Le nuove FREMM ASW Enhanced: dettagli, sviluppi futuri e mercato

Articolo di approfondimento a cura di Luca Peruzzi su Analisi Difesa

1 5

La nona FRegata Europea Multi-Missione (FREMM) classe Bergamini in fase di realizzazione per la Marina Militare da parte di Orizzonte Sistemi Navali (OSN), e commissionata nell’ambito del programma di cooperazione internazionale franco-italiana gestito dall’agenzia OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement), è stata oggetto di varo tecnico il 24 novembre scorso presso il cantiere integrato di Fincantieri a Riva Trigoso (Genova).

La fregata Spartaco Schergat (F 598) è la prima delle due FREMM in una nuova configurazione ibrida per la lotta di superficie ed antisom (ASuW/ASW, Anti-Surface Warfare/Anti-Submarine Warfare) denominata FREMM ASW Enhanced, che risultano in fase di approvvigionamento da parte della Direzione degli Armamenti Navali del Ministero della Difesa italiano (NAVARM) per sostituire le due FREMM GP (General Purpose) vendute all’Egitto da Fincantieri.

3 Schergat foto di Giorgio Arra

Caratterizzate da una configurazione nata dall’esigenza di potenziare le capacità ASW della Marina Militare, la cerimonia del taglio della prima lamiera della fregata Schergat e della futura Emilio Bianchi è stata celebrata rispettivamente nel febbraio ed ottobre 2021. Dopo il suo varo, che occorre sottolineare è avvenuto in anticipo rispetto a quanto stabilito, la Schergat è stata trasferita al cantiere di Muggiano (La Spezia) per gli allestimenti finali e le prove in porto ed in mare, il cui inizio di queste ultime è previsto entro il secondo trimestre 2024. La consegna alla Marina Militare è prevista nel secondo trimestre 2025.

Secondo quanto dichiarato dall’agenzia OCCAR la fregata Emilio Bianchi verrà varata entro il secondo trimestre del 2024 e, secondo quanto risulta ad Analisi Difesa, verrà consegnata contrattualmente entro la prima parte dell’ultimo trimestre del 2025.

2 1

Alla cerimonia era presente il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, che ha sottolineato l’importanza delle capacità, flessibilità e disponibilità dimostrate ogni giorno nelle operazioni dalla componente FREMM, spina dorsale della Flotta di superficie. Il generale Joachim Sucker, direttore dell’OCCAR, ha evidenziato il successo del programma congiunto italo-francese FREMM gestito dalla sua organizzazione con dieci navi attualmente in consegna alla Marina Militare e otto già consegnate alla Marine Nationale, oltre al successo internazionale. A quest’ultimo ha fatto eco il Generale Claudio Graziano, Presidente di Fincantieri, che ha sottolineato, come meglio vedremo, il successo del design delle FREMM e il suo continuo sviluppo.

In quest’ultimo caso sia con le due nuove piattaforme che con la futura FREMM Evo (Evolved) in fase di sviluppo da parte di Orizzonte Sistemi Navali (OSN ) joint-venture tra Fincantieri (51) e Leonardo (49%) sotto la supervisione di OCCAR e della Direzione Generale degli Armamenti Navali (NAVARM) del Ministero della Difesa italiano, come meglio dettagliato oltre, insieme ad altri programmi ed alle gare internazionali, di cui Dario Deste, responsabile della divisione navi militari, ha parlato con la stampa.

4 Nave con sonar a bulboLe due FREMM ASW Enhanced sono state realizzate in una nuova configurazione che combina il design dello scafo e delle sovrastrutture e la suite di missione delle FREMM nella configurazione GP (General Purpose) con la suite di guerra antisom (ASW) delle unità FREMM così configurate (ASW, anti-submarine warfare), unitamente alla sostituzione e/o al miglioramento dei sistemi di bordo per garantirne la disponibilità ed efficienza nel corso della vita in servizio delle nuove fregate.

Tra i principali miglioramenti ai sistemi di piattaforma, vi è quello di gestione della nave o SMS (Ship Management Ship) è stato portato da Fincantieri NexTech alla più recente configurazione hardware e software già utilizzata sulle piattaforme navali di ultima generazione, ovvero PPA, LHD, LSS ed OPV. Le nuove fregate incorporano anche tutti i miglioramenti introdotti con le precedenti piattaforme della classe, come la nuova stazione con pannello di controllo digitale dei danni, nonché la nuova completa illuminazione LED.

Il sistema di comando, controllo e gestione del combattimento (CMS) Leonardo SADOC 3 è stato potenziato con il pacchetto software e le funzionalità relative alle capacità ASW che si va ad aggiungere al pacchetto di lotta di superficie (ASuW) già installato. La suite per le comunicazioni è stata aggiornata al più recente standard delle unità di più recente entrata in servizio quali PPA, LHD, LSS ed OPV con l’adozione di software defined radio (SDR), SATCOM e processore multi data link di ultima generazione, come le due antenne SATCOM in banda X installate ai lati dell’albero secondario di SITEP Italia, che fornisce anche il Military GPS (SAASM) ed il Wind&Meteo Sensor.

Oltre al sonar Thales 4110CL montato a prua integrato con il sonar Leonardo per evitare ostacoli e mine installato sulle FREMM in configurazione GP e ASW, le nuove unità incorporeranno l’ecoscandaglio panoramico e la suite Thales 4249 (CAPTAS 4), quest’ultima comprendente il sonar attivo a profondità variabile e bassa frequenza e la cortina trainata passiva multifunzionale (MFTA) per la ricezione dei segnali acustici e rilevamento sia di sottomarini che di siluri.

A questi sensori s’aggiunge la suite ASW DLS (Decoy Launching System) di Leonardo comprendente il sistema di elaborazione dati e risposta unitamente ai due lanciatori B530 ciascuno con dodici esche anti-siluro della famiglia C310. Con l’installazione del VDS CAPTAS 4 al posto del sistema di lancio e recupero del RHIB da 11 m montato sulla variante GP, le nuove fregate saranno in grado di lanciare e recuperare imbarcazioni della medesima lunghezza sulle due stazioni laterali della nave.

