Il varo del “Ruggiero di Lauria” al Muggiano della Spezia

È il sesto pattugliatore polivalente d’altura ad essere varato

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6 ottobre 2023 Nucleo P.I. Marinalles

​Presso lo storico stabilimento navale di Fincantieri di Muggiano, venerdì 6 ottobre 2023, ha avuto luogo la cerimonia ufficiale di varo del sesto Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA) della classe Thaon de Revel, alla presenza delle massime autorità civili e militari e della madrina nave, prof.ssa Ilaria Lazzareschi. Il solenne evento, svoltosi nella splendida cornice del golfo dei Poeti, ha visto la partecipazione del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, accompagnato dal direttore del centro di supporto e sperimentazione navale ammiraglio ispettore Cristiano Nervi e dall’ammiraglio ispettore capo Giuseppe Abbamonte, direttore della direzione degli Armamenti Navali (NAVARM). Per la società Fincantieri (Prime Contractor del programma navale PPA per la forza armata), era presente il gen. Claudio Graziano Presidente e il dott. Dario Deste, Direttore Generale della divisione navi militari del gruppo industriale cantieristico italiano.

Impostata il 20 ottobre 2021, lunga 143 metri, con una larghezza di 16,5 metri e velocità massima raggiungibile di oltre 31 nodi, il Pattugliatore Polivalente d’Altura, terzo della serie di navi nella versione “mid-level” Light Plus, porta il nome del celebre condottiero e ammiraglio lucano del XIII secolo Ruggiero di Laurìa (n.1249 ca. - m.1305), grande uomo di valore e genio militare, cui sempre arrise la vittoria e che servì sotto la bandiera del re d’Aragona, ricordato come uno dei maggiori uomini di mare e guerra nella storia d’Italia, vera “anima” dei Vespri siciliani; viene intitolata, per la seconda volta, al nome di una nave da battaglia di tipo pre-dreadnought dell'omonima classe di 3 corazzate impiegate dalla Regia Marina.

La madrina della nave, prof.ssa Ilaria Lazzareschi, è stata accompagnata nel corso della cerimonia dal comandante designato dell’unità, capitano di fregata Giovanni Saverino, ed è la sorella del capitano di corvetta Lorenzo Lazzareschi, Medaglia d’Oro al Valor di Marina (alla memoria), ufficiale appartenente al comando raggruppamento subacquei e incursori della Marina Militare “Teseo Tesei” e deceduto nelle acque dell’isola di Saseno (Albania) il 9 febbraio 1998 nell’ambito di una delicata e rischiosa operazione di bonifica subacquea dei fondali in acque straniere.

Il Capo di Stato Maggiore ammiraglio Enrico Credendino all'inizio del suo intervento ha sottolineato che  Questa classe di unità, i pattugliatori polivalenti d'altura, sono un successo della nostra cantieristica nazionale.  Lo dicono i fatti: l'ampio spettro di operazioni che le due unità già in linea (Thaon de Revel e Morosini) hanno svolto con grande efficacia, l'unanime apprezzamento e interesse che tutte le marine del mondo, a partire da quelle più evolute, continuano a testimoniarci e l'enorme flessibilità di impiego che queste navi hanno già dimostrato di avere. Tutto ciò è stato reso possibile grazie all'eccellente lavoro di squadra che coinvolge tutta la filiera dell'industria della difesa nazionale, che ha investito con convinzione le migliori risorse in questo progetto, per soddisfare gli sfidanti e stringenti requisiti operativi dettati dalla Marina Militare. Siamo dunque convinti di aver fatto una scelta lungimirante con i PPA, navi che hanno una forte personalità e sono un vero e proprio fattore abilitante per il rinnovamento della flotta e la nostra credibilità internazionale". E rivolgendosi alla Madrina ha concluso “La Marina Militare è orgogliosa di unire questa splendida nave alla storia e alla reputazione del capitano di corvetta Lorenzo Lazzareschi, medaglia d'oro al valor di marina alla memoria, valoroso palombaro incursore tragicamente scomparso nelle acque albanesi dell'isola di Saseno a febbraio del '98, mentre lavorava in immersione in una delicata attività di ricerca, neutralizzazione e rimozione di ordigni esplosivi sul fondo. Il coraggio, la serietà, la generosità, l'altruismo e la straordinaria dedizione di suo fratello Lorenzo saranno solido riferimento e illuminante ispirazione per l'equipaggio di questa nave".

Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) sono l’espressione tangibile e significativa del “Programma Navale per la tutela e salvaguardia della capacità marittima della Difesa, ex legge 147/2013 (Legge di stabilità 2014), sviluppati unitamente al programma LHD Landing Helo Dock (1 unità, nave Trieste, in corso di allestimento al Muggiano), LSS Logistic Support Ship (1 unità in servizio nella M.M. dal 2021, nave Vulcano, 1 in corso di costruzione presso il cantiere di  Castellamare di Stabia, nave Atlante, e 1 infine in opzione), UNPAV Unità Navale Polifunzionale ad Alta Velocità (2 unità consegnate alla M.M. nel 2019 e 2020, navi Cabrini e Tedeschi) ed è rivolto all’acquisizione di uno strumento navale di nuova concezione, mission modularity ad elevata capacità adattiva di supporto anche ad operazioni di disaster relief e con requisiti di capacità dual use molto spinte,  unità per la sorveglianza e la sicurezza marittima nazionale, in grado di esprimere flessibilità di impiego, capacità operative resilienti, tecnologicamente all’avanguardia e progettate in tre differenti versioni di allestimento: Light, Light Plus e Full. Le Unità PPA, il cui programma è gestito dalla organizzazione internazionale OCCAR-EA (contracting authority), sono costruite, a similitudine delle unità maggiori FREMM della classe Bergamini, presso i Cantieri Navali di Riva Trigoso (Genova) e di Muggiano (La Spezia).

