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F-35, il Canada si tira fuori: uno scherzetto che costerà all'Italia almeno 100 milioni di euro.
(di Franco Iacch)
23/10/15
“Ufficializzando l’uscita dal programma F-35, i partner internazionali restanti saranno costretti a pagare un prezzo più alto per ogni aereo”. E’ quanto ha affermato il capo del Joint Program Office, il generale Chris Bogdan, commentando la decisione delnuovo premier canadese di ritirarsi dal programma Joint Strike fighter.
“L’uscita del Canada comporterà un aumento di un milione di dollari nel prezzo finale di ogni aereo. L’aumento dei prezzi stimato è dello 0,7% per tutti i paesi partner. Il programma di sviluppo, che si concluderà nel 2017, non subirà alcun ritardo, tuttavia i partner internazionali saranno costretti ad assorbire anche la quota del Canada (2,1%) per i costi di sostentamento e di modernizzazione”.
Con la vittoria dei liberali in Canada, il governo si appresta a dire addio all’F-35, caccia scelto in precedenza in sostituzione degli F-18. Il neopremier e leader del Partito Liberale, Justin Trudeau, durante le sue ultime apparizioni pubbliche è stato chiaro: “se dovessimo vincere le elezioni, rinunceremo all'F-35 ed opteremo per una piattaforma meno costosa. I fondi risparmiati, saranno reindirizzato nella cantieristica navale”. E quanto l’F-35 sia un argomento delicato per i liberali, lo dimostra il programma elettorale di 88 pagine che allo JSF dedica alcune pagine: "Abbiamo bisogno di un caccia che possa difendere il Nord America, non di una piattaforma a bassa osservabilità. Con i soldi risparmiati, rafforzeremo la Royal Canadian Navy che ha estremo bisogno di nuovi battelli”.
Da anni il governo canadese è alla ricerca di una piattaforma che possa sostituire i caccia CF-18. L’unico dato certo è che, adesso, i canadesi inizieranno la ricerca di una o più piattaforme diverse. Per garantire una sicura ed efficace transizione verso il nuovo sistema d’arma, il Canada ha esteso la vita operativa di tutta la flotta CF-18 al 2025.
Il Canada era interessato alla versione A dell'F-35 che costa attualmente 108 milioni dollari. L'F-35 era una delle più grandi preoccupazioni politiche per il governo conservatore. Il governo liberale aveva originariamente firmato per il programma di ricerca e sviluppo dello JSF, ma i conservatori hanno ampliato in modo significativo il ruolo del Canada ed impegnato, preliminarmente, il governo ad acquistare l'aereo. Ma per affrontare le controversie sul reale costo dell’F-35, il governo ha cercato di nascondere il vero prezzo finale del velivolo. Il Dipartimento della difesa nazionale canadese ha originariamente sostenuto che il programma JSF sarebbe complessivamente costato 14,7 miliardi di dollari. Cifra poi smentita. La stima per l'adozione della piattaforma F-35 (per 65 caccia), era di 29 miliardi di dollari.
Oltre alla piattaforma aerea, la Royal Canadian Navy ha un estremo bisogno di nuove navi. Nell'ultimo anno, la Royal Canadian Navy ha ritirato dal servizio due navi di approvvigionamento e rifornimento, e due cacciatorpediniere.
Solo per fare un esempio. L’Italia, paese partner del programma JSF, dovrà sborsare 100 milioni di euro in più in soli costi di acquisizione (un milione in più a caccia, stima in difetto), senza considerare quel 2,1% in costi di sostentamento e di modernizzazione non più a carico del governo canadese, ma che dovranno essere coperti. Uno scherzetto del valore di centinaia di milioni di euro.
FONTE:
News Marina Militare,, F35, Canada
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Prendetela con il beneficio del dubbio. Io l'ho trascritta dall'articolo in originale come da fonte in calce. Spero solo sia vero e che non faccia la fine delle altre.
di Maristella Massari
TARANTO - Una notizia buona e una pessima. La prima: la nave Vittorio Veneto, l’incrociatore portaelicotteri della Marina Militare uscito di scena nel 2005 dopo 40 anni di servizio ed ormeggiato in Mar Piccolo come biglietto da visita della città, diventerà un museo galleggiante. La seconda: non sarà Taranto ad ospitare la «seconda vita» della prestigiosa nave della Marina. Rimessa a nuovo in Arsenale, l’unità che ha rappresentato l’Italia nei mari del mondo, prenderà il largo attraversando per l’ultima volta il canale navigabile, percorrerà l’Adriatico fino alla fine per ormeggiare per sempre a Trieste diventando il gioiello del «Porto vecchio». La notizia, coperta da grande riserbo, è trapelata dopo che le «trattative» tra la Marina Militare e l’associazione friulana che ha presentato il progetto di trasformazione del Vittorio Veneto in museo navale, con il placet dei Beni culturali, sono ormai in una fase avanzata. Al punto che, la scorsa settimana, tutti i protagonisti dell’iniziativa si sono incontrati a Roma, presso lo Stato Maggiore della Marina Militare per mettere a fuoco le problematiche più delicate dell’operazione. La nave, infatti, con i suoi 180 metri di lunghezza e venti di larghezza, di fatto è ferma dal 2006, dopo la sistemazione all’ormeggio della banchina torpediniere in Mar Piccolo. Rimetterla in condizioni di «tenere» il mare non sarà una passeggiata. Al vertice romano hanno preso parte i responsabili dei vari settori che dovrebbero impostare e seguire il «restyling» dell’incrociatore e che dovrebbero mettere il Vittorio Veneto in sicurezza per fargli affrontare la traversata dell’Adriatico fino alla destinazione finale. Non un’impresa da poco, ma nemmeno un’impresa impossibile. I lavori, stando a quanto è trapelato, dovrebbero essere effettuati a Taranto, la città che ha ospitato la nave per quasi 40 anni accogliendola al ritorno da tutte le sue delicate missioni.
FONTE:
News Marina Militare,, Vittorio Veneto, MuseoStorico
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E’ di questi giorni la notizia che il Comandante Catia Pellegrino, è stata inserita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tra i diciotto insigniti del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, per meriti speciali.
Da parte nostra, come “Gruppo EM68” abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscerla, in occasione della visita a bordo di Nave Garibaldi quando era ancora Tenente di Vascello. Già allora ha suscitato su tutti noi un senso di stima e rispetto per la sua professionalità e simpatia.
Ci sentiamo onorati di averla conosciuta di persona, e le formuliamo i nostri più sinceri complimenti per il titolo acquisito, augurandole sin d’ora una bella e proficua carriera, nella “nostra” Marina Militare e nella vita privata.
Alcune immagini dal web
Video "La scelta di Catia"
in versione integrale
Catia Pellegrino, Cavaliere della Repubblica