Un’altra differenza fondamentale in termini di capacità di combattimento riguarda la suite di guerra elettronica integrata (Integrated EW suite) che appartiene alla stessa famiglia di nuova generazione e “software defined” sviluppata e installata da Elettronica a bordo dei PPA e dell’LHD. L’IEWS è costituito dalla componente passiva comprendente il sistema RESM (Radar Electronic Support Measures) le cui antenne sono montate, come sulle navi precedenti della classe, sotto il radome del radar multifunzione sull’albero principale, ed il sistema CESM (Communications ESM), il cui gruppo antenna è installata sulla sommità dell’albero secondario in sostituzione dell’apparecchiatura Thales Altesse.

7

I moduli attivi del sistema RECM che incorporano la più recente tecnologia GaN (al posto di quella GaAs) e sono caratterizzati da dimensioni e pesi ridotti ma allo stesso tempo capacità potenziate, sono installati nella stessa posizione già utilizzata dalle stesse apparecchiature montate a bordo delle fregate di servizio, vale a dire nella zona frontale dell’albero principale e sullo spigolo posteriore sinistro della struttura dell’hangar. La suite include anche un sistema di gestione e controllo EW (management unit) che consente il potenziale uso combinato insieme ai sensori ed eventuali jammer installabili a bordo degli elicotteri SH-90° e dei futuri sistemi senza pilota.

La suite di sensori comprende anche i radar di navigazione bi-banda di GEM Elettronica, nonché il radar di sorveglianza aerea e di superficie Leonardo 2D SPS-732 ed il sistema interrogatore SIR-M-CA IFF ad array conforme che risponde allo STANAG 4193 Edizione 3, insieme al sistema IRST Leonardo SASS (Silent Acquisition & Surveillance System).

5Le nuove fregate sono inoltre dotate di due lanciatori Leonardo OLDS 20 sia per esche AAW che anti-siluro e due sistemi di sorveglianza e protezione con armi non letali di nuova generazione SX-424 MASS (multirole acoustic stabilized system) di SITEP Italia. Questi ultimi sono posizionati ai lati dell’albero secondario mentre sulle precedenti unità della classe erano installati nella sezione prodiera delle sovrastrutture.

La suite di sensori include anche il radar multi-funzionale 3D Leonardo Kronos Gran Naval che utilizza le più recenti tecnologie GaAs e che fa parte del sistema SAAM ESD (Surface-to-Air Anti-Missile Extended Self-Defence) di MBDA Italia.  In grado di difendere anche le navi vicine o scortate, il sistema comprende un modulo C2 e due lanciatori Sylver A50 di Naval Group a 8 celle ciascuno per la famiglia di missili terra-aria MBDA Aster.

Al pari delle unità in servizio, le nuove navi possono anche accogliere due lanciatori Naval Group Sylver A70 ad 8 celle per missili terra-aria o da attacco terrestre, il cui spazio è oggi occupato da ulteriori alloggi per il personale.

Oltre al cannone principale da 127/64 mm LW (LightWeight) con sistema di caricamento e magazzino completamente automatizzati in grado d’impiegare munizionamento Vulcano a lunga gittata, guidato e non, e al cannone Super Rapido da 76/62 mm nella configurazione Strales, a cui s’aggiungono i due sistemi d’arma da 25 mm KBA a controllo manuale sempre di Leonardo, le due nuove fregate sono pronte anche per installazione di quattro lanciatori per otto missili antinave/attacco terrestre della famiglia Teseo di MBDA Italia nonché due lanciatori trinati per siluri MU90 di Leonardo.

Grazie alla nuova configurazione ‘ASW Enhanced’, la Marina Militare italiana incrementerà la propria flotta di piattaforme FREMM con capacità ASW da quattro a sei navi, creando al contempo la base per le future piattaforme FREMM EVO (Evolved), il cui programma per due unità è incluso nell’ultimo Documento di Pianificazione Pluriennale del Ministero della Difesa (DPP 2023-2025).

Fincantieri, il cantiere militare integrato e l’indotto

“La costruzione delle FREMM è stato un ottimo volano sul mercato mondiale del settore. Si tratta di un percorso virtuoso e di piena sinergia con la Marina Militare Italiana con studi evolutivi che ci hanno permesso di esprimere una tecnologia avanzata, fondamentale per essere competitivi”, ha detto il Generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri nel suo discorso evidenziando come la collaborazione fra Fincantieri e le istituzioni, le università, i centri di ricerca nazionali e le altre realtà aziendali sarà ulteriormente rafforzata con l’imminente inaugurazione del Polo Nazionale della Subacquea.

8

Per quanto riguarda l’occupazione, Fincantieri ha una presenza consolidata nella regione con oltre 3.300 addetti. Il cantiere di Riva Trigoso rientra nel quadro di nuove assunzioni attraverso corsi di formazione per nuovi ingressi. Nell’ultimo triennio, il presidente di Fincantieri ha sottolineato come l’azienda abbia effettuato in Liguria acquisti per circa 1,9 miliardi di euro.

Soddisfazione è stata espressa dal viceministro Edoardo Rixi, presente al varo che ha sottolineato l’importanza delle unità costruite fra Riva Trigoso ed il Muggiano facendo riferimento all’attività di Nave Vulcano, dei Pattugliatori Polivalenti d’altura e delle stesse FREMM presenti in questi giorni nel Mediterraneo orientale per sostenere l’intervento di Nave Vulcano attrezzata con sale operatorie e strutture ospedaliere oltre a personale per l’eventuale intervento umanitario nella presente crisi mediorientale. “Navi veloci, tecnologicamente all’avanguardia che significano sicurezza sui mari e un indotto occupazionale importante”, ha affermato il viceministro.