L'odierna cerimonia costituisce una tappa fondamentale verso la consegna dell'Unità alla Marina Militare programmata per l’estate del 2025.

Viva l’Italia!

FONTE: NOTIZIARIO ON LINE DELLA MARINA MILITARE

 

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Morto in un incidente stradale in Brasile il medico di bordo dell’Amerigo Vespucci Daniele Marino

Daniele Marino era il medico di bordo dell’Amerigo Vespucci. Era sceso a terra durante la sosta della nave, ora in Brasile

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SONDRA COGGIO

Roma – Il tenente di vascello Daniele Marino, di 28 anni, medico di bordo della nave Amerigo Vespucci, è morto in un incidente stradale avvenuto in Brasile, dove l’unità della Marina Militare Italiana si trova attualmente, nell’ambito della campagna internazionale che la terrà lontana dalla Spezia fino al febbraio del 2025.

Il ministro Guido Crosetto esprime «i sentimenti del più profondo cordoglio e si stringe in un ideale abbraccio ai familiari del militare».

Daniele Marino era il medico di bordo. Era sceso a terra durante la sosta della nave. I primi riscontri parlano di un incidente in moto. Le autorità militari hanno informato i familiari. L’antico veliero della Marina Militare, partito il primo luglio del 2023 da Genova, da programma dovrebbe rimanere a Fortaleza, nel nord del Brasile, solo fino ad oggi, domenica 8 ottobre. Lutto e dolore cadono sul Vespucci per la scomparsa di Marino durante un viaggio che, fino a ieri, era stato intenso, ricco di momenti emozionanti, di incontri straordinari, ed anche di spensieratezza, accanto alla grande fatica quotidiana dell’equipaggio. Solo l’altro giorno, raggiunto l’equatore, i giovani militari che mai avevano viaggiato fino a quel punto hanno ricevuto una sorta di investitura da un simbolico Nettuno, dio del mare, con “annaffiata” d’acqua e consegna di un attestato. Questo perché raggiungere l’equatore è «un momento molto significativo e quasi unico nella vita di ogni marinaio, è un’antica tradizione marinara, celebrata a bordo di tutte le navi che attraversano il circolo massimo alla latitudine 0».

In questi giorni il Vespucci ha preso parte ad una esercitazione congiunta con la nave pattuglia Macau della Marina Militare Brasiliana, con tecniche di comunicazione mediante proiettori, manovre tattiche e passaggi a distanza ravvicinata, con i relativi saluti secondo le tradizioni navali. È stato anche possibile visitare la nave, che ha ospitato l'incontro scientifico “Italia Brasile sulle orme di Amerigo Vespucci, dal Mediterraneo all'Atlantico”, iniziativa congiunta dell’ambasciata d'Italia a Brasilia e dell'Istituto di Scienze Marine dell'Università del Cearà. Il tema, la diffusione delle specie invasive negli oceani, della crescente preoccupazione per l'inquinamento da micro plastiche, di clima e ambiente.

La tappa di Santo Domingo

Nella recente tappa di Nave Vespucci nella Repubblica Dominicana, il personale medico era sceso a terra per collaborare al progetto di educazione sanitaria e ambientale delle giovani generazioni, in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava. Le immagini diffuse dalla Marina Militare raccontano il clima di collaborazione fra militari e volontari. Il tenente di vascello Daniele Marino era parte attiva della campagna. I medici e gli infermieri di Nave Vespucci partecipano infatti ai programmi di prevenzione realizzati dai medici volontari dell’associazione umanitaria. Così era stato anche a San Pedro de Macoris. Avevano tenuto un corso di primo soccorso con le educatrici che ogni giorno si prendono cura dei pequenos. Nel pomeriggio il corso si era spostato al batey nuevo, il villaggio che si trova appena fuori dalla struttura, formato da baracche senza acqua corrente né elettricità. L’intesa fra Vespucci e Fondazione è stata rinnovata di recente, con le firme dell’ammiraglio di squadra Antonio Natale, e della presidente della Fondazione, avvocato Mariavittoria Rava. La Fondazione Rava si occupa di «aiutare in Italia, in Repubblica Dominicana e in America latina, bambini, adolescenti e famiglie in difficoltà». Gestisce, insieme alla onlus Nph, Nuestros Pequeños Hermanos, numerose case di accoglienza per bambini. Una collaborazione, quella con la Marina Militare, incentrata sulla realizzazione delle attività e progetti di cooperazione sanitaria, promozione del diritto della salute oltre che attività formative nel campo del primo soccorso, dell’igiene e della medicina preventiva. La Fondazione è partner umanitaria del giro del mondo della Vespucci, il programma di chiama “One planet one earth”. Nave Vespucci è anche ambasciatrice dei diritti dell’infanzia per Unicef, con l’impegno di portare «un messaggio di pace e di speranza per i milioni di bambini e bambine in ogni parte del mondo».

