamente il cantiere Fincantieri del Muggiano ed entrare nella sua prima base di destinazione. La Spezia appunto, e la prima divisione navale.

Il condizionale rimane d’obbligo, perché al momento l’arsenale marittimo non è in grado di ospitare il Trieste, circa 250metri di lunghezza e una versatilità che rendono necessario l’aggiornamento delle infrastrutture che dovranno farle da casa. Classificata LHD – Landing Helicopter Dock – non ha solo la natura di ponte di volo facilmente identificata dalla doppia isola, una per la gestione della nave e una per le operazioni di volo, che ne rendono immediatamente riconoscibile il profilo.

Al suo interno si trova anche un bacino allagabile per i mezzi anfibi, un ponte garage in grado di ospitare 1200 metri lineari di veicoli gommati e cingolati, sia civili che militari, un ospedale che punta alla massima certificazione Nato. Questo comporta che, imbarcati reparti di volo, Battaglione San Marco e Comsubin, il Trieste arriva in pratica a raddoppiare il proprio equipaggio base.

molo varicella 439369

La progettazione del nuovo Varicella 1, completata da Politecna Europa srl di Torino a fine 2022, prevede innanzitutto la realizzazione di una cabina elettrica, di una gru porta cavi e del cunicolo impiantistico per garantire l’alimentazione elettrica della nave in porto. Per sfruttare le caratteristiche di nave anfibia, serve poi la creazione di una rampa in asfalto per le manovre ro-ro.

Il vecchio molo non basta più e risulterebbe al momento scartata l’ipotesi di una soluzione ponte, come fu per il Cavour, anch’esso transitato dall’arsenale spezzino prima di essere assegnato a Taranto. E’ in questo caso un altro il problema di fondo – è proprio il caso di dirlo – per la darsena Duca degli Abruzzi, ovvero la necessità di dragaggio. Il Trieste a pieno carico ha infatti un pescaggio dichiarato di 17 metri, troppi per la base spezzina. A circa quattro mesi e mezzo dalla consegna, le cose da fare sono parecchie insomma.

arsenale militare marittimo ph marina militare 426959

La nave si trova oggi nella città giuliana da cui prende il nome per fare bacino, vista l’indisponibilità di Palermo, ma tornerà alla Spezia a metà novembre, come reso noto dalla stessa Marina Militare con una nota di pochi giorni fa. Poi gli ultimi mesi di lavori prima dell’affidamento alla forza armata. Per due anni ha solcato il mare spezzino per le prove in mare, che si sono rivelate ovviamente complesse vista l’originalità progettuale. Il rischio ad oggi è che al Muggiano rimanga anche dopo la data di consegna se il Varicella 1 non dovesse essere approntato in tempo. In questo senso sono già avvenuti incontri tra l’azienda e la Marina Militare per definire i profili, anche economici, dell’eventuale approdo.

Per quanto riguarda la vita operativa, il Trieste potrebbe presto puntare verso l’Estremo Oriente per essere testato su una lunga navigazione e per svolgere quella naval diplomacy che, in un mondo sempre più in conflitto, significa anche contatti a livello industriale. Lo dimostra la recente missione del Morosini, che avrebbe attirato l’interesse di alcune marine del Sud Est Asiatico all’acquisto dei pattugliatori polivalenti d’altura, altra classe di navi con forte spinta all’innovazione creata sull’asse Fincantieri-Leonardo-Marina.

nave trieste lascia il porto 192055

Nel lungo periodo il Trieste sembra destinato in ogni caso lasciare la Spezia. Il porto di assegnazione in futuro potrebbe essere Brindisi, dove oggi fanno base le navi anfibie a fine carriera della classe Santi. A inizio settembre l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Marina Militare hanno firmato un protocollo per l’utilizzo di una nuova banchina che sorgerà nella parte esterna del porto pugliese. Serviranno anni per realizzarla. Secondo fonti di Marina, il Trieste sarebbe assegnato alla Spezia fino al 2029.

FONTE:CITTA' DELLA SPEZIA

 

 

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121 neo laureati tra i Marescialli della Scuola Sottufficiali di Taranto

 Si è concluso il percorso formativo del 23° Corso Normali Marescialli “ZEUS”

4Laurea marescialli23

24 ottobre 2023 Leonarda Petrizzelli

​Il 18 ottobre, con la cerimonia di consegna dei diplomi di Laurea Triennale in Scienze e Gestione delle Attività Marittime ed Informatica e Comunicazione Digitale, si è concluso il percorso formativo del 23° Corso Normali Marescialli “ZEUS”.
Come da tradizione la cerimonia si è svolta nella Piazza D’Armi della Scuola Sottufficiali di Taranto, presieduta dal Comandante dell’Istituto, contrammiraglio Francesco Milazzo, alla presenza dei professori dei due corsi di laura dell’Università di Bari e dei numerosi familiari e amici dei laureandi.
Un traguardo importante per 121 Capi di 3^ Classe raggiunto grazie ad impegno, costanza e lavoro di squadra. Tre anni di studi universitari e finalmente la tanto desiderata proclamazione “Dottore in…”.
“L’emozione di avere la mia famiglia e i miei amici al mio fianco in questa speciale occasione, il traguardo raggiunto al termine di un percorso impegnativo ed articolato, ma al contempo ricco di grandi soddisfazioni, mi hanno reso oggi davvero felice. Un percorso che suggerirei a tutti quei ragazzi che vogliono seriamente mettersi in gioco.” così il capo corso Mattia Zuccarini dopo essere stato proclamato “Dottore”. 
L’ammiraglio Milazzo in un passaggio del suo indirizzo di saluto iniziale si è rivolto così ai laureandi “...siate affamati di conoscenze, fate tesoro dell’esperienza maturata dal personale più anziano che troverete a bordo, impegnatevi costantemente affinché possiate diventare mentori e guide per i vostri collaboratori.” 
I Sottufficiali lasceranno l’Istituto di Formazione per raggiungere la loro pima destinazione a bordo della Unità della Squadra Navale o presso i Comandi delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera.