11

Con l’avvicinamento del completamento dell’attività legata alla costruzione delle unità della Legge Navale, il cantiere integrato di Riva Trigoso e Muggiano necessita di nuovo lavoro. In particolare, nonostante gli importanti investimenti previsti per il cantiere e già avviati con la costruzione della nuova Panel Line a laser ibrida in fase di completamento, una volta portati a termine i lavori sulla FREMM Bianchi e l’ultimo PPA, Riva Trigoso procederà nel frattempo con la realizzazione della Nuova Idro-Oceanografica Maggiore (NIOM) seguita dai già pianificati Pattugliatori d’Altura od OPV. Ulteriori costruzioni potranno venire soltanto da commesse con l’estero e nazionali.

 Nuove commesse all’orizzonte

In tale ambito, AD insieme ad altre testate giornalistiche ha avuto modo di trattenersi brevemente con il responsabile della divisione navi militari, Dario Deste, a cui è stato subito chiesto a che punto è arrivata la potenziale vendita di due PPA all’Indonesia.

12

“Stanno mostrando un interesse concreto che si traduce in colloqui che potrebbero portare alla firma del relativo contratto nel primo semestre del prossimo anno,” ha subito evidenziato il responsabile divisione navi militari. “Non parliamo di due nuove costruzioni ma dell’interesse specifico verso due unità già realizzate ma ancora da consegnare alla Marina Militare. Si tratta di due unità nella configurazione Light Plus che verranno adeguate per l’esportazione” ha sottolineato Deste, facendo presente che per quanto riguarda la sostituzione delle unità destinate alla Marina Militare si parla della fornitura di due unità PPA Full.

Il varo della nuova FREMM Schergat è stato quindi foriero di domande sullo sviluppo futuro di questo tipo di unità. “Stiamo lavorando all’ulteriore evoluzione del design FREMM con gli studi legati allo sviluppo delle FREMM Evo (Evolved) insieme alla Marina Militare,” alla luce dell’inserimento di questo nuovo progetto nell’ambito di quelli destinati a trovare copertura finanziaria nel DPP 2023-2025.

In occasione della successiva audizione del CEO di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, tenutasi il giorno 28, la presentazione di quest’ultimo riportava che il contratto riguardante gli studi per l’individuazione delle soluzioni progettuali per l’integrazione delle evoluzioni tecnologiche legate alle FREMM Evo “è stato appena firmato”.

Tale studio è propedeutico alla firma del contratto per la realizzazione delle due unità, attività che sempre secondo il CEO di Fincantieri dovrebbe essere portata a termine entro la metà del 2024.

“Le FREMM Evo sono un progetto evoluto delle attuali unità mentre la nuova generazione è in fase di studio nell’ambito del progetto FREMM NG (New Generation) o 2.0 e dovrebbe portare ad una rivoluzione del design,” ha rimarcato Deste che alla domanda quando queste unità vedranno la luce, ha risposto che “lo studio si concretizzerà nei prossimi due anni”.

Alla domanda se ci possono essere nuove opportunità nel Mediterraneo, Deste ha sottolineato il successo in Egitto con il contratto di servizi di supporto logistico decennale relativo alle due unità FREMM, ed in particolare di in-service support e integrated logistic support (ovvero di servizi di manutenzione preventiva, studi logistici e manutenzione correttiva a richiesta) del valore di circa 260 milioni di euro, che comprende anche la quota destinata ad OSN in qualità di sub-fornitore.

Per quanto concerne invece il programma per le nuove corvette in Grecia, il rappresentante di Fincantieri ha affermato che il requisito è ancora presente ed una ripresa del programma dovrebbe delinearsi nel 2024.

Foto: Luca Peruzzi, Fincantieri e Marina Militare

FONTE: ANALISI DIFESA

Foto Peruzzi Luca Peruzzi    Vedi tutti gli articoli

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

 

News Marina Militare,, Le nuove FREMM ASW Enhanced: dettagli, sviluppi futuri e mercato

  • Visite: 252

SIGEN curerà l’ammodernamento del sistema di guerra elettronica delle unità classe Horizon/Orizzonte

SIGEN curerà l’ammodernamento del sistema di guerra elettronica delle unità classe Horizon/Orizzonte

Horizon class

Thales ed Elettronica Group hanno comunicato che a seguito della firma del contratto tra OCCAR e Naviris (joint venture Fincantieri e Gruppo Naval) per il Mid-Life Upgrade delle quattro unità di classe Horizon in servizio con la Marina Militare Italiana e Marine Nationale, nell’agosto 2023 è stato firmato un sub-contratto tra SIGEN (un consorzio tra ELT Elettronica Group e Thales) e Naviris per l’ammodernamento del sistema di Guerra Elettronica (EW).

Questo contratto rappresenta la continuazione di quanto già avviato con successo nei programmi Horizon e FREMM e consolida il rapporto di collaborazione tra le due società per la fornitura di sistemi EW all’avanguardia in grado di affrontare con successo le esigenze operative attuali e future, con contributi molto equilibrati da entrambe le società.

Nel dettaglio, il sistema EW integra nelle nuove Unità Navali le eccellenze sviluppate da entrambe le società nei rispettivi programmi navali nazionali. 

La componente completamente digitale Radar Electronic Counter Measures (RESM) sviluppata e qualificata per il programma FDI (Frégate de Défense et d’Intervention) per la Marine Nationale sarà integrata con la componente Radar Electronic Counter Measures del Gruppo ELT sviluppata e qualificata per il programma PPA (Patrol Unità Polivalenti d’Altura) per la Marina Militare Italiana. 

I sottosistemi Misure di Supporto Elettronico alle Comunicazioni ed Unità di Gestione della Guerra Elettronica, invece, saranno varianti nazionali, previste da ciascuna compagnia per la rispettiva Marina Militare.

Domitilla Benigni CEO e COO di ELT Elettronica Group ha dichiarato che  il contratto per l’EWS Mid-Life Upgrading (MLU) delle Unità Horizon ha un duplice e significativo valore perché da un lato consolida la presenza di eccellenza in EW sulle unità navali per le Marine Italiana e Francese e, allo stesso tempo, consolida la lunga e fruttuosa collaborazione con Thales.