 Il ricordo di un collega

«Daniele era una persona magica ed era diverso dagli altri ufficiali a bordo. Era amico di tutti dal P1 al Comandante ed era sempre pronto a fare una chiacchierata per tirarti su di morale o per risolvere i problemi sanitari dell'equipaggio. Sembrano parole campate in aria, di quelle che si dicono per chiunque, ma vi posso garantire che tutto l'equipaggio aveva una stima ed una simpatia nei suoi confronti unica». L’accorato ricordo è di un allievo dell'Accademia Navale di Livorno, Marino Lazzari, 232 corso, 19-22. È stato diffuso dall’avvocato Mauro Torti sulla pagina che raccoglie gli allievi storici della Scuola Militare Nunziatella. «Nella giornata di oggi - si legge, fra l’altro -concludo un'esperienza magnifica e durata tre mesi: il primo pezzo del giro del mondo di Nave Amerigo Vespucci. Appena arrivato a bordo ho avuto modo di conoscere Daniele, in qualità di medico di bordo nonché unico ex allievo della Nunziatella, oltre a me, in nave. Pochi giorni fa ho messo il 2 sulla divisa, segnando la fine del mio primo anno e Daniele mi ha fatto da padrino. Porterò per sempre sul bavero il 2 che mi ha messo». C’è anche un ricordo dell’ultimo saluto, poche ore prima della tragedia, per «ringraziarlo di ogni consiglio ed ogni sberla data». Un arrivederci cancellato dal destino.

FONTE:IL SECOLO XIX

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Nave Raimondo Montecuccoli inizia la sua vita operativa

Una notizia dal sito Difesaonline

(di Marina Militare)
27/09/23 

Montecuccoli varoOggi, 27 settembre, presso lo stabilimento Fincantieri di Muggiano (La Spezia), si è tenuta la cerimonia di consegna alla Marina Militare di Nave Raimondo Montecuccoli alla presenza del comandante delle Scuole della Marina Militare, ammiraglio di squadra Antonio Natale, del vice direttore degli Armamenti Navali, dott. Emanuele Coletti, del direttore dell’Organizzazione Congiunta per la Cooperazione in Materia di Armamenti (OCCAR), Joachim Sucker e del direttore generale della divisione Navi Militari di Fincantieri, dott. Dario Deste.

Si tratta della terza unità della classe PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura), uno strumento caratterizzato da elevata flessibilità operativa, concepito per operare nei contesti più vari della dimensione marittima e capace di svolgere molteplici compiti, sia di carattere prettamente militare sia di supporto alla popolazione civile in caso calamità. L’ammiraglio Natale nel corso del suo intervento ha dichiarato “questa nave è l’esempio tangibile di una concreta sinergia in un settore strategico per l’Italia e per la sua imprescindibile vocazione marittima. Il Montecuccoli sarà ambasciatore della Marina, della Difesa, dell’industria nazionale, del nostro comparto tecnologico e, più in generale, delle poliedriche capacità italiane”.

Progettata e costruita interamente in Italia, nave Montecuccoli è una dimostrazione concreta dell’evoluzione tecnologica e delle capacità realizzative espresse dalle eccellenze della cantieristica nazionale. È il primo PPA nella configurazione Light Plus che, rispetto alla versione Light, prevede un sistema missilistico di ultima generazione a celle verticali, un innovativo radar multifunzione a facce fisse specificamente progettato per la difesa anti-aerea e un sottosistema di contromisure elettroniche.  

Al termine di un articolato percorso di prove in mare e di formazione dell’equipaggio assicurato dal centro allestimento nuove costruzioni navali (MARINALLES), l’unità transita alle dipendenze della prima divisione navale (COMDINAV UNO), di base alla Spezia, e inizierà a breve un programma addestrativo a difficoltà crescente finalizzato a raggiungere la piena prontezza operativa.

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FONTE: DIFESA ON LINE

Fonte immagini successive "Notiziario on line"

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Completate le consegne degli elicotteri NH90 alla Marina Militare Italiana

Notizia dal sito ANALISI DIFESA

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La Marina Militare Italiana ha raggiunto un importante traguardo nell’incremento di capacità della propria flotta elicotteristica attraverso il completamento delle consegne di tutti gli NH90, unitamente alla realizzazione di un centro di simulazione dedicato all’addestramento degli equipaggi di questo modello. L’ultimo dei 46 SH-90A previsti, dedicato a operazioni antinave e antisommergibile, assemblato presso lo stabilimento Leonardo di Venezia Tessera, è stato assegnato alla base di Maristaeli Luni della Marina Militare e presentato nel corso di una cerimonia ufficiale alla presenza di rappresentanti della Forza Armata, di Leonardo e di NHIndustries il 29 settembre.

Quest’ultimo elicottero si unisce anche ad una flotta di dieci MH-90A, ottimizzati per compiti di trasporto tattico e operazioni speciali, portando a 56 la flotta totale di NH90 in servizio presso l’importante operatore. Il primo NH90 della Marina Militare Italiana è stato consegnato nel 2011. Da allora, l’intera flotta ha accumulato oltre 35.000 ore di volo in molteplici operazioni in Italia e all’estero.

Il completamento delle consegne avviene in concomitanza con la l’apertura presso la base di Maristaeli Luni di un centro di simulazione per l’addestramento di tutto l’equipaggio e unico nel suo genere, dotato di un simulatore di volo dedicato in configurazione MR 1 (quindi rappresentativo dei più recenti standard avionici), completamente sviluppato da Leonardo e personalizzato secondo le esigenze della Marina Militare Italiana.

