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Ponte girevole simbolo di Taranto: ecco la storia che pochi conoscono

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Costruito nel 1887, fu una delle opere ingegneristiche più avveniristiche della Città dei Due Mari, declamata dal celebre Gabriele D’Annunzio.

Il Ponte Girevole di Taranto unisce la zona nuova della città (borgo umbertino) a quello che oggi chiamiamo Isola (o Isola Madre).

Pochi sanno però che un tempo l’Isola non esisteva e che è stata realizzata artificialmente dall’uomo all’epoca delle invasioni saracene.
Infatti, a quel tempo, i tarantini scavarono un doppio canale nel fossato del Castello Aragonese che disgiunse l’estremità della penisola dalla terraferma proprio per difendersi dai nemici.

Quello stesso fossato fu poi ampliato nel 1481 sotto Federico I D’Aragona ai fini di una strategica difesa nei confronti dei Turchi che, assediata Otranto, minacciavano di assalire anche Taranto, nonostante le possenti fortificazioni costituite da torri e cinta di mura strapiombanti sul mare.

Solo nel 1882 iniziarono gli studi per rendere navigabile quel canale fra le rade di Mar Grande e Mar Piccolo al fine di permettere l’accesso alle navi da e per l’Arsenale Militare Marittimo in Mar Piccolo.

Il vecchio ponte in legno fu demolito nel 1885.
La costruzione del primo Ponte Girevole in ferro fu inaugurata il 23 maggio 1887.

Si può dire che la storia del Ponte Girevole cominci nel 1900, allorquando l’Impresa Industriale Italiana di Napoli, per conto del Ministero Marina e su progetto dell’Ing. Giuseppe Messina che ne diresse i lavori, fu originariamente costituito sulla base di un grande arco a sesto ribassato in legno e metallo, diviso in due braccia che si riunivano nella sezione mediana (chiave dell’arco) e giravano indipendentemente l’una dall’altra attorno ad un perno verticale posto su uno spallone corrispondente.

Il funzionamento avveniva grazie a turbine idrauliche alimentate da un grande serbatoio posto sul castello aragonese attiguo, capace di 600 metri cubici di acqua che in caduta avviavano le due braccia del ponte.

Il suo colore era azzurro.

Durante i due conflitti mondiali la struttura rimase sempre e costantemente aperta per facilitare le operazioni militari e per salvaguardarla da eventuali bombardamenti aerei, creando però non pochi disagi alla popolazione civile.

Scartata per ragioni economiche l’ ideazione di un tunnel sotto il canale, nel 18 agosto 1957 iniziò la sua demolizione e la ricostruzione sulla base di un progetto realizzato dalla Società Nazionale Officine di Savigliano, che riguardava gli organi meccanici ed i comandi elettrici.

Fu introdotto un funzionamento di tipo elettrico, ma rimasero inalterati i principi ingegneristici della Direzione del Genio Militare per la Marina.

Il nuovo Ponte Girevole fu inaugurato dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 9 marzo 1958.

La struttura architettonica del nuovo Ponte Girevole ricalca perfettamente quella del vecchio, misurando attualmente 90 metri di lunghezza, 9 metri di larghezza e pesando circa 1600 tonnellate.

Le manovre per l’apertura e chiusura sono condotte dalla Marina Militare (a cui spetta anche la manutenzione dello stesso) da due cabine di pilotaggio situate nei pressi di ciascun semiponte, mentre quattro operai controllano il corretto funzionamento dei dispositivi automatici, pronti ad intervenire in caso di avaria degli stessi.

Il Ponte Girevole è stato anche declamato nei versi del poeta Gabriele D’Annunzio nelle sue Laudi:

“Taranto, sol per àncore ed ormeggi

Assicurar nel ben difeso specchio,

di tanta fresca porpora rosseggi?

A che, fra San Cataldo e il tuo vecchio

Muro che sa Bisanzio ed Aragona,

che sa Svezia ed Angiò, tendi l’orecchio?

Non balena sul Mar Grande né tuona.

Ma sul ferrato cardine il tuo Ponte

Gira e del ferro il tuo Canal rintrona.

Passan così le tue belle navi pronte

Per entrar nella darsena sicura,

volta la poppa al jonico orizzonte”.

( Gabriele D’Annunzio, Laudi del Cielo, del Mare della Terra e degli Eroi, Libro IV)

Mar Piccolo Castello Aragonese con Ponte Girevole

Mar Piccolo – Castello Aragonese con Ponte Girevole

FONTE: logo Made in Taranto

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