A sua volta Philippe Duhamel, Vicepresidente esecutivo, Defense Mission Systems di Thales ha commentato che il contratto è motivo di orgoglio e rafforza la collaborazione e partnership con il Gruppo ELT fornendo l’esclusivo sistema di guerra elettronica (EW) alla Marina Militare Italiana ed alla Marine Nationale, considerate la nuova e moderna posta in gioco e le minacce dello spettro elettromagnetico.

Foto @Marina Militare Italiana-Marine Nationale

FONTE: ARES OSSERVATORIO DIFESA

News Marina Militare,, SIGEN curerà l’ammodernamento del sistema di guerra elettronica delle unità classe Horizon/Orizzonte

  • Visite: 157

Breve storia dei distintivi e delle categorie del Corpo Equipaggi Militari Marittimi – parte quarta

Dal sito Ocean4future un argomento interessante a cura di Guglielmo Evangelista

gradi sommozzatori pre incursori

La Marina Postbellica

Dal 1945 in poi proseguirono le modifiche, rendendo indipendenti nuove categorie tecniche scorporandole da quelle preesistenti,  come gli ecogoniometristi, i radaristi e i tecnici elettronici, categoria istituita nel 1953. Altre categorie e specialità, pur mantenendo le stesse attribuzioni, hanno subito modifiche nel disegno dei distintivi per renderle più attuali. (4)

Screenshot 2023 10 24 154347

Distintivi di categoria o specializzazione postbellici di nuova istituzione o modificati (In ordine alfabetico), In particolare le categorie Meccanici di armi subacquee ex torpediniere e Motociclisti cui nota (a), sebbene riportate da molte fonti sembrerebbe che non siano mai stata adottate, mentre quella Telegrafonisti (b) sostituì la categoria Semaforisti (F.O. 63 del 22.12.1965)

Il quadro sopradescritto sostanzialmente riflette la situazione dei distintivi fino agli anni ’60, dopodiché la legge 26 giugno 1965 n. 813 riordinò le categorie del CEMM raggruppandole in undici grandi aree all’interno delle quali peraltro sopravvivevano – anche se alcune erano destinate a un graduale esaurimento – le tradizionali  categorie e specializzazioni, e precisamente:

Nocchieri

Specialisti  delle telecomunicazioni e scoperta

Cannonieri

Tecnici di armi

Elettrotecnici

Tecnici di macchine

Fuochisti

Palombari

Incursori

Specialisti del servizio amministrativo e logistico

Nocchieri di porto

Marinai

Più recentemente I raggruppamenti appena visti sono stati ulteriormente accorpati e resi più attuali cambiando anche alcune  denominazioni:

Tecnici del sistema di combattimento

 Specialisti del sistema di combattimento

Specialisti del sistema di piattaforma

Supporto e servizio amministrativo/logistico.

Incursori

Fucilieri di Marina

Palombari

Servizio sanitario

Nocchieri 

All’interno di questi gruppi si ritrovano le antiche categorie, definite “specialità” benché poi alcune di queste, come s’è già detto, siano scomparse dopo aver costituito ruoli ad esaurimento, superate dall’evoluzione tecnica o dai nuovi ordinamenti.

Screenshot 2023 10 24 154506

Screenshot 2023 10 22 150750 1

In quest’ambito alcuni distintivi di categoria sono stati modificati e, alla grafica tradizionale, è subentrata una simbologia più moderna e non priva di una certa eleganza.

Categorie “Anomale”

In questo mondo continuamente oggetto di atti normativi di istituzione,  modifica e soppressione  si può sostanzialmente scorgere un costante filrouge che segue in modo armonioso e rigoroso l’evoluzione di tutte le attività specialistiche della Marina Militare, ma si possono individuare alcune categorie “anomale” che, in tutto o in parte, si pongono al di fuori delle altre. La Categoria  Assistenti del Genio Navale, già presente nella marina sarda come assistenti e aiutanti, fu istituita dal R.D. dell’1.4. 1861 e i suoi componenti erano definiti “personale pratico”  per regolare il procedere delle costruzioni navali, e per la necessaria sorveglianza degli operai addetti a tali lavori …. nonché  pel taglio del legname nelle foreste dello Stato. Erano considerati appartenenti ad una categoria del CREM che, nei ruoli, figurava sempre in testa a tutte le altre. Secondo l’ordinamento approvato con R.D. n.359 del 5.3.1914 i suoi componenti sono destinati a coadiuvare gli ingegneri di tale corpo (Genio Navale n.d.a.) in tutti i servizi ad essi attribuiti ed a speciali incarichi per conto delle direzioni delle costruzioni navali.

Venivano reclutati fra i sottufficiali delle categorie macchinisti, meccanici e operai della specialità carpentieri o fra gli operai borghesi degli arsenali.  La gerarchia era particolare comprendendo solo Assistenti di prima e di seconda classe i cui gradi corrispondevano a quelli di Capo di prima e seconda classe.Con Decreto Luogotenenziale del 4 luglio 1918 la categoria fu eliminata: i suoi appartenenti potevano scegliere se essere trasferiti nella nuova categoria Maestri Navali oppure restare nel proprio ruolo, dichiarato ad esaurimento e definitivamente soppresso nel 1927. Gli Assistenti potevano diventare ufficiali del CREM oppure potevano essere nominati Capi Tecnici Principali passando nei ruoli del personale civile degli arsenali. Nel 1876 gli Assistenti erano definiti in modo elogiativo “mentori della pratica” e “abilissimi operari”, ma rimane da capire la loro necessità e il loro effettivo impiego considerato che apparentemente non avevano una professionalità molto diversa da quella dei sottufficiali  delle categorie tecniche  o della maestranza. Tra l’altro il Regio Decreto del 16 ottobre 1926, che determinava i programmi degli esami per l’accesso al grado di sottotenente del CREM, stabiliva per questa categoria, ormai residuale,  un programma con parecchi punti in comune con gli aspiranti provenienti dai carpentieri. Con Decreto Ministeriale del 4 giugno 1878 venne istituito un proprio distintivo in sostituzione di quello delle Maestranze, portato fino a quel momento e che poi non fu mai cambiato.