Il nuovo ambiente di simulazione consente agli equipaggi di SH-90 e di MH-90 (sia piloti che personale specializzato) di essere addestrati con il massimo livello di fedeltà e accuratezza (con standard di Livello D, ovvero 1 ora di simulazione equivalente a 1 ora di volo reale) per svolgere missioni in ogni tipo di scenario operativo a vantaggio dell’efficacia, della sicurezza, dell’efficienza e della sostenibilità.

Il sistema è stato concepito in modo da consentire ulteriori evoluzioni future, come la possibilità di essere collegato ad altri simulatori e al fine di sviluppare sessioni di addestramento in rete congiunto e multi-dominio. Il centro di simulazione potrà anche fornire servizi di formazione a equipaggi di NH90 prevenienti da altri paesi.

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Gian Piero Cutillo, MD di Leonardo Helicopters, ha dichiarato: “Il completamento delle consegne dell’NH90 e la realizzazione di questo ambiente di simulazione unico nel suo genere segna un importante passo avanti e rafforza ulteriormente la nostra collaborazione di lunga data con la Marina Militare Italiana. Voglio ringraziare tutto il personale della Marina e dell’industria che ha reso possibili questi risultati. Non vediamo l’ora di continuare questa collaborazione con la Marina Militare Italiana verso nuovi importanti obiettivi, per un ulteriore miglioramento di capacità volte a soddisfare le esigenze in continua evoluzione”.

Il contributo di Leonardo al Programma NH90

Leonardo è responsabile o contribuisce in modo significativo alla progettazione, produzione e/o integrazione di un’ampia gamma di sistemi e componenti critici dell’elicottero. Questi includono, tra gli altri, la sezione di coda della fusoliera, il sistema idraulico della trasmissione principale, funzioni avanzate del pilota automatico, l’integrazione dell’impianto propulsivo, il sistema di missione della variante navale NFH (integrando sonar, radar, sistema elettro-ottico, sistemi di autoprotezione elettronica e di identificazione, sistemi video e gestione dei sistemi d’arma comprendenti missili aria-superficie e siluri per il contrasto a minacce navali e sottomarine). Leonardo integra, inoltre, alcuni sistemi proprietari dedicati come il sistema anticollisione Laser Obstacle Avoidance System (LOAM), l’elettro-ottico LEOSS-T e, in alcuni casi, mitragliatrici di tipo gatling.

L’NH90

Maggior programma elicotteristico europeo, l’NH90 rappresenta la scelta ideale per lo svolgimento di missioni in un moderno contesto operativo grazie a una struttura realizzata interamente in materiali compositi, un’ampia cabina, un eccellente rapporto peso / potenza e una vasta gamma di equipaggiamenti. È dotato di un sistema di controllo del volo fly-by-wire per ridurre il carico di lavoro del pilota e ottimizzare la manovrabilità. L’NH90 è offerto in due varianti, una dedicata alle operazioni navali (NFH) e un’altra alle missioni terrestri (TTH). Ad oggi, oltre 500 elicotteri NH90 sono in servizio in tutto il mondo nelle due versioni, operando in presenza di qualsiasi condizione climatica, sia in ambiente terrestre che marittimo, ed hanno accumulato oltre 380.000 ore di volo.

NHIndustries è la più grande Joint Venture elicotteristica nella storia europea ed è responsabile della progettazione, produzione e supporto dell’NH90, uno dei modelli leader tra gli elicotteri militari di ultima generazione. NHIndustries raccoglie il meglio dell’industria elicotteristica e della difesa europea, essendo costituita da Airbus Helicopters (62,5%), Leonardo (32%) e GKN Fokker (5,5%). Ognuna delle aziende che la costituiscono ha una lunga tradizione nel campo aerospaziale e contribuisce con le migliori capacità e competenze alla realizzazione del prodotto finale.

Fonte Leonardo e NH Industries

FONTE: ANALISIDIFESA

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Fincantieri e Leonardo, ecco come saranno i futuri pattugliatori della Marina Militare

L'approfondimento di Luca Peruzzi per Analisi Difesa sulla nuova generazione di pattugliatori della Marina Militare

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Luca Peruzzi

Lo scorso 31 luglio, nell’ambito del più ampio programma per il rinnovamento della componente delle unità per il pattugliamento di superficie della Marina Militare, la Direzione degli Armamenti Navali (NAVARM) del Segretariato Generale della Difesa/Direzione Nazionale Armamenti ha assegnato ad Orizzonte Sistemi Navali (OSN), la joint venture partecipata da Fincantieri (51%) e Leonardo (49%) un contratto per la progettazione, costruzione e consegna dei primi tre pattugliatori di nuova generazione con relativo supporto decennale.

IL CONTRATTO A OSN (FINCANTIERI E LEONARDO) PER I PRIMI TRE PATTUGLIATORI

Siglato presso la sede della SGD/DNA a Roma e del valore complessivo di 925 milioni di euro, il contratto prevede opzioni relative ad ulteriori tre unità e gli adeguamenti infrastrutturali necessari per le basi navali e logistiche operative di Augusta, Cagliari e Messina, dove avranno sede operativa le nuove navi, fornitura quest’ultima inclusa nel contratto in forma opzionale e suddivisa in differenti lotti.