 

FONTE: NOTIZIARIO DELLA MARINA ONLINE

 

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Continua l’allestimento di nave Trieste presso l’Arsenale Triestino “San Marco”

Continua l’allestimento di nave Trieste presso l’Arsenale Triestino “San Marco”

4allestimento trieste

16 ottobre 2023 Domenico Romano

Nella mattinata di lunedì 02 ottobre 2023, dopo circa quattro giorni di navigazione, nave Trieste ha fatto ingresso nel bacino numero 4 dell’Arsenale Triestino "San Marco" dove sarà interessata da lavori di carenaggio e approntamento del sistema di combattimento.

È così iniziata la prima "visita" della futura Landing Helicopter Dock (LHD) della Marina Militare nell’omonima città giuliana.

Nave Trieste è stata varata il 29 maggio 2019 nella città di Castellammare di Stabia e successivamente trasferita agli stabilimenti Fincantieri di Muggiano (La Spezia) dove, dal gennaio 2020, continua i lavori di allestimento, interrotti solo da lavorazioni in bacino di carenaggio nella città di Palermo nell’estate 2022.

LHD Trieste, il cui motto è "Fulge super mare", rappresenta la prima unità del suo genere nella cantieristica navale nazionale. Per molti aspetti prototipica, con 245 metri di lunghezza e un dislocamento di 38000 tonnellate, nave Trieste possiede spiccate capacità di proiezione dello strumento militare e di condurre operazioni di assalto anfibio assicurando una prolungata persistenza in area di operazioni con elevata autonomia logistica. Nave Trieste è la seconda unità della MMI a fregiarsi di tale nome dopo l’incrociatore Trieste della Regia Marina che entrò in servizio nel 1929 con il motto "Redenta Redimo".

La sosta presso la città giuliana impegnerà nave Trieste fino a metà novembre quando l’Unità rientrerà al Muggiano (La Spezia) per poi essere consegnata alla Marina Militare nella primavera 2024.

FONTE:NOTIZIARIO ON LINE MARINA MILITARE

 

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Marina militare, concorso per 1.750 volontari in ferma prefissata iniziale: i requisiti, il bando

La domanda di partecipazione va presentata entro il 22 novembre

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Il  ministero della Difesa ha indetto il concorso per il reclutamento di 1.750 volontari in ferma prefissata iniziale nella Marina militare. È prevista la ripartizione in quattro blocchi di incorporamento. Occorre il diploma di istruzione secondaria di primo grado e la selezione è aperta ai civili.

IL BANDO

I posti a concorso

I 1.170 posti sono così distribuiti. Sono 1.300 per il corpo equipaggi militari marittimi: 1.010 per il settore d’impiego navale; 100 per anfibi; 60 per incursori; 30 per  componente subacquei – palombari; 40 per sommergibilisti; 60 per il settore d’impiego componente aeromobili. Gli altri 450 posti per il corpo delle capitanerie di porto, così ripartiti: 436 per le varie specialità, abilitazioni; 6 per il settore d’impiego componente aeromobili; 5 per soccorritori marittimi; 3 per componente subacquei – sommozzatori.

I requisiti

Per accedere al concorso, occorre possedere: cittadinanza italiana; godimento dei diritti civili e politici; aver compiuto il 18° anno di età e non aver superato il giorno del compimento del 24° anno di età; non essere stati condannati per delitti non colposi, anche con sentenza di applicazione della pena su richiesta, a pena condizionalmente sospesa o con decreto penale di condanna, o non essere in atto imputati in procedimenti penali per delitti non colposi; non essere stati destituiti, dispensati o dichiarati decaduti dall’impiego in una pubblica amministrazione, licenziati dal lavoro alle dipendenze di pubbliche amministrazioni a seguito di procedimento disciplinare, o prosciolti, d’autorità o d’ufficio, da precedente arruolamento nelle forze armate o di polizia, a esclusione dei proscioglimenti a domanda, per inidoneità psico-fisica e mancato superamento dei corsi di formazione di base; aver conseguito il diploma di istruzione secondaria di primo grado (ex scuola media inferiore); per i soli candidati che hanno presentato domanda per il settore d’impiego “Componente aeromobili” aver conseguito un diploma di istruzione secondaria di secondo grado valido per l’iscrizione all’Università; non essere stati sottoposti a misure di prevenzione; aver tenuto condotta incensurabile; non aver tenuto comportamenti nei confronti delle istituzioni democratiche che non diano sicuro affidamento di scrupolosa fedeltà alla Costituzione repubblicana e alle ragioni di sicurezza dello Stato; idoneità fisio-psico-attitudinale per il reclutamento nelle Forze Armate in qualità di Volontario in servizio permanente, conformemente alla normativa vigente alla data di pubblicazione del presente bando sul portale dei concorsi on-line del Ministero della Difesa e sul portale unico del reclutamento (InPA).
Inoltre, occorre: esito negativo agli accertamenti diagnostici per l’abuso di alcool e per l’uso, anche saltuario od occasionale, di sostanze stupefacenti nonché per l’utilizzo di sostanze psicotrope a scopo non terapeutico; non essere in servizio quali volontari nelle Forze Armate.

Come presentare la domanda

La domanda di partecipazione va presentata, entro il 22 novembre, tramite il portale dei concorsi on-line del ministero della Difesa.

FONTE:GIORNALE DI SICILIA

 

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