Screenshot 2023 10 22 151220

Distintivo degli Assistenti del Genio Navale. Nel 1918 fu adottato anche come distintivo della categoria Maestri Navali (Art. 6 Decreto legislativo 4.7.1918)

E’ sempre stata una prassi costante impiegare il personale invalido per servizio, aggregato ai ruoli e senza alcun inquadramento formale (5), ma fra le due guerre esistette anche una speciale categoria invalidi, chiamata più precisamente Sottufficiali invalidi della guerra riassunti in servizio sedentario regolamentata con R.D. 15.1.1925 n. 1953. Definita dal predetto Decreto come “unica categoria”  lo era soltanto in modo fittizio perché di fatto era solo un ruolo a parte (e infatti in qualche atto normativo viene definito come tale e non come categoria) che raggruppava personale di provenienza eterogenea, senza un proprio distintivo se non eventualmente quello previsto per  tutti i mutilati  e invalidi guerra. Per sua natura era una categoria ad esaurimento né fu più riproposta dopo la seconda guerra mondiale in quanto in parte superata dalle nuove norme sul Ruolo d’onore.   

Il personale dei Porti

Nei primi anni postunitari, seguendo la preesistente normativa piemontese, il personale dei porti si divideva nel  ruolo militare degli ufficiali dello Stato Maggiore dei porti e in quello dei Consoli di Marina, impiegati civili del Ministero con funzioni amministrative. Ai primi erano assegnati come subalterni sottufficiali del CREM: nocchieri, timonieri, marinai e guardiani  mentre i secondi si valevano di “inservienti” civili scelti di preferenza fra i sottufficiali in congedo della marina militare e mercantile.In considerazione che fra entrambi i corpi correva un complesso intreccio di competenze, nel 1865  avvenne la loro unificazione nel Corpo  delle Capitanerie di porto, civile ma con ordinamento militare. La bassa forza era costituita da Guardiani di Porto e da Marinai di porto; ciascuna qualifica era divisa in prima e seconda classe. Ovviamente i marinai non erano di leva, ma volontari. L’uniforme era quella del  CREM ma se ne distingueva per gli orli turchini della giacchetta e del berretto. La Circolare 6023 del 7 luglio 1876 ribadì l’adozione di tale uniforme precisando che, ovviamente, non dovevano essere portate le stellette. Nel 1879  i Guardiani presero il nome di Nocchieri di porto ancora divisi in due classi ai quali poi si aggiunsero anche i Secondi Nocchieri. Le qualifiche equivalevano a quelle analoghe dei sottufficiali  del CREM. Non si poteva parlare di una vera e propria categoria, ma il personale portava sulla manica lo stesso distintivo dei Marinari.

secondo nocchiere di porto

Secondo Nocchiere di porto Pasquale Napolitano nei primi anni del ‘900. Si notano l’assenza di stellette e i distintivi uguali a quelli della Regia Marina (per gentile concessione del Sig. Roberto Napolitano)

La militarizzazione e poi l’inserimento degli ufficiali del Corpo delle Capitanerie di Porto fra i corpi della Regia Marina  avvenuti  con una serie di provvedimenti durante la prima guerra mondiale e nel periodo immediatamente successivo  non riguardò il personale subalterno che in un primo momento non entrò a far parte del CREM. Tale personale, a norma del  Regio Decreto 1257 del 18 agosto 1920  fu inquadrato nel ruolo dei sottufficiali di porto, qualcosa di sui generis  e i suoi componenti erano definiti militari facenti parte delle forze armate dello stato con funzioni esecutive di polizia giudiziaria e amministrativa. Non erano  previsti né graduati né  marinai, volontari o di leva. Come distintivo portavano ancora quello della categoria Marinari, ma sotto-pannato in grigio verde.

Coloro che al momento dell’istituzione del ruolo avevano superato i 55 anni d’età vennero immessi in servizio sedentario e portavano una stelletta, anch’essa su panno grigio verde, sopra il distintivo. Questi sottufficiali entrarono a far parte del CREM solo a seguito del R.D. del 13 gennaio 1931 che istituì la categoria “Servizi portuali” il cui nome fu modificato nel 1962 divenendo “Nocchieri di porto”.

Screenshot 2023 10 22 151522

L’evoluzione del distintivo di categoria dei sottufficiali di porto dal 1920 in poi

A seguito della Legge 6 agosto 1991 n. 285 i Nocchieri di Porto sono tornati a costituire un ruolo a parte, separato dal restante personale del CEMM.

Guglielmo Evangelista

in anteprima anni ’50 prima della creazione della categoria unica incursore: (da sinistra) grado di secondo capo palombaro, secondo capo sommozzatore furiere (la seconda era la categoria di provenienza) e secondo capo sommozzatore gamma e ardito incursore aiutante (?) – collezione di famiglia

Note

1 Il personale della Maggiorità era addetto a compiti amministrativo-contabili e di segreteria. I guardiani, come dice il nome, erano addetti alla custodia e alla contabilità delle navi in disarmo, dei magazzini e, in generale, dei materiali di arsenale.

2 Il colore può cambiare in certi tipi di divise. In particolare durante il primo conflitto mondiale per il personale che operava in zona di guerra assieme all’esercito era prevista la divisa grigio verde e i distintivi di categoria, sia per la truppa che per i sottufficiali, dovevano essere in lana nera (Circ. 3381 dell’11 giugno 1916). Gli allievi macchinisti, in origine,  portavano il distintivo in lana gialla (Art.87 RD 887 del 25.9.1862).

3 Fin da molto prima che venissero riconosciute formalmente queste specializzazioni, alcuni Fogli d’ordini del marzo 1883 prevedano che un’aliquota degli allievi Torpedinieri venisse istruita nel maneggio dei siluri, degli apparecchi elettrici e nel servizio di palombaro. Nel 1898 fu istituita la specialità dei Torpedinieri artefici.

4 Come curiosità va anche sottolineata l’ indispensabile modifica dopo il 1943 del distintivo degli aiutanti che rappresentava un fascio littorio che peraltro non ricoprì mai alcun significato politico e in origine fu scelto rifacendosi in modo erudito all’antica Roma in quanto simbolo di autorità e di potere disciplinare e punitivo. Forse lo spunto venne dalla polizia militare francese che usava già lo stesso simbolo. 