IL PROGRAMMA PPX

Analisi Difesa ha ottenuto e raccolto ulteriori informazioni sul programma che, come anticipato, rappresenta soltanto un elemento della più ampia attività di rinnovamento della componente, in quanto accanto al progetto in discussione conosciuto anche come PPX e destinato a rimpiazzare progressivamente le unità delle due serie di unità classe Costellazioni meglio conosciute come classe Cassiopea (4 unità) e Sirio (2 unità), è stato lanciato anche il progetto per le nuove unità tipo Multi-Mission Patrol Corvette (MMPC) conosciute anche come European Patrol Corvette (EPC), sviluppato nell’ambito europeo della COoperazione Strutturata PErmanente (PESCO). Nei piani della Marina Militare, come rappresentato dal decreto ministeriale (SMD 7/2022) approvato nel settembre 2022, il programma MMPC/EPC è destinato allo sviluppo, costruzione e messa in servizio di unità di nuova generazione destinate al rimpiazzo dei pattugliatori classe Comandanti impegnati in compiti più prettamente militari grazie principalmente ad un sistema di combattimento più esteso.

 

IL VALORE DEI CONTRATTI DI SUBFORNITURA CON FINCANTIERI E LEONARDO

Il programma per i nuovi OPV lanciato in ambito nazionale da parte di NAVARM, prevede l’assegnazione da parte di OSN dei contratti di subfornitura con Fincantieri e Leonardo, che hanno rispettivamente un valore di circa 540 e 255 milioni di euro, in attesa dell’approvazione del contratto quadro da parte della Corte dei Conti entro l’inizio di questo autunno. Secondo quanto dichiarato da OSN ad Analisi Difesa, la consegna della prima unità è prevista nel primo semestre del 2027 qualora il via libera della Corte dei Conti venga conseguito nei termini indicati.

Il programma prevede che la fase di progettazione di dettaglio si completi dopo 11 mesi dal T0 (via libero amministrativo all’esecuzione contrattuale) a cui seguirà il taglio della prima lamiera e dopo ulteriori 32 mesi la consegna della nave, arrivando quindi alla consegna 43 mesi dopo il T0.

LE NUOVE PIATTAFORME

Il programma PPX, secondo quanto riportato nel decreto, riguarda la realizzazione di OPV definiti leggeri, caratterizzati da un’elevata flessibilità d’impiego e destinati a svolgere un’ampia gamma di attività istituzionali quali presenza e sorveglianza, vigilanza marittima, controllo del traffico mercantile, protezione delle linee di comunicazione e della Zona Economica Esclusiva (ZEE), contribuendo inoltre alle operazioni antinquinamento a fronte di sversamenti di idrocarburi in mare.

Frutto della stretta collaborazione fra lo Stato Maggiore Marina e l’industria cantieristica e della difesa nazionale rappresentata da OSN, le nuove unità saranno in grado di svolgere principalmente compiti di pattugliamento dell’alto mare in funzione di Homeland Security e tutela degli interessi nazionali negli spazi marittimi, con una marcata propensione alla condotta di operazioni di Maritime Interdiction Operation (MIO), senza tuttavia tralasciare i profili d’impiego combat ed i compiti complementari a supporto della collettività, quali il concorso ad operazioni antinquinamento a fronte di sversamenti di idrocarburi in mare. Ispirate al concetto del multi-purpose by design, i nuovi OPV saranno caratterizzati da spiccate doti di robustezza, semplicità costruttiva e flessibilità d’impiego, in grado di assolvere, opportunamente configurati, l’intero spettro di missioni sopra elencate.

Per assolvere alle missioni e compiti sopra riportati, è stato selezionato il progetto di piattaforma FCX20 della nuova famiglia di unità navali recentemente lanciata da Fincantieri, che prevede, per ciascuna taglia (FCX07, 15, 20, 30 e 40), due diverse configurazioni di piattaforma rispettivamente destinate a compiti di ‘pattugliamento’ e ‘combat’.

IL PROGETTO DELLO SCAFO

Il progetto dello scafo della FCX20, comune a tali configurazioni, è stato sviluppato nel 2017-2018 e successivamente affinato nel 2021-2022 con l’obiettivo di garantire ottime capacità di tenuta al mare, ridotta resistenza all’avanzamento (anche per ridurre i consumi e quindi minimizzare l’impatto ambientale) e limitate segnature radar e acustica, caratteristiche, queste ultime, di particolare importanza per la configurazione ‘combat’.

Con un dislocamento a pieno carico di circa 2.400 tonnellate, una lunghezza fuori tutto di circa 95 metri, una larghezza massima di 14,2 metri, un’altezza di costruzione di 8,4 metri ed un’immersione massima di 5,4 metri, parametro quest’ultimo vincolato dagli approdi presso cui è previsto che i nuovi OPV operino, il progetto prevede che l’unità sia in grado di garantire la piena operatività senza restrizioni fino a condizioni di Sea State 5.

Il disegno dello scafo si caratterizza per una prora con bulbo e zona di ormeggio completamente coperta per massimizzare le performance di tenuta al mare e garantire protezione con condizioni meteo-marine difficili, pinne stabilizzatrici attive a centro nave ed una ampia zona poppiera al di sotto del ponte volo destinata ad accogliere le casse galleggianti gonfiabili per la raccolta degli olii recuperati tramite il sistema antinquinamento o, in alternativa e in caso di emergenza, per accogliere un gran numero di naufraghi che possono trovare accoglienza anche nell’ampio hangar.