5 Nel 1850 la marina sarda teneva in servizio 12 Guardiani Marinari invalidi, con una paga estremamente tenue, inferiore a quella dei marinai di terza classe.


BIBLIOGRAFIA E FONTI

Almanacco italiano. Bemporad. Firenze  1904

Quinto Cenni. Album delle divise militari e tavole acquerellate

Fogli d’ordini della Regia Marina e della Marina Militare -Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana

Manuale di istruzione militare marinaresca per il personale di leva. Tipografia Scuole CEMM, Taranto 1970

Ministero della Marina: Album delle divise, edizioni varie.

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

PARTE I

PARTE II

PARTE III

PARTE IV

Nasce a Broni (PV) nel 1951. Laureato in giurisprudenza è stato ufficiale delle Capitanerie di Porto e successivamente funzionario di un Ente Pubblico. Ha al suo attivo nove libri fra cui “Storia delle Capitanerie di porto” , “Duemila anni di navigazione padana” e “Le ancore e la tiara – La Marina Pontificia fra Restaurazione e Risorgimento” ed oltre 400 articoli che riguardano storia, economia e trasporti. Collabora con numerosi periodici specializzati fra cui la Rivista Marittima”.

FONTE: OCEAN4FUTURE

News Marina Militare,, Breve storia dei distintivi e delle categorie del Corpo Equipaggi Militari Marittimi – parte quarta

  • Visite: 499

Il Polo nazionale della subacquea nasce il 12 dicembre

FINCANTIERI E LEONARDO TESTANO LA COLLABORAZIONE

Nasce come "spin off" di Cssn e Cmre per candidare l'Italia a diventare il campo di test dei futuri robot sottomarini. Si appoggerà all'incubatore di start up Nato denominato Diana, che ha già pubblicato un bando da un miliardo di dollari.

cssn polo nazionale della subacquea 429605

Il Polo nazionale della dimensione subacquea aprirà ufficialmente i battenti il 12 dicembre prossimo. Lo ha annunciato l’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di stato maggiore della Marina Militare, durante il forum SPACE & BLUE. Economia dello Spazio e del Mare: interconnessioni Made in Italy che si è tenuto ieri a Roma. La nuova realtà è dunque pronta ad aprire i battenti con circa sei mesi di ritardo rispetto all’iniziale ipotesi di vedere la luce nel giugno del 2023. Sarà un “aggregatore e acceleratore di tutte le competenze nazionali, anche l’industria, la ricerca e il mondo accademico” secondo il documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2023-2025 licenziato nel mese scorso. Un’isola della ricerca di eccellenza legata al settore sicurezza, nel mare di quello che si va profilando come il Miglio Blu, il polo del lusso italiano nella nautica. Sempre che i rapporti si mantengano tali. Il Polo della subacquea, che ha in Fincantieri e Leonardo due attori di peso, ha infatti ambizioni di visibilità internazionale. Il centro, che nasce sotto l’egida della Marina Militar e si poggia sull’esperienza del Centro di supporto e sperimentazione navale e del Center for maritime reserarch and experimentation della Nato, che sorge proprio accanto all’ex Mariperman. Lo stesso CSSN fa oggi parte della rete Nato denominata Defense innovation accelerator for the North Atlantic (Diana), programma che ha due centri di test e sperimentazione in Italia: Torino e appunto la Spezia.

rep14 med glider sottomarino del cmre 66667

Questo un programma è strettamente legato alle aziende e in particolare a favorire la nascita di start up legate a specifici problemi di sicurezza. Nel caso della dimensione subacquea, che insieme allo spazio rappresentano le due frontiere del futuro accanto alle già impegnate terra, aria e mare, si parla innanzitutto di difesa delle infrastrutture critiche, che siano gasdotti sottomarini o dorsali della linea dati ad altissima velocità. Un mondo in cui saranno soprattutto i mezzi unmanned a operare, comunicando con un mezzo di superficie e tra di loro attraverso il protocollo per l’internet sottomarino Janus, diventato standard ufficiale della Nato nel 2017 e sviluppato proprio alla Spezia dal Cmre.

Per popolare gli abissi di robot servono ricerca, fondi e servono idee. Secondo il ministero anche il futuro polo spezzino potrà configurarsi come un “incubatore tecnologico in grado di catalizzare innovazione e startup e potersi in prospettiva integrare efficacemente, per lo specifico settore underwater, anche nel network Diana degli acceleratori tecnologici”. Se la dotazione del Polo nazionale della subacquea parte da uno stanziamento annuale da 2 milioni di euro, il programma Diana ha varato lo scorso aprile il primo bando, dal valore di un miliardo di dollari.

FONTE: CITTA DELLA SPEZIA

News Marina Militare,, Il Polo nazionale della subacquea nasce il 12 dicembre

  • Visite: 216

Breve storia dei distintivi e delle categorie del Corpo Equipaggi Militari Marittimi – parte terza

Dal sito Ocean4future un argomento interessante a cura di Guglielmo Evangelista

Marinai italiani antichi

La sospensione della leva obbligatoria

Secondo una prassi durata fino alla sospensione della leva obbligatoria alcune categorie e/o specialità erano riservate solo al personale volontario escludendo quello di leva o viceversa; peraltro nel primo periodo postunitario vigeva un ordinamento particolare per i Piloti, i Macchinisti e la Maggiorità in quanto la permanenza nei gradi di sottufficiale era propedeutica per il passaggio nei ruoli degli ufficiali che non venivano reclutati in altro modo. Ai tempi in cui l’Istituto di Statistica, anziché pubblicare (come fa oggi) solo poco comprensibili dati teorici di prodotto interno lordo e simili o solo dati aggregati su grandi aree, si interessava di ogni dettaglio della vita nazionale, nei suoi annuari pubblicava regolarmente anche la consistenza del naviglio e del personale della Marina.

Riportiamo il numero dei  sottufficiali e dei marinai in servizio nel 1880 e nel 1907: è evidente, in generale, il consistente aumento numerico del personale connesso al potenziamento della flotta.      

  1 gennaio 1880 31 dicembre 1906
Categoria Sottufficiali Graduati e comuni Sottufficiali Graduati e comuni
Assistenti del Genio Navale 24 ..
Marinai 251 517 402 9891
Timonieri 220 446 467 656
Cannonieri 249 1911 607 3808
Torpedinieri 90 756 397 1708
Aiutanti 64 140 164 10
Macchinisti 610 1397 1061 85
Fuochisti 545 4297
Operai 174 281 153 433
Semaforisti e Guardafili 212 572
Musicanti 43 140 16 142
Trombettieri 39 140 3 231
Infermieri 48 221 110 335
Furieri 151 323 370 204
Invalidi 27 14

La tabella comprende tanto il personale navigante quanto quello costiero secondo la ripartizione che veniva fatta all’epoca. Tale distinzione, che poi rimase solo per i cannonieri,  fu definitivamente abolita con R.D. 11.3.1920 n. 347. La legge 4610 del 3 novembre 1878 e i successivi atti integrativi  modificarono in modo sensibile il quadro delle categorie e rinnovarono alcune denominazioni.

 Screenshot 2023 10 22 141438
Alcuni distintivi di categoria istituiti o modificati fra il XIX e il XX secolo
 
Dopo il 1878, per  molti di anni, il numero delle categorie rimase sostanzialmente invariato ma al loro interno l’evoluzione della tecnica  moltiplicò le specializzazioni e alcune di queste furono successivamente scorporate divenendo a loro volta categorie autonome come i Semaforisti che fino al 1894 facevano parte della categoria Timonieri o gli Elettricisti e i Siluristi che costituivano, come specialità,  i Torpedinieri E ed S (3)  In molti casi era previsto un distintivo  proprio di specialità che poi rimase a contrassegnare le categorie quando queste acquisirono una loro autonomia.
 
Screenshot 2023 10 22 141519
 
La prova del rancio. A sinistra l’Aiutante di bordo come si rileva dal distintivo di categoria(Da cartolina dell’epoca. Cartoleria Milano Ed. La Spezia- Foto E. Caretti) 
 
Durante la prima guerra mondiale, per le necessità dell’aviazione navale, molti sottufficiali e marinai, tutti volontari e  provenienti da altre categorie, vi furono  impiegati  soprattutto come montatori e motoristi e la “Forza aerea della Regia Marina” fu riconosciuta come categoria del CREM dal Regio Decreto-Legge n. 1988 del 20 ottobre 1919.Screenshot 2023 10 22 141808Nel 1923, a  seguito dell’istituzione della Regia Aeronautica, la categoria fu soppressa e il personale fu assorbito dalla nuova Arma o rientrò nelle categorie di origine. a sinistra il distintivo di appartenente alla Forza Aerea.
 
Screenshot 2023 10 22 141556
Antonio Milani M.O.V.M. negli anni ’20. Torpediniere S, ma già con il distintivo di specialità di silurista (da www.marina.difesa.it)
 
A partire dall’appena ricordato Regio Decreto-Legge n. 1988 del 20 ottobre 1919 intervennero notevoli modifiche nell’ordinamento del CREM con conseguenti riflessi sul variegato mondo dei distintivi e, sommando il suo contenuto all’elenco fornito dal Regio Decreto 1178 dell’8 luglio 1926 e ad altri provvedimenti dello stesso periodo, possiamo sintetizzare  la situazione delle categorie e specializzazioni fra le due guerre. Tutto il personale addetto agli autoreparti, compresi i sottufficiali e gli ufficiali del CREM, restava all’epoca nelle categorie di provenienza e, secondo le “Norme per il servizio automobilistico della Regia Marina” del 30 aprile 1927, si fregiava di un apposito distintivo metallico raffigurante un’automobilina. Solo successivamente apparve il distintivo di specialità in lana rossa riservato ai soli conducenti. Nel 1931 furono istituite le  nuove categorie  SDT “Specialisti direzione tiro” e “Istruttori di educazione fisica” nella quale confluirono i militari di ogni categoria e grado già abilitati all’insegnamento di tale disciplina. 
 
capitano del crem servizi contabili 692x1024
 
Capitano del CREM Servizi Contabili. Fino all’adozione dell’occhiello per i galloni dell’uniforme di tutti i Corpi gli ufficiali del CREM portavano sopra questi il distintivo di categoria di provenienza (Foto d’epoca da E-bay. Autore sconosciuto)
 
Altre modifiche alle norme in vigore da pochi anni furono apportate dal Regio Decreto n. 1742 del 28 settembre 1934 e, in particolare, fu istituita la categoria “Marinai Battaglione San Marco” per il personale di stanza in Estremo Oriente, ma ciascuno manteneva il distintivo della categoria d’origine, benché l’appartenenza al Battaglione fosse ben evidenziata dalle manopole con il “Leone San Marco” in cotone mercerizzato giallo oro, su panno cremisi. 
 
sottocapo fuochista artefice
 
Sottocapo Fuochista Artefice, come indica la lettera A sovrapposta – autore sconosciuto, particolare di foto d’epoca dawww.delcampe.net
 
Molte pubblicazioni e molte pagine Internet attingono a una tabella la cui origine forse risale all’Intelligence statunitense che la fece compilare per individuare con precisione, attraverso la categoria di appartenenza,  le mansioni di coloro che cadevano prigionieri di guerra. Elaborando in ordine alfabetico il suo contenuto elenchiamo i distintivi di categoria che vi figurano: molti di quelli riportati sono desueti, ma sono in gran parte ben noti a chi, non più giovane, ha prestato a suo tempo servizio in Marina.
 
Screenshot 2023 10 22 145257
 

Fine III parte – continua                                                                                          

Guglielmo Evangelista

BIBLIOGRAFIA E FONTI

Almanacco italiano. Bemporad. Firenze  1904

Quinto Cenni. Album delle divise militari e tavole acquerellate

Fogli d’ordini della Regia Marina e della Marina Militare

Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana

Manuale di istruzione militare marinaresca per il personale di leva. Tipografia Scuole CEMM, Taranto 1970

Ministero della Marina: Album delle divise, edizioni varie.