IL DESIGN DELLA SOVRASTRUTTURA

La sovrastruttura prodiera si caratterizza per una plancia dominata dal cockpit navale che rappresenta la caratteristica principale delle sovrastrutture e delle innovazioni derivate dagli sviluppi del progetto PPA unitamente all’estese alette della plancia che assicurano una copertura praticamente a 360 gradi intorno all’unità. La plancia, che al pari del disegno delle unità PPA è seguita sullo stesso ponte dalla Centrale Operativa di Combattimento (COC), è sovrastata dal torrione per il radar di sorveglianza 3D ed altre postazioni per le antenne gli altri apparati di sorveglianza, navigazione e comunicazioni.

Sul ponte di coperta a centro nave, tra i due blocchi di sovrastrutture, sono previste le postazioni di lancio e recupero dei RHIB e l’equipaggiamento destinato alle operazioni antinquinamento di cui parleremo più approfonditamente oltre. La zona poppiera delle nuove navi è caratterizzata dal ponte di volo e dalle sovrastrutture che incorporano un hangar di grandi dimensioni per accogliere non soltanto un elicottero di tipo medio-pesante SH-90 ma anche un velivolo senza pilota a decollo ed atterraggio verticale (VTOL) di Classe 2 quale l’AWHero.

L’APPARATO PROPULSIVO

L’apparato propulsivo dei nuovi OPV prevede una configurazione CODLAD (COmbined Diesel-eLectric and Diesel) su due linee d’assi, ciascuna delle quali comprendente un motore diesel e un motore elettrico collegati direttamente ad un riduttore double input/single output ed eliche a passo variabile, mentre i timoni sono di tipo convenzionale. La sistemazione dell’apparato propulsivo in due compartimenti attigui (ciascuno ospitante un motore termico, uno elettrico ed un riduttore) garantisce il mantenimento del 50% della potenza propulsiva su di un asse con perdita di un compartimento qualsiasi mentre la distribuzione dei diesel generatori a coppia in due compartimenti non attigui (separati da un ulteriore compartimento) consente di mantenere il 50% della potenza elettrica con perdita di due qualsiasi compartimenti contigui.

Per soddisfare i diversi requisiti di andatura e la riduzione dei consumi e delle emissioni, il progetto prevede l’imbarco di due motori diesel principali da 8.000 kW, due motori elettrici reversibili da 500 bkW ed un impianto di produzione dell’energia elettrica composto da quattro diesel generatori di potenza pari a circa 680-700 ekW intestati su due centrali elettriche separate.

Secondo quanto previsto dai requisiti, i motori termici insieme a quelli elettrici devono assicurare una velocità massima superiore a 24 nodi. L’andatura alle base velocità viene assicurata dai motori elettrici che dovranno essere in grado di assicurare una velocità non inferiore a 10 nodi. Grazie all’impiego di questi ultimi i consumi vengono ridotti così come le emissioni in atmosfera, avendo l’industria e la Forza Armata dedicato particolare attenzione alla protezione dell’ambiente ed alla riduzione delle emissioni come nel caso dell’impiego, per quanto riguarda l’apparato propulsivo, del gruppo eliche a passo variabile che consente di mantenere in ‘bandiera’ uno dei due assi con limitata resistenza idrodinamica mentre il movimento dello stesso permette al motore elettrico reversibile di contribuire al fabbisogno di energia elettrica della nave. L’autonomia massima è indicata in 3.500 miglia nautiche alla velocità di 14 nodi, con durata massima di missione di 20 giorni.

Come anticipato è stata posta dalla Forze Armata e dall’industria particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale tramite una serie di accorgimenti che vanno dalla già citata configurazione propulsiva, fino all’implementazione di architetture e soluzioni impiantistiche ottimizzate (in particolare l’impianto di condizionamento) e all’estensivo utilizzo di materiali eco-friendly.

L’AUTOMAZIONE E IL SISTEMA DI COMBATTIMENTO

I nuovi OPV sono stati progettati con alloggi per 97 unità fra membri d’equipaggio, personale della sezione elicotteristica/UAV e forze speciali. Sebbene l’unità sia stata concepita come meglio vedremo oltre con un elevato grado di automazione, dal sistema di gestione della piattaforma a quello di conduzione dell’unità e combattimento, grazie in quest’ultimo caso al cockpit navale, per assicurare i necessari requisiti in termini di personale in caso di danni alla nave per assicurare la sopravvivenza della medesima, di turnazione dell’equipaggio e gestione non soltanto degli equipaggiamenti di missione ed armamento imbarcato ma anche manutenzione di bordo, l’equipaggio dei nuovi OPV è stato fissato a circa 70 unità a cui si aggiungeranno come anticipato il personale dedicato alle operazioni di volo e manutenzione elicottero/UAV nonché il personale per operazioni speciali.

Al pari delle nuove unità della Marina Militare entrate in servizio grazie alle Legge Navale ed ai fondi resisi disponibili grazie alla medesima per nuovi sviluppi, i nuovi OPV saranno dotati di un sistema di gestione della piattaforma della stessa famiglia SeasNavy fornita da Fincantieri NexTech nonché sistema per le comunicazioni interne non operative sempre di NexTech e sistema di gestione dei danni con centrale dedicata alla gestione remota della propulsione e damage control.

Tra le caratteristiche più innovative, la principale è sicuramente il Cockpit Navale voluto espressamente dallo SMM sulla scorta dell’esperienza operativa maturata con lo stesso sistema installato sulle unità PPA e basato su un requisito realmente rivoluzionario: una postazione integrata, co-prodotta da Fincantieri NexTech e Leonardo, che permette la condotta della nave e delle operazioni aereonavali da parte di soli due operatori, il pilota e il copilota, che hanno inglobato le figure destinate alla conduzione e alle operazioni tattiche, tramite soli due ufficiali dello SMM. Da questa postazione, ubicata nella plancia comando, è infatti possibile gestire sia le macchine, i timoni e gli impianti di piattaforma sia alcune funzioni del sistema di combattimento.

L’ulteriore elemento d’interesse del sistema di conduzione nave e combattimento dei nuovi OPV è rappresentato dal fatto che il cockpit navale sarà praticamente uguale a quello installato a bordo dei PPA mantenendo inalterata l’interfaccia uomo macchina. Al pari delle unità maggiori, il cockpit navale farà parte di una mini plancia operativa di combattimento (PLOC) che si caratterizza per due postazioni multifunzionali totalmente riconfigurabili del sistema di gestione del combattimento (CMS, Combat Management System) che è il medesimo SADOC 4 utilizzato da tutte le nuove unità della Marina Militare.

Alle spalle della PLOC, come sulle unità PPA, vi è la Centrale Operativa di Combattimento (COC) che comprende tre postazioni multifunzionali del sistema SADOC 4 nonché uno schermo a muro di grandi dimensioni, complessivamente in grado di gestire la situazione tattica e l’armamento per le missioni assegnate. Un’altra innovazione è rappresentata dalla presenza accanto alla COC di un locale destinato ad accogliere la postazione di pianificazione e controllo della missione del velivolo senza pilota imbarcato.

L’unità viene progettata fin dall’inizio con tutte le antenne ed il tutto verrà certificato dopo studi di compatibilità elettromagnetica e verifiche con gli apparati del sistema di combattimento.  Come già anticipato le nuove unità vengono progettate per l’imbarco di un UAS VTOL di Classe 2 in aggiunta all’SH90. In particolare, a seguito della recente presentazione congiunta fra Leonardo, Marina Militare e Ministero della Difesa, l’AWHero rappresenta la piattaforma candidata all’imbarco sugli OPV. La certificazione dell’UAS è prevista per il prossimo anno.

Il sistema di combattimento incentrato sul CMS SADOC 4 comprende una suite per le comunicazioni fornita da Leonardo con apparati Software Defined Radio (SDR) in banda V/UHF ed HF nonché SATCOM civili/militari unitamente al Multi Data Link Processor (MDLP) con data link 22 e 16. La componente sensori prevede il radar 3D allo stato solido di sorveglianza aeronavale GEM Elettronica Columbus Mk 3 con IFF integrato, un sistema di sorveglianza elettronica o RESM (Radar ESM) fornito da Elettronica, una direzione del tiro NA-30S Mk 2 elettro-ottica/radar bi-banda per l’armamento d’artiglieria principale rappresentato dall’affusto Super Rapido da 76/62 mm in configurazione Strales nonché due radar per la navigazione ed il controllo elicotteri GEM Elettronica Gemini DB in banda X/Ka.

Per la sorveglianza panoramica e scoperta passiva, riconoscimento, identificazione e classificazione di bersagli di superficie ed aerei, le nuove unità è previsto vengano equipaggiate con un suite di Leonardo a doppia torretta Janus con sensori elettro-ottici diurni/notturni e telemetro laser mentre per la sorveglianza e difesa ravvicinata non letale saranno imbarcati anche due sistemi MASS forniti da Sitep Italia.

Come già anticipato l’armamento d’artiglieria comprende un affusto Super Rapido da 76/62 mm in configurazione Strales posizionato a prua, con magazzino multi-feeder e munizionamento guidato DART in grado di ingaggiare sia sistemi missilistici antinave che minacce asimmetriche di superficie nonché predisposizione per l’impiego del munizionamento 76 Vulcano, mentre la difesa più ravvicinata è assicurata da due affusti a controllo remoto Leonardo Lionfish da 30 mm. La scelta della Marina Militare e adozione sugli OPV fanno della Forza Armata nazionale il customer di lancio del nuovo sistema d’arma navale di Leonardo in via di sviluppo unitamente al munizionamento ABM (Air Burst Munition).

Secondo quanto risulta ad AD, ciascun affusto sarà equipaggiato con una torretta elettro-ottica indipendente (independent line-of-sight) con sensori diurno/notturno e telemetro laser che unitamente al connubio cannone e munizionamento ABM consentirà d’ingaggiare e neutralizzare minacce sfidanti come i droni.

GLI EQUIPAGGIAMENTI DI MISSIONE

Destinati a svolgere un’ampia gamma di missioni che vanno dalla sorveglianza marittima alla lotta antinquinamento, i nuovi OPV saranno equipaggiati con un RIHB Solas da 7 m e con un RHIB da 9,3 m utilizzabile anche per supportare le operazioni antinquinamento e controllo del traffico commerciale. Per assolvere alla missione antinquinamento, sono previste:

  • a prora, sopra la copertura dell’area di ormeggio, l’installazione di due aste per irrorare il liquido disperdente pompato da una cassa dedicata nel fondo dell’unità;
  • a centro nave, sul lato di dritta tra le due sovrastrutture, la sistemazione del modulo oil-skimmer per il recupero degli olii dispersi e la relativa gruetta di movimentazione;
  • a poppa, sotto il ponte volo, la sistemazione dell’area di stoccaggio e preparazione delle casse galleggianti per l’immagazzinamento degli olii dispersi; tali casse verranno rilasciate in mare attraverso un’apposita finestratura prevista sullo specchio di poppa e successivamente rimorchiate e ormeggiate, con l’ausilio del RHIB da 9 m, sul lato di sinistra nave per essere riempite con l’efflusso proveniente dall’oil-skimmer;
  • sempre a poppa, sotto il ponte volo, la sistemazione delle panne per il contenimento e confinamento degli olii dispersi. Non sono noti altri equipaggiamenti di missione.

LA NATURA BIVALENTE “PATROL/COMBAT” DEL PROGETTO

Il progetto FCx20 viene concepito ed offerto anche come unità ‘combat’ caratterizzata da una sovrastruttura continua e quindi da un’area barche centrale coperta in ottica di contenimento della segnatura radar e dalla possibilità di ospitare un sistema di lancio verticale (VLS, Vertical Launching System) per missili superficie-aria di tipo VL MICA, o in alternativa, CAMM-ER entrambi forniti da MBDA, sistemato tra il cannone di prora (76 mm Super Rapido in versione Davide/Strales) e la sovrastruttura, nonché missili antinave MBDA tipo Exocet e un sistema missilistico per la difesa ravvicinata sopra l’hangar tipo RAMSyS RAM in aggiunta ai due sistemi d’arma a controllo remoto da 30 mm ed altri equipaggiamenti.

Per quanto riguarda il sistema di combattimento, quest’ultimo sarebbe incentrato sul CMS famiglia ATHENA Mk 2 di ultima generazione di Leonardo, mentre per quanto riguarda la sensoristica, quest’ultima comprenderebbe un radar principale che per la configurazione ‘combat’ vede considerato il sistema Knonos Naval HP (High Power) di Leonardo in aggiunta ad una suite EW di Elettronica con lanciatori per decoy oltre ad altra sensoristica di varia natura. Ovviamente questa configurazione di riferimento può essere adattata sulla base delle specifiche richieste del cliente.

Articolo pubblicato su analisidifesa.it

FONTE:START MAGAZINE

News Marina Militare,, Fincantieri e Leonardo, ecco come saranno i futuri pattugliatori della Marina Militare

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Ecco il primo sindacato dei marinai

Parte da mariscuola Taranto la campagna tesseramento all'U.SI.MAR

ingresso mariscuole taranto

 

Da Taranto parte U.SI.MARl’Unione Sindacale Marinai di tutta Italia. Lunedì al via il tesseramento da Mariscuola Taranto. Dal maggio dello scorso anno la legge n. 46 del 2022 permette ai militari di costituire associazioni professionali a carattere sindacale, U.SI.MAR. occupa un posto di rilievo. E’ stata presentata in conferenza stampa a Taranto dal Segretario Generale Antonio Ciavarelli, tarantino classe 1968 è 1° Luogotenente della Marina Militare ed appartiene al Corpo della Guardia Costiera. Dopo una importante carriera che l’ha visto ricoprire incarichi, anche presso lo Stato Maggiore Marina, nonché al comando di motovedette, oggi Antonio Ciavarelli è destinato presso la Guardia Costiera di Taranto dove partecipa in particolar modo alle attività disposte da Enti Centrali riguardanti l’ambiente, la pesca e la sicurezza della balneazione.

Antonio Ciavarelli ORIZZONTALE con manifesto 300x225L’obiettivo di U.SI.MAR. è la tutela della dignità dei lavoratori, la promozione dei loro interessi economici e sociali, nonché la garanzia dei loro diritti e delle pari opportunità: “L’unione sindacale è nata grazie alla mia esperienza ultraventennale – ha spiegato Antonio Ciavarelli aprendo la conferenza stampa – nella Rappresentanza militare della Marina e alle esperienze e competenze dei componenti del consiglio direttivo”. La scelta di costituire un sindacato dedicato ai Marinai deriverebbe dall’esigenza di risolvere le particolari problematiche del personale della Marina Militare, uniche rispetto alle altre Forze Armate, penso solo ai lunghi periodi di imbarco con le famiglie lasciate sole a casa per settimane e settimane. “Invito tutti i Marinai e Guardiacoste di Italia ad iscriversi a U.SI.MAR. – ha poi detto Antonio Ciavarelli – perché il senso della vita militare non è fine a sé stesso e non può rimanere chiuso all’interno dei porti e delle navi. Il nostro è un ruolo fondamentale per una Nazione in cui, con 8.000 chilometri di costa, partono e arrivano merci via mare con i traffici che noi proteggiamo. Dobbiamo unirci per affermare nella società questi principi. Una società che, a sua volta, ha il dovere di riconoscere l’importanza di questa presenza sotto l’aspetto sociale, culturale e morale. Per tutti noi è una occasione imperdibile per essere protagonisti nel lavoro e nella comunità”.

La campagna di iscrizione partirà da Taranto, scelta perchè è la capitale della Marina Militare. U.SI.MAR. sarà presentato a tutti i Marinai italiani in una serie di incontri in tutte le basi e le navi della Guardia costiera e della Marina Militare. Il primo si terrà lunedì 2 ottobre presso Mariscuola Taranto (già Scuole Sottufficiali) di San Vito. “Taranto non è solo il principale polo della Forza Armata, ma, e lo dico da tarantino con orgoglio – ha concluso Antonio Ciavarelli – i marinai rappresentano ormai la categoria dei lavoratori più numerosa: con circa 11.000 persone assunte, danno un essenziale contributo non solo all’economia, ma soprattutto al tessuto culturale, sociale e morale”.

FONTE: Corriere di Taranto

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