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

PARTE I

PARTE II

PARTE III

PARTE IV

News Marina Militare,, Breve storia dei distintivi e delle categorie del Corpo Equipaggi Militari Marittimi – parte terza

  • Visite: 250

La cerimonia di partenza dell'Amerigo Vespucci è l' "Evento più iconico del 2023"

Ha ricevuto anche l'oscar come miglior cerimonia e miglior evento istituzionale dell’anno

partenza vespucci

Il 1° luglio 2023 l'Amerigo Vespucci, la storica e iconica Nave Scuola della Marina Militare è salpata dal Porto Antico di Genova per un lungo viaggio che in 2 anni toccherà 31 porti, 28 paesi e 5 continenti per rappresentare l’Italia nel mondo.

A Roma, presso l’Auditorium Parco Della Musica Ennio Morricone nel corso dell’edizione annuale della Live Communication Week, l’emozionante cerimonia di partenza dell’Amerigo Vespucci si è aggiudicata tre prestigiosi “oscar” del mondo degli eventi (i Best Event Awards firmati da ADC Group giunti quest’anno alla loro ventesima edizione) come “Miglior evento istituzionale dell’anno”, come “Migliore cerimonia” e con il prestigiosissimo “Evento più iconico dell’anno”.

ll Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, a seguito dell'evento ha evidenziato: “Accolgo con grande soddisfazione l'apprezzamento raccolto per un evento così significativo, che rappresenta l'inizio di una missione, quella del giro del Mondo di nave Vespucci, che ha un grandissimo valore per la marittimità nazionale e il Sistema Paese. Il notevole impegno dedicato anche alla comunicazione, messo in campo da tutti coloro che vi hanno partecipato, ha esaltato la parte più pregiata delle sinergie che le nostre istituzioni riescono a produrre e la Marina è orgogliosa di contribuirvi."

L'Amministratore Delegato di Difesa Servizi Dott. Luca Andreoli ha affermato: “Un riconoscimento importante di cui siamo particolarmente orgogliosi che celebra non solo l’eccellenza della Difesa italiana, riconosciuta in tutto il mondo dal punto di vista operativo, ma anche la bellezza dei suoi simboli più iconici espressione dell’Italia in modo universale, come la Vespucci e le Frecce Tricolori. Grazie all’importante e professionale lavoro condotto insieme al Ministero della Difesa, alla Marina Militare e all’agenzia italiana Ninetynine – abbiamo valorizzato attraverso un evento innovativo e trasversale, l’unicità delle Forze Armate italiane. Facendo mie le parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto, “è merito del Tour Mondiale di nave Vespucci se in ogni nazione non arriverà solo la nave più bella del mondo ma arriverà l'Italia”, e l’evento di Genova ha posizionato in modo chiaro questo importante messaggio”

L’evento firmato dall’agenzia italiana Ninetynine su incarico di Difesa Servizi, la società in house del Ministero della Difesa che si occupa di gestire e valorizzare gli asset del Dicastero, è stato ritenuto pioneristico grazie alla scelta di integrare la cerimonia con le reali manovre dell'equipaggio durante l’imbarco e la partenza della nave, conferendo così autenticità ad ogni istante esaltandone le emozioni.

“L'obiettivo primario era quello di creare un evento senza precedenti, in grado di amplificare i molteplici messaggi che il Vespucci porterà con se e di mettere in luce l'interconnesso ecosistema di istituzioni e stakeholder coinvolti: dalla più alta carica del Ministero della Difesa, l’onorevole Guido Crosetto, e della Marina Militare, ai rappresentanti di numerosi Ministeri del Governo italiano, gli Enti Locali, due prestigiose regate internazionali, la stampa e l'opinione pubblica. Ringrazio Luca Andreoli e Difesa Servizi per questa importante opportunità” spiega Simone Mazzarelli, founder & Ceo di Ninetynine.

Il magico video mapping sullo scafo, le visite a bordo con le famiglie dei cadetti e la comunità locale, il coinvolgimento dei circoli velici cittadini, l'imponente inchino dell'AV8 della Marina Militare, le esibizioni delle Frecce Tricolori, e una straordinaria copertura mediatica, con una diretta televisiva Rai, hanno garantito che questa cerimonia venisse condivisa e vissuta da un vasto pubblico, come mai prima d'ora era accaduto per una celebrazione istituzionale militare: oltre 100.000 persone presenti; le dirette tv hanno registrato uno share totale del 17%; oltre 50 milioni di contatti e 1.7 milioni di interazioni sui social; una valorizzazione media dell’esposizione pubblicitaria stimata di 32 milioni di Euro.

Un evento ritenuto straordinario che ha saputo ridefinire i canoni degli eventi militari, focalizzandosi su due elementi guida: autenticità ed inclusività.

FONTE:LA GAZZETTA DI LA SPEZIA

News Marina Militare,, La cerimonia di partenza dell'Amerigo Vespucci è l' "Evento più iconico del 2023"

  • Visite: 125

Altri articoli...

Ti piace l'articolo? Condividilo

Facebook Twitter

Non arrenderti mai amico mio, impare a cercare sempre il sole, anche quando sembra che venga la  tempesta ... e lotta!

Mi trovate anche nei Social

Disclaimer

Si dichiara, ai sensi della legge del 7 Marzo 2001 n. 62 che questo sito non rientra nella categoria di "Informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari. Le immagini dei collaboratori detentori del Copyright © sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione. Il contenuto del sito, comprensivo di testi e immagini, eccetto dove espressamente specificato, è protetto da Copyright © e non può essere riprodotto e diffuso tramite nessun mezzo elettronico o cartaceo senza esplicita autorizzazione scritta da parte dello staff di ”Il Mare nel cuore”
Copyright © All Right Reserve

Su questo sito usiamo i cookies. Navigandolo